Gas for climate all’Ue: introdurre un target vincolante dell’11% di gas rinnovabili

Necessario per raggiungere gli obiettivi climatici europei entro il 2030

[27 Gennaio 2021]

I gas rinnovabili coprono ruoli diversi nel settore energetico e più in generale nell’economia, poiché forniscono energia rinnovabile che può essere trasportata, stoccata e utilizzata per riscaldare edifici connessi alla rete del gas oppure come fonte di calore ad altissime temperature, come materia prima in settori ad alta intensità energetica, nonché per alimentare trasporti pesanti su strada a lunga distanza, il settore della navigazione e quello dell’aviazione. Inoltre, i gas rinnovabili creano nuovi posti di lavoro e nutrono le economie rurali. L’idrogeno si sta guadagnando una rinnovata e crescente attenzione non solo in Europa ma anche nel resto del mondo. Nel 2020 la Commissione europea e 6 Stati membri hanno pubblicato la loro strategia per l’idrogeno, enfatizzandone il ruolo di pietra angolare in una politica di decarbonizzazione a lungo termine. Il biometano può contribuire a ridurre in maniera significativa le emissioni di gas serra e sostenere la crescita dell’economia circolare. La sua produzione è una tecnologia pronta e testata. Il biometano presenta molteplici benefici, tra i maggiori, la sua totale compatibilità con la rete gas esistente.

Il nuovo policy paper  “Setting a binding target for 11% renewable gas” di Gas for Climate e Guidehouse chiede alla Commissione europea di «Introdurre un target vincolante al 2030 dell’11% di gas rinnovabili sul totale della domanda finale europea di gas come passo necessario per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea, che prevedono la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Il target dell’11% dovrebbe essere introdotto nella Direttiva sulle energie rinnovabili dell’Ue».

Il documento fa seguito al report “Gas Decarbonisation Pathways 2020-2050”, presentato nel 2019 da Gas for Climate Il consorzio di 11 compagnie  di infrastrutture energetiche (Snam, DESFA, Enagàs, Energinet, Fluxys Belgium, Gasunie, GRTgaz, ONTRAS, OGE, Swedegas e Teréga), e due associazioni di biometano (European Biogas Association ed il CIB – Consorzio Italiano Biogas), che suggerisce ulteriori misure che consentirebbero ai gas rinnovabili di giocare un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Ue a breve e lungo termine.

Secondo il nuovo  nuovo policy paper «Per garantire un’accelerazione della crescita del mercato dei gas rinnovabili all’interno dell’Unione europea, la prevista quota dell’11% è sostenuta da due sotto-obiettivi vincolanti e relativi all’idrogeno verde e al biometano. Almeno l’8% del gas utilizzato nella Ue al 2030 deve essere biometano e una percentuale di almeno il 3% deve essere rappresentata dall’idrogeno verde. I sotto-obiettivi si basano sul fatto che il biometano è già disponibile e scalabile a livello commerciale in maniera sostenibile, mentre l’idrogeno verde può cominciare a crescere nei prossimi anni. Gas for Climate prevede che l’obiettivo dell’11% di gas rinnovabili si traduca in obiettivi nazionali differenziati».

Il 2030 sarà un anno cruciale per lo sviluppo del biometano da biomassa sostenibile e per l’idrogeno verde e il policy paper sui gas rinnovabili è il primo di una serie, che saranno pubblicati da Gas for Climate nel corso del 2021. Dopo l’approfondita analisi nel 2020 sui percorsi di decarbonizzazione e la pubblicazione sulle tendenze e sullo stato del mercato dei gas rinnovabili in Europa, Gas for Climate sta intraprendendo nuove attività che includono l’incubazione della Biomethane Alliance così come l’aggiornamento dell’analisi sulla domanda di idrogeno.