Corea del Nord: «Possiamo spazzare via l’America dalla faccia della Terra»

Kim Jong-un dice di avere ogive termonucleari, missili balistici e armi shoccanti

[13 Gennaio 2016]

Il recente presunto test di una bomba H sembra aver molto ringalluzzito il leader supremo della Corea del nord Kim Jong-un, che ormai sembra essersi convinto di essere un supereroe dotato di superarmi spaziali.

Oggi   l’agenzia di stampa ufficiale della Corea del nord, la KCNA, ha confermato la «Pertinenza dei parametri militari» del test nucleare del 6 gennaio ed a ha annunciato che «Il programma nucleare della Repubblica democratica popolare di Corea (RPDC) ha superato una nuova tappa. La Corea del nord  è ormai dotata di ogive termonucleari compatte e standardizzate per missili balistici e di armi shoccanti ultramoderne in grado di trasportare delle armi nucleari ai quattro angoli del mondo senza alcun vincolo, sia via terra che marittima ed aerea».

Dopo aver detto che «Gli scienziati e i tecnici della Corea del nord sono pronti ad attivare dispositivi nucleari da megatonnellate e da centinaia di kilotonellate  per cancellare dalla faccia della Terra tutto il territorio degli Stati Uniti», il comunicato del regime nazional-stalinista-dinastico nordcoreano aggiunge serafico che l’obiettivo del test nucleare del 6 gennaio non era quello di «terrorizzare o provocare nessuno», ma di «assicurare le condizioni per lo sviluppo economico del Paese e, allo stesso tempo, rafforzare il potenziale di dissuasione nucleare di fronte alla politica ostile degli Stati Uniti».

La  KCNA ha sottolineato in particolare l’importanza che la bomba all’idrogeno sia stata testata quest’anno, «Quando si celebrerà il settimo congresso del Partito dei lavoratori de Corea», il braccio politico della dittatura nazional-comunista al potere a Pyongyang.

Kim Jong-un ha esortato il suo governo a «Rafforzare sia quantitativamente che qualitativamente l’armamento nucleare del Paese, in grado di colpire in ogni momento le potenze imperialiste, in particolare gli Stati uniti, in caso di eventuali velleità da parte loro sull’indipendenza della Corea del nord». Il test nucleare del 6 gennaio sarebbe «Una misura di autodifesa di fronte ai rischi di guerra nucleare provocati dagli imperialisti guidati dagli Stati Uniti».

Il 10 gennaio è arrivato in Corea del sud un bombardiere strategico B-52 statunitense, dotato di missili da crociera con ogive nucleari e gli Usa stanno esaminando la possibilità di mandare davanti alle coste sudcoreane la portaerei Ronald Reagan.

Secondo l’agenzia sudcoreana Yonhap, il comandante delle forze statunitensi in Corea del sud, il generale Curtis Scarpotti, ha ordinato alle sue truppe di tenersi in stato di allarme permanente di fronte alle provocazioni della Corea del nord. Ma gli statunitensi mantengono tutti i loro dubbi sul fatto che quella avvenuta il 6 gennaio in Corea del nord sia stata davvero l’esplosione di una bomba H.

Intanto la tensione ai confini tra le due Coree sale: la Corea del sud ha sparato contro un drone nordcoreano, che è subito ritornato nel territorio della RPDC.

Oggi la presidente della Corea del sud, Park Geun-hye, ha chiesto alla Cina – il potente ed unico alleato della Cora ea del Nord – di aiutarla a punire la Corea del nord con sanzioni internazionali.

In un discorso televisivo alla nazione, la Park ha esortato la comunità internazionale ad «Adottare risposte diverse da quelle del dopo il quarto test nucleare della Repubblica democratica popolare di Corea». La presidente sudcoreana ha detto che l’ultimo test nucleare della RPDC  è «Una grave provocazione e una sfida inaccettabile», assicurando che la diffusione di messaggi di propaganda e musica pop sudcoreana a tutto volume lungo la frontiera con la Corea del nord «E’ stato un modo efficace per rispondere a questa provocazione».