Auto elettriche: il Consiglio regionale sostiene Nemo per il recupero delle batterie esaurite

Approvata mozione M5S: «A Guasticce può nascere un centro di innovazione e un incubatore di imprese»

[16 Gennaio 2019]

Il Consiglio regionale ha approvato una mozione presentata da Giacomo Giannarelli del Movimento 5 stelle «In merito alla necessità di azioni a sostegno dei progetti “second life” sulle batterie e del Consorzio NEMO».

Giannarelli ha sottolineato che «Il trasporto elettrico si sta sempre più diffondendo, spesso in modalità car sharing e garantisce costi talmente bassi da rendere non più conveniente l’uso dell’auto privata. Dopo otto anni di sperimentazione, oggi è al servizio della mobilità urbana una flotta di circa 1500 ZD (l’auto elettrica più immatricolata e utilizzata in Italia) dell’azienda Share’n go che ha sede in Toscana».

Secondo il consigliere regionale M5S, queste auto «sono una sorta di “bene comune” e si caratterizzano per avere sistemi a bordo di rilevazione ambientale (aria, rumore, traffico) che si integrano con quelli delle amministrazioni delle città; tecnologie wi-fi che creano infinite possibilità di comunicazione. Questi sistemi presentano problemi di “second life” degli accumulatori, il cui smantellamento attraverso il recupero delle materie prime “costerebbe fra 2mila e 7mila euro a tonnellata».

In Toscana è nato di recente il consorzio Nuova energia mobile (Nemo), «Un progetto che prevede la creazione di un centro di eccellenza per la ricerca applicata nell’ambito dell’integrazione tra il settore dell’energia e quello della mobilità elettrica e sostenibile – spiega Giannarelli – Il consorzio ha l’obiettivo principale di dare una seconda vita alle batterie non più utilizzabili e in esaurimento. Un ottimo esempio di economia circolare, capace di creare tanti posti di lavoro e che necessita il massimo supporto, anche istituzionale».

Per questo il consigliere pentastellato ha proposto un’intesa tra diversi soggetti istituzionali  che «ha l’obiettivo di insediare presso il polo di Guasticce un centro di alto profilo per la ricerca applicata. Il consorzio NEMO potrebbe recuperare le batterie non più utilizzabili dei veicoli elettrici e destinarli a usi domestici in situazioni eccezionali di picco di domanda e vuole portare delle eccellenze nel campo della ricerca, mettendo l’interporto in condizione di diventare un centro di innovazione e un incubatore di imprese che operano nel campo della ‘second life’ delle batterie. L’autorità portuale di Livorno e l’interporto stanno collaborando per raggiungere l’obiettivo».

La mozione impegna il presidente della Regione e la Giunta regionale «a sostenere con forza, nelle forme e nei modi più opportuni, il progetto NEMO, anche valutando la possibilità di stanziare adeguati finanziamenti per contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici individuati dal Consorzio; a istituire uno specifico tavolo istituzionale con Anci al fine di favorire e incentivare la diffusione di sistemi di gestione e utilizzo del ‘second life’ delle batterie; a valutare la possibilità di introdurre incentivi per le imprese che intendono investire in Toscana con progetti “second life” finalizzati al riutilizzo delle batterie usate provenienti dalla mobilità elettrica».