290 Ong a G7 e Ue: smettete di finanziare la militarizzazione della Russia importando combustibili fossili

Appello della società civile: colmare le lacune delle sanzioni energetiche e rafforzarne l’applicazione per porre fine alla guerra

[21 Febbraio 2024]

Con una lettera aperta inviata ai leader del G7 Justin Trudeau, premier del Canada, Emmanuel Macron, presidente della Francia, Olaf Scholz, cancelliere della Germania, Giorgia Meloni, primo ministro dell’Italia, y Fumio Kishida, premier del Giappone, Rishi Sunak, premier del Regno Unieto, Joe Biden, presidente degli Stati Uniti d’America e a Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, Charles Michel, presidente del Consiglio europeo e Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo,  290 organizzazioni della società civile europee, internazionali e ucraine evidenziano che «L’Unione europea e il G7 devono rafforzare la presa sui principali flussi di entrate della Russia derivanti dalle esportazioni di combustibili fossili».

Le 290 ONG ricordano che «Mentre il tragico anniversario di due anni di guerra colpisce l’Ucraina, vi è la chiara necessità di vietare le importazioni di gas GNL russo e di colmare tutte le lacune nelle sanzioni esistenti per prevenire un’ulteriore escalation dell’aggressione russa in Europa oltre l’Ucraina. Il sostegno finanziario dell’Ue e del G7 all’Ucraina diminuisce rispetto all’afflusso al fondo di guerra della Russia derivante dalle continue esportazioni di combustibili fossili. E’ fondamentale porre fine ora al finanziamento della macchina da guerra russa attraverso le importazioni di combustibili fossili, che è ancora una triste realtà».

Per questo, in solidarietà con il popolo ucraino, i gruppi della società civile chiedono al G7 e all’Ue di:

1 Applicare pienamente e abbassare i limiti di prezzo sul petrolio greggio e sui prodotti petroliferi russi.

2 Impedire alla Russia di espandere ulteriormente la flotta ombra di vecchie petroliere pericolose, praticamente non assicurate e irresponsabili, che operano attraverso accordi di gestione illegali e dubbi e senza trasparenza sulla proprietà.

3 Chiudere la “scappatoia della raffinazione”, che consente ai paesi dell’Ue e del G7 di importare prodotti petroliferi – principalmente diesel, carburante per aerei e benzina – prodotti dal petrolio russo nelle raffinerie di paesi terzi come India, Turchia o Emirati Arabi Uniti.

4 Vietare completamente le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL) dalla Russia e il suo trasbordo nei porti europei per le esportazioni verso altri Paesi.

5 Intraprendere azioni decisive per ridurre il consumo di petrolio e gas e porre fine alla dipendenza dalle importazioni per sgonfiare l’economia di guerra russa.

L’unica associazione italiana che figura tra i firmatari è l’Associazione Cristiana degli Ucraini in Italia, ma ci sono diverse coalizioni di associazioni internazionali alle quali aderiscono associazioni o filiali italiane di ONG