18 senatori: il governo prenda posizione su stop nucleare e gas in tassonomia

Ma Forza Italia crede ancora al rinascimento nucleare di Berlusconi – Sarkozy e al gas abbondante in Italia

[2 Febbraio 2022]

Virginia La Mura, Matteo Mantero e Paola Nugnes  del gruppo Misto del senato ed altri 15 Senatori (Moronese,  Lezzi, Morra, Lannutti, Abate, Granato, Giannuzzi, Botto, Angrisani, Corrado, Fattori, Sbrana, Mininno e Croatti)  hanno presentato una mazione nella quale evidenziano che «La tassonomia delle attività sostenibili in Europa rischia di essere un orpello se al suo interno rimarranno gas e nucleare».

Senatori e senatrici scrivono in una nota congiunta: «Ci chiediamo cosa ancora stia aspettando il Governo italiano a manifestare nettamente la sua contrarietà alla decisione della Commissione. Avrebbe già potuto promuovere un’azione per lasciare fuori dalla tassonomia l’energia nucleare e il gas naturale, a fronte dell’unica motivazione valida ma purtroppo non rispettata, ossia che entrambe le fonti energetiche sono contrarie al rispetto del principio di ‘non arrecare un danno significativo’. Ma al di là di quello che è contenuto nel regolamento europeo, l’Italia dovrà astenersi da ogni iniziativa che consenta nuovamente l’impiego del nucleare nel nostro Paese, allontanando l’ipotesi che questo tipo di energia venga magari inserita nella revisione del PNIEC. Innanzitutto c’è l’esito di ben due referendum abrogativi da considerare e in particolare il problema dei rifiuti radioattivi ancora presenti su suolo nazionale, tra cui anche quelli di provenienza estera. Tra gli impegni della mozione abbiamo infatti chiesto che il governo apra presto un confronto con gli Stati Uniti sugli 84 elementi di combustibile irraggiato uranio-torio provenienti dal reattore Elk River e da decenni conservati in un impianto lucano, perché vengano trasferiti in America, senza che l’Italia debba farsi carico del loro smaltimento»,

La Mura, Mantero e Nugnes  concludono «Ci auguriamo che la realizzazione del Deposito nazionale e del Parco Tecnologico per l’eliminazione e lo stoccaggio di scarti nucleari proceda in maniera spedita, senza però invalidare in alcun modo la partecipazione pubblica al processo decisionale. Al contrario accumulare ritardi, non solo comporterebbe un aggravio dei costi sui cittadini in bolletta elettrica, ma esporrebbe il Paese a un futuro meno sicuro dal punto di vista ambientale».

A sostenere a spada tratta l’inclusione del gas e del nucleare nella Tassonomia Ue è invece Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente dell’VIII Commissione ambiente, lavori pubblici, territorio. D’altronde fu proprio Silvio Berlusconi a rilanciare il rinascimento nucleare italiano (miseramente crollato con la tragedia di Fukushima Daiichi) con un contratto già pronto per acquistare chiavi in mano 7 centrali nucleari francesi EPR dal suo amico Nicolas Sarkozy. Il nucleare in Italia è stato bocciato da un referendum, Sarkozy non è più presidente ma è in guai giudiziari e l’EPER che aveva rifilato a Berlusconi in Francia non riescono a finirlo e finora è già costato infinitamente di più di quanto si prevedeva.

Verrebbe da dire che l’abbiamo scampata bella, ma l’onorevole Mazzetti non la pensa così e in una nota  afferma che «Quella di oggi è una scelta decisiva per il futuro di tutta l’Unione, perché le basi energetiche sono basi produttive e la loro stabilità porta stabilità economica e sociale. Sosteniamo, dunque, l’inserimento di gas e nucleare nella tassonomia europea perché può rendere più stabili i paesi europei, a partire dal nostro che tanto soffre per il caro energia, e anche più autonomi. La Commissione si è impegnata per una transizione ecologica più morbida, incrementale, meno traumatica, ricorrendo a due risorse energetiche più affidabili e largamente meno intermittenti rispetto alle sole rinnovabili, che comunque meritano sostegno. È una strategia che condividiamo perché va verso una maggiore diversificazione delle fonti, perché ci rende tutti più autonomi rispetto alle forniture estere e perché potrebbe favorire nuovi investimenti. I giacimenti di gas in Italia sono consistenti (sic!) e molti di immediata attivazione, ci sono molte iniziative di ricerca e sviluppo verso un nucleare di nuova generazione, che però va incentivato e sostenuto affinché la resa sia migliore e più immediata: proprio per questo, l’inserimento nella tassonomia sarebbe un ottimo stimolo a investire ancora, rendendo l’Italia protagonista» .