Riceviamo e pubblichiamo

Una tecnologia “Zero Sludge” per gestire i fanghi da depurazione

Tramite idrolisi termochimica possibile raggiungere importanti riduzioni del fango in peso/volume e un e un incremento del metano prodotto in fase di digestione anaerobica

[16 Gennaio 2019]

A causa dei cambiamenti demografici e regolamentari, ridurre i fanghi generati dal trattamento delle acque reflue è diventata una necessità per l’ambiente e la principale sfida per gli operatori del settore della depurazione: in Europa, il contesto regolamentare impone ai Paesi membri di dotarsi di sistemi di trattamento delle acque reflue urbane conformi alle prescrizioni della direttiva 91/271 e, in più, di un’occasione l’Italia è stata sanzionata dall’Unione europea per i ritardi nell’attuazione della direttiva.

Previsioni regolamentari che impongono un trattamento delle acque più esteso, insieme all’incremento della popolazione, comportano un aumento progressivo della produzione dei fanghi di depurazione. Inoltre, la normativa nazionale e comunitaria sta imponendo restrizioni crescenti all’utilizzo dei metodi tradizionali per lo smaltimento dei fanghi, quali il conferimento in discarica, l’incenerimento e il recupero in agricoltura, generando una  vera e propria emergenza per gli operatori del settore.

In loro aiuto arriva la tecnologia brevettata da Newlisi S.p.A., società con sede a Milano che ha sviluppato e commercializza con successo un sistema rivoluzionario per il trattamento dei fanghi civili e industriali in grado di ridurne il volume anche oltre il 70%, massimizzando il recupero di energia dal rifiuto.

La tecnologia Newlisi “Zero Sludge” si basa su un processo di idrolisi termochimica brevettato in 39 Paesi. In pratica, grazie a una serie di reazioni chimiche e fisiche condotte a basse temperature (inferiori a 90°) e a pressione atmosferica è possibile solubilizzare la frazione organica presente nel fango riducendo la quantità di solido del rifiuto da smaltire.

Inoltre, in impianti dotati di sistemi per la digestione anaerobica, il processo Newlisi rende la parte degradabile solubilizzata del fango immediatamente fruibile alla biomassa del digestore, determinando una riduzione dei tempi di ritenzione del prodotto stesso e un incremento del metano prodotto anche superiore al 40%.

La soluzione Newlisi è eco-sostenibile consentendo la riduzione a monte dei volumi di fango da smaltire, con risparmi significativi per il gestore, e rappresenta un perfetto esempio di economia circolare garantendo il recupero di energia dal rifiuto stesso.

Notevoli anche i vantaggi sociali e ambientali legati alla riduzione delle emissioni in atmosfera dato il minor transito di mezzi per il trasporto dei fanghi da e per il sito di depurazione, la diminuzione di odori molesti, l’igienizzazione dei fanghi trattati.

La leadership di Newlisi in Italia si basa su risultati ottenuti con sistemi in scala reale da oltre 7 anni, tra cui gli impianti installati a servizio dei depuratori di Siena (dal 2015) e Lecce (dal 2017). In Toscana, Newlisi ha registrato una riduzione del fango in peso/volume superiore al 70%, in assenza di digestione anaerobica, riducendo il transito dei mezzi di trasporto a 90 camion annui invece degli storici 300, con grande soddisfazione del gestore Acquedotto del Fiora S.p.A. che ha recentemente rinnovato il contratto fino al 2021. Nel sito di Lecce, gestito da Acquedotto Pugliese S.p.A., oltre a un’analoga performance nella riduzione dei fanghi si è ottenuto un incremento di produzione di metano superiore al 40%. Più di recente, Newlisisi è aggiudicata l’appalto per la fornitura di un impianto per il trattamento dei fanghi prodotti dal depuratore di Grosseto e da altri depuratori limitrofi. Il progetto prevede la creazione di un hub per il trattamento dei fanghi presso il sito di Grosseto con riduzione attesa dei volume di fango da trattare pari a circa il 70% e valorizzazione energetica conseguente all’incremento del biogas prodotto nei digestori.

di Antonio Capristo, presidente e amministratore delegato di Newlisi S.p.A.