Tre ipotesi per una riforma sostenibile del mercato elettrico

Althesys: se l’Italia avesse introdotto il tetto al prezzo del gas per la generazione elettrica del tipo di Spagna-Portogallo avrebbe risparmiato oltre 15 miliardi di euro

[10 Novembre 2022]

Secondo le stime svolte dal team diretto da Marangoni, il tetto al prezzo del gas avrebbe permesso di risparmiare il 21%-23% del costo di approvvigionamento elettrico, cioè tra i 15

Da due anni il mercato dell’energia è seduto sull’ottovolante. Si è passati da prezzi del gas che erano ai minimi storici a causa della pandemia (8 €/MWh a fronte di una domanda elettrica al suo minimo da inizio secolo) ai record verso l’alto del 2021 e 2022, con quotazioni oltre i 100 €/MWh già prima della guerra in Ucraina, per triplicare ad agosto.

Nei primi otto mesi di quest’anno, inoltre, la domanda di energia elettrica è poi tornata ai livelli pre-Covid, con prezzi superiori a 100 €/MWh da luglio 2021 e oltre 200 €/MWh da ottobre e un picco di 540 €/MWh nell’agosto scorso. E oggi, fortunatamente, grazie anche al clima mite e al riempimento degli stoccaggi, si assiste a un nuovo drastico calo dei prezzi del gas, mentre il Pun giornaliero è tornato sotto i 200 €/MWh dopo quattro mesi. Ma nuovi rialzi sono all’orizzonte: da qui l’urgenza di arrivare a definire una riforma del mercato elettrico che possa ridurre la volatilità dei prezzi e favorire la decarbonizzazione.

«Entro una decina d’anni – spiega l’economista Alessandro Marangoni, ceo di Althesys, intervenendo a Key energy in corso a Rimini – grazie all’elettrificazione si ridurrà la domanda complessiva di combustibili fossili. Rimarranno comunque elementi di criticità, che dovranno essere affrontati per poter avere un mercato elettrico più efficiente».

Che fare dunque? Althesys ha analizzato tre diverse opzioni teoriche di funzionamento del mercato elettrico: quello attuale di System marginal price (Smp), quello del Pay as bid (Pab) e un terzo, che prevede la scissione in due diversi segmenti di mercato: uno spot con l’attuale meccanismo del Smp per la generazione termoelettrica e uno forward per le rinnovabili, con prezzo fisso nel lungo periodo.

Smp sarebbe il meccanismo più costoso in tutti gli scenari di prezzo del gas, il Pab il più economico. Il modello di due mercati darebbe infine risultati intermedi, simili al Smp sono nel caso di bassi prezzi del gas.

Se queste sono le ipotesi per il medio e lungo periodo, come affrontare l’emergenza oggi? Una risposta potrebbe arrivare dalle misure adottate in Spagna: Althesys ha analizzato anche cosa sarebbe successo se l’Italia avesse introdotto il tetto al prezzo del gas per la generazione elettrica del tipo “Tope” di Spagna-Portogallo.

Secondo le stime svolte dal team diretto da Marangoni, il tetto al prezzo del gas avrebbe permesso di risparmiare il 21%-23% del costo di approvvigionamento elettrico, cioè tra i 15,7 e i 17,5 miliardi di euro. L’applicazione di questa misura non sarebbe, tuttavia, così semplice, comportando, tra l’altro, la necessità di non favorire le esportazioni a spese dei consumatori italiani, oltre alla compatibilità con le normative europee sugli aiuti di Stato.

La soluzione strutturale al problema probabilmente passa dalla contrattualizzazione a termine (con mix tra contratti a lunga scadenza – Ppa e aste), lasciando al mercato spot un ruolo di bilanciamento; il problema di fondo resta però lo stesso, ovvero una scarsa liquidità lato offerta. In altre parole mancano impianti rinnovabili – con oltre 280 GW di autorizzazioni in attesa, informa Terna – coi quali poter abbassare le bollette.