Servirebbero +12 GW l’anno per traguardare gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030

Terna, nel primo trimestre 2024 installati in Italia +1,8 GW di impianti rinnovabili

A marzo le fonti pulite hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica, grazie al forte aumento dell’idro

[24 Aprile 2024]

Nei primi tre mesi del 2024 l’Italia ha visto entrare in esercizio +1,8 GW di impianti rinnovabili – quasi esclusivamente fotovoltaici, pari a 1.721 MW –, con una crescita del 52% rispetto a quelli installati nello stesso periodo del 2023.

Un trend che resta comunque ampiamente al di sotto dei quantitativi necessari per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030. All’Italia servirebbero infatti circa +12 GW l’anno, mentre continuando a questo ritmo il 2024 si fermerebbe a +7,2 GW (contro i +5,7 del 2023).

In compenso, le mutate condizioni climatiche – in particolare l’aumento delle piogge rispetto all’inizio dell’anno scorso – hanno permesso di tornare a una maggiore penetrazione delle fonti rinnovabili nel mercato nazionale.

In base ai dati comunicati da Terna, la società che gestisce la rete elettrica nazionale, lo scorso mese la domanda di energia elettrica italiana è stata soddisfatta per il 79,6% dalla produzione nazionale, pari a 20,7 miliardi di kWh.

Le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,8% della domanda elettrica (era il 33% a marzo 2023). In aumento la fonte idrica (+140,4%), fotovoltaica (+1,4%, la crescita della potenza installata è stata parzialmente compensata dal minor irraggiamento nel periodo considerato rispetto allo scorso anno) e geotermica (+4,1%). In diminuzione la fonte eolica (-5,7%) e anche la fonte termica come diretta conseguenza della crescita di rinnovabili e import dall’estero: -24% rispetto a marzo 2023.

In particolare, si osserva il crollo della produzione a carbone: -87,1% in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, quando le centrali alimentate dal più inquinante dei combustibili fossili erano tornate alla ribalta a causa della crisi energetica alimentata dall’invasione russa dell’Ucraina.

Più in generale, a marzo i consumi di energia elettrica in Italia sono in diminuzione dell’1,4% rispetto allo stesso mese del 2023, con un fabbisogno di energia elettrica è stato pari a 25,7 miliardi di kWh.

Il dato della domanda elettrica, destagionalizzato e corretto dagli effetti congiunti di calendario e temperatura, fa però ribaltare il segno della variazione (+1,1%).

L’indice Imcei elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha fatto registrare una diminuzione del 5,2% rispetto a marzo 2023, che si riduce a -2,3% osservando il dato destagionalizzato e corretto per l’effetto calendario.

L’indice Imser, che Terna pubblica sulla base dei dati dei consumi elettrici mensili forniti da alcuni gestori di rete di distribuzione (E-Distribuzione, Unareti, A-Reti, Edyna e Deval), ha fatto registrare, nel mese di gennaio 2024, una variazione positiva del 5,2% rispetto a gennaio 2023.

Infine, nei primi tre mesi dell’anno il fabbisogno nazionale risulta in crescita dello 0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2023 (invariato il valore rettificato).