Monni: «Il lavoro messo in campo in queste settimane ha consentito un progressivo, ma deciso ritorno alla normalità»

Rimosse oltre 80mila ton di rifiuti, l’emergenza alluvione sta rientrando ma le risorse anticipate no

Alia Multiutility ha mobilitato oltre 230 squadre e investito circa 24 mln di euro. Perra: «Chiediamo al Governo di riconoscere il nostro impegno e di rimborsare i fondi»

[5 Gennaio 2024]

L’alluvione che ha travolto la Toscana lo scorso 2 novembre si è lasciata alle spalle, oltre a 8 morti e a danni per 2 miliardi di euro, una scia di devastazione con circa 100mila tonnellate di rifiuti da rimuovere.

Grazie allo sforzo ciclopico messo in campo dal personale di Alia Multiutility, coordinato dalla Regione Toscana in qualità di struttura commissariale, oggi oltre l’80% di quei rifiuti è stato rimosso.

«La fase acuta dell’emergenza è definitivamente alle nostre spalle, non solo per quanto riguarda le famiglie, ma anche per il mondo delle imprese – annuncia oggi Lorenzo Perra, presidente della partecipata interamente pubblica – Anche le poche situazioni critiche che restano da risolvere, penso ad alcune aree di Montale e Campi Bisenzio, troveranno soluzione entro la fine del mese di gennaio».

Con picchi quotidiani di oltre 230 squadre e 160 mezzi impegnati sul campo, Alia è riuscita a eliminare da strade, garage, cantine e piazzali industriali circa 80.000 tonnellate di materiale alluvionale costituito da rifiuti, fanghi e terre. In particolare, dalle oltre mille strade coinvolte dall’emergenza sono state portate via più di 35.000 tonnellate di rifiuti provenienti dalle utenze domestiche.

Sono stati oltre 102.000 gli abitanti coinvolti fra Campi Bisenzio, i Comuni della provincia pratese e della piana pistoiese e alcune realtà dell’empolese.

Come risultato, oggi tutte le piazzole pubbliche di accumulo utilizzate durante l’emergenza sono state svuotate e sono tornate nella disponibilità dei vari Comuni, ad eccezione della piazzola ancora attiva a Quarrata per permettere la gestione dei rifiuti urbani mescolati a fango; si tratta dell’ultimo flusso di materiali da inviare in discarica prima di considerare definitivamente chiuso il capitolo dell’emergenza che ha coinvolto i rifiuti urbani ammassati sulle aree pubbliche.

Alia rappresenta il gestore dei servizi d’igiene urbana sul territorio, i rifiuti urbani sono dunque pane quotidiano pur nell’eccezionalità estrema dell’alluvione; ma la multiutility per rispondere all’emergenza si è fatta carico anche di altro, ovvero dei rifiuti speciali, non provenienti dalle case dei cittadini.

«La gestione dei rifiuti alluvionali ha rappresentato uno dei nodi maggiormente complessi da risolvere nel post-alluvione – conferma Monia Monni, assessora regionale alla Protezione civile e subcommissaria all’emergenza – Il lavoro messo in campo in queste settimane ha consentito un progressivo, ma deciso ritorno alla normalità. La Toscana, in linea con le disposizioni del capo del dipartimento nazionale di Protezione civile, ha scelto di farsi carico di questi rifiuti attraverso il lavoro instancabile del gestore del servizio».

In particolare, Alia ora sta concentrando gli sforzi sulla gestione di oltre 270 richieste di rimozione rifiuti speciali provenienti dalle aziende dei distretti industriali e artigianali coinvolti dall’alluvione: 110 pratiche sono già state chiuse, per un totale di circa 3.500 tonnellate di rifiuti rimossi.

I territori di Prato, Quarrata, Agliana, Carmignano, Poggio a Caiano, Cantagallo, Vernio e Fucecchio possono oggi considerarsi fuori dall’emergenza. Continua, invece, il lavoro sui territori di Campi Bisenzio (in particolare la zona industriale di Capalle), Montemurlo e Vaiano; a Montale la situazione più delicata,col torrente Agna che ha invaso la zona industriale cambiando il proprio corso naturale dopo la rottura degli argini. Un evento ha rovesciato in uno spazio ristretto circa 30-40.000 metri cubi di detriti del fiume, cui si sono sommati i materiali presenti nelle aziende trascinati via dalla forza dell’alluvione. Sempre entro fine gennaio, anche questa criticità dovrebbe essere risolta.

Ma gli interventi non sono stati certo a costo zero. Alia Multiutility ha messo ha investito circa 24 milioni di euro per dare risposte al territorio, ma l’alluvione è stata riconosciuta come stato di emergenza nazionale e dal Governo Meloni si attendono risposte.

«Abbiamo agito prontamente e generosamente per aiutare la Toscana in un momento di estrema necessità – sottolinea Perra – Adesso chiediamo al Governo di riconoscere il nostro impegno e di rimborsare i fondi investiti, in modo che sia per noi possibile continuare a svolgere il nostro ruolo di servizio pubblico in modo efficace e soprattutto sostenibile».

Sotto questo profilo, la Regione già da tempo sta facendo la sua parte. Come ricordato da Monni sono oltre 100 i milioni di euro spesi come struttura commissariale per far fronte all’emergenza, e altri 25 milioni di euro sono stati messi a disposizione delle famiglie per ristorare almeno parzialmente i danni subiti (per presentare domanda c’è tempo fino al 19 gennaio).

Nonostante gli sforzi profusi a livello regionale, dal Governo invece sono arrivati appena una trentina di milioni, a fronte di danni per 2 miliardi di euro. Condannando famiglie e imprese del territorio a un’agonia che ancora non è dato sapere quando potrà finire.