Dopo l’ultimo sopralluogo «la società ha manifestato la volontà di procedere secondo quanto richiesto dagli enti»

Rimateria, la Regione proroga lo stop ai conferimenti in discarica fino al 30 giugno

Vengono riconosciuti i progressi finora conseguiti, ma per le autorità preposte rimane centrale il problema delle coperture della discarica e dunque delle maleodoranze

[31 Gennaio 2020]

Con il decreto dirigenziale n.1115, emesso oggi, la Regione Toscana ha deciso di prorogare la sospensione dei conferimenti nella discarica gestita a Piombino da Rimateria fino al 30 giugno 2020, a meno che il gestore non ottemperi prima a tutte le prescrizioni contenute nella diffida del 15 novembre scorso.

«Nonostante il gestore abbia attuato o sia in procinto di completare alcuni degli interventi imposti a seguito della diffida – si legge nell’atto, integralmente consultabile in allegato – la gestione della discarica risulta, a oggi, ancora condotta in maniera non completamente adeguata».

Da novembre a oggi non sono mancati progressi nell’ottemperenza della diffida: lo scorso 20 gennaio Arpat e Noe di Grosseto hanno appurato che «sono stati completati e collegati all’impianto di trattamento del biogas tutti i pozzi realizzati e che il sistema di aspirazione e trattamento risultava correttamente funzionante». Inoltre il settore A, lato nord della discarica risulta «completamente ricoperto con teli in HDPE, in ottimo stato di conservazione e ancorati». Inoltre l’azienda «ha comunicato di aver superato le criticità riguardo l’accordo con JSW e di avere in corso la predisposizione dei report dei monitoraggi effettuati dalle centraline attive da dicembre, che pare evidenzino un trend di riduzione della concentrazione dell’idrogeno solforato», già definiti nei mesi scorsi da Arpat «generalmente molto contenuti». Durante il sopralluogo sono però «state percepite maleodoranze dovute a emissione di biogas, provenienti essenzialmente dalle superfici della discarica del settore A, parte sud, dotato invece di una copertura in terra che in alcuni punti risultava ancora insufficiente a contenerle».

Più in generale, per la Regione rimane centrale il problema delle coperture della discarica, e dunque delle maleodoranze: secondo il parere reso da Arpat «l’attuale copertura non garantisce livelli di emissioni odorigene compatibili con il territorio circostante, in quanto è provvista per tutta la sua superficie di una copertura temporanea, invece che provvisoria e/o definitiva», e a parere dell’Agenzia per l’azienda l’obiettivo prioritario a cui tendere nel minimo tempo tecnico necessario sta nell’iniziare «la realizzazione dell’opera definitiva di regimazione idraulica e procedere, senza soluzione di continuità, alla realizzazione della copertura provvisoria o definitiva di tutte le porzioni di discarica del modulo A».

Tutti interventi onerosi, che l’azienda non può finanziare con gli introiti della propria attività in quanto appunto i conferimenti in discarica sono bloccati a causa della diffida: finora sono stati i soci privati a sostenere di tasca propria l’attività e gli stipendi dei circa 50 dipendenti, una situazione che giocoforza non potrà prolungarsi all’infinito. E in caso di fallimento della società si verrebbe paradossalmente a profilare proprio lo scenario individuato come il peggiore in assoluto dal Nurv, in quanto «la chiusura dell’azienda metterebbe a rischio le operazioni di bonifica, i cui costi quantificati in qualche decina di milioni di euro potrebbero avere significative ricadute sulla spesa pubblica».

La proroga stabilita oggi dalla Regione rende dunque il quadro più incerto, anche se all’interno dell’atto si riporta che nel merito di quanto discusso lo scorso 20 gennaio in un tavolo tecnico tra i rappresentanti di Rimateria, gli uffici regionali e Arpat, «la società ha manifestato la volontà di procedere secondo quanto richiesto dagli enti, impegnandosi a trattare le connesse questioni tecnico-finanziarie nell’ambito degli organi aziendali preposti».

Nel frattempo dal Comune di Piombino, principale socio pubblico dell’azienda, si concentrano sul tema dei carotaggi in discarica. L’assessore all’Ambiente Carla Bezzini conferma oggi che «la magistratura, nell’ambito delle indagini, non ha ritenuto di eseguire i carotaggi nella discarica», ma il Comune insiste che vengano realizzati: «Il presidente Pellati ha già manifestato la disponibilità della società, quindi nei prossimi giorni avvieremo il tavolo tecnico tra Comune e Rimateria per definire le modalità di ingresso nell’area gestita dalla società e pubblicheremo il bando di gara per l’affidamento dei lavori. Il costo dell’intervento sarà di circa 22mila euro».