Piombino, anche i 5 Stelle chiedono che per i lavori al porto si utilizzino materiali riciclati

I pentastellati: «Potrebbe essere Rimateria ad occuparsene, si eviterebbe l'utilizzo di materiale di cava»

[4 Febbraio 2016]

L’ammodernamento dell’infrastruttura portuale, a Piombino, rappresenta un passo fondamentale per il rilancio industriale ed economico dell’area. L’ultima conferma al riguardo è arrivata dal protocollo d’intesa con protagonista General electric, domenica scorsa a Firenze. A margine dell’evento, che preannuncia investimenti in Italia (concentrati prevalentemente in Toscana) per 400 milioni di dollari da parte della multinazionale, il presidente e ad di Nuovo Pignone, Massimo Messeri, ha dichiarato di voler puntare forte anche sul porto di Piombino. In questo caso gli investimenti potranno però arrivare solo dopo che sarà completata «l’infrastruttura che ci è necessaria», ovvero la nuova banchina.

L’investimento di Ge, ha confermato nei giorni scorsi il sindaco Giuliani, ha «l’obiettivo di aumentare del 50% la produzione e anche di migliorarne qualità attraverso innovazioni tecnologiche e ricerca. Piombino citata, più volte, come sede di nuovi investimenti per la costruzione e l’assemblaggio di turbine a gas».

Prima che questi investimenti arrivino, però, è appunto necessario che la banchina venga completata. Per accelerare i tempi, e soprattutto puntare sulla sostenibilità ambientale dei lavori, il Movimento 5 Stelle Piombino suggerisce oggi «come si potrebbe procedere», ovvero riciclando «gli scarti di produzione dell’acciaio», rifiuti speciali che nell’area di Piombino – dove la siderurgia è di casa da sempre – abbondano. Così dove sono rappresentano un problema ma, riciclati, gioverebbero a un nuovo equilibrio sia ambientale sia economico.

«Potrebbe essere Rimateria stessa ad occuparsene, almeno questa sarebbe la sua funzione. Infine, si eviterebbe l’utilizzo di materiale di cava, salvaguardando l’ambiente e liberando le aree attuali di stoccaggio. Ricordiamo che i suddetti materiali sono già presenti in grandi quantità in discariche nell’area industriale, il che faciliterebbe anche l’accesso ad eventuali fondi per le bonifiche. Insomma, ci sono tutti gli elementi per procedere in maniera virtuosa e sostenibile, a meno che non sia il più importante a mancare: la volontà politica di migliorare le cose».

L. A.