La guerra in Ucraina provoca danni ambientali per 102 milioni di euro al giorno

Dal 24 al 26 ottobre il forum internazionale per la ricostruzione e la ripartenza del Paese: quale ruolo per le imprese italiane?

[9 Ottobre 2023]

Dopo più di 1800 giorni di guerra, per fare il punto su quali sono le prospettive per la ricostruzione dell’Ucraina, si terrà online dal 24 al 26 ottobre il forum internazionale Reconstruction of Ukraine, organizzato da Camera di commercio italiana per l’Ucraina e FederCamere, col patrocinio del Parlamento europeo oltre che di numerosi ministeri italiani e ucraini.

L’iniziativa pone l’accento sulla necessità di una ricostruzione sostenibile del Paese, anche a fronte degli ingenti danni ambientali che l’Ucraina sta subendo a partire dall’invasione russa.

Il ministro dell’Ambiente ucraino, Ruslan Strilets, stima che un giorno di guerra provochi danni ambientali per 102 milioni di euro, ovvero 4 miliardi di Uah», escludendo dal computo la distruzione della centrale idroelettrica di Kakhovka, con la quale l’Ucraina ha perso 18 miliardi di metri cubi d’acqua.

Dall’inizio del conflitto in Ucraina sono già stati prodotti circa 10-12 milioni di tonnellate di rifiuti; prima dell’invasione russa la gestione dei rifiuti non era una priorità per le autorità ucraina (il 95% veniva smaltito in discarica), ma l’ammontare in continua crescita impone un approccio più circolare.

Più in generale, secondo la Banca mondiale dopo un anno di guerra i danni sul territorio ucraino ammontavano già a 135 miliardi di dollari, in particolare nel settore edilizio abitativo (38%), dei trasporti (26%), dell’energia (8%), del commercio e dell’industria (8%) e dell’agricoltura (6%).

La ricostruzione consterà di due fasi fondamentali: gli interventi urgenti hanno un costo stimato dalla Banca mondiale per il 2023 di 14 miliardi. In primo luogo, consisteranno nel ripristino delle infrastrutture critiche civili ed energetiche distrutte dall’offensiva; a ciò seguirà lo sminamento e alla riabilitazione delle zone liberate.

La seconda fase della ricostruzione,con orizzonte almeno decennale, riguarda l’ammodernamento delle grandi infrastrutture, ma anche del sistema regolamentare e di mercato dell’economia, per promuovere parallelamente il processo di adesione dell’Ucraina alla Ue. Il governo di Kiev ha presentato un proprio piano di ricostruzione postbellica, stimando un fabbisogno di oltre 750 miliardi di dollari, che prevede 850 progetti per ridare un volto vivibile al Paese.

Anche le imprese italiane sono chiamate a contribuire a investire nel futuro dell’Ucraina, e il Forum rappresenta un’importante occasione per capire come: maggiori informazioni sulle modalità di partecipazione sono disponibili qui https://reconstruction-of-ukraine.org/.