Indo-Pacifico: un piccolo passo avanti verso una cooperazione economica rispettosa del clima

Sierra Club apprezza i risultati del vertice dei Paesi IPEF a San Francisco

[20 Novembre 2023]

Mentre il mondo guardava con preoccupato interesse all’incontro a San Francisco tra il presidente Usa Joe Biden e quello cinese Xi Jinping (e successive gaffe diplomatiche di Biden), gli stati uniti portavano a termine  – sempre a San Francisco ma in funzione anti-cinese – una parte di un accordo con altri  13 Paesi e annunciavano nuovi importanti traguardi legati all’Indo-Pacific Economy Framework for Prosperity (IPEF) al termine dei colloqui di San Francisco. L’IPEF è un’iniziativa economica lanciata nel 2022 da Biden per promuovere la resilienza, la sostenibilità, l’inclusività, la crescita economica e la competitività dei 14 paesi partecipanti all’iniziativa: Australia, Brunei, Corea del sud, Filippine, Fiji, Giappone, India, Indonesia, Malaysia, Nuova Zelanda, Singapore, Thailandia, Usa e Vietnam.

In una dichiarazione congiunta,  i Paesi IPEF hanno affermato in una   di aver completato il lavoro su tre pilastri dei negoziati sulle  catene di approvvigionamento, sull’economia pulita e sugli accordi economici equi. Precedentemente avevano raggiunto un accordo sulle catene di approvvigionamento, ma sono necessari ulteriori passi per finalizzare il testo degli accordi e farli passare attraverso i processi di approvazione nazionali.

All’ordine del giorno dell’incontro c’erano anche i negoziati sul quarto pilastro del  commercio, ma non sono stati fatti progressi. 

All’inizio di quest’anno, Sierra Club, la più grande, diffusa e influeante associazione ambientalista statunitense, aveva proposto una serie di  raccomandazioni sulle principali disposizioni su ambiente e al clima che l’IPEF deve adottare per iniziare a costruire un nuovo modello di commercio che sia positivo per le persone e per il pianeta e Iliana Paul, consulente politica senior del Sierra Club, è abbastanza soddisfatta per i risultati del vertice IPEF di San Francisco: «Sierra Club plaude agli Stati Uniti e i suoi partner per essersi concentrati sulla cooperazione su una serie di questioni, dall’energia rinnovabile alla navigazione low-carbon, alla produzione pulita, all’agricoltura sostenibile e alle giuste transizioni per la forza lavoro e le comunità, tutti elementi necessari per un futuro di economia pulita. Siamo lieti di vedere riferimenti storici al cambiamento climatico nel pilastro Economia pulita dell’IPEF, che finora ha ricevuto un’attenzione inadeguata negli accordi di cooperazione commerciale ed economica. Tuttavia, nonostante alcuni sviluppi promettenti, siamo delusi dal fatto che il pilastro dell’economia pulita non includa impegni ambientali o climatici vincolanti o applicabili, o riferimenti all’accordo sul clima di Parigi. Anche molte delle altre raccomandazioni del Sierra Club per un accordo rispettoso del clima sono assenti. Inoltre, siamo lieti di vedere l’impegno ad aumentare i flussi di investimento per sostenere la transizione verso un’economia pulita e rimuovere le barriere all’accesso ai finanziamenti, anche se incoraggiamo i Paesi IPEF a finanziare più seriamente il Catalytic Capital Fund, poiché i 30 milioni di dollari attualmente impegnati rappresentano una cifra infima, investimenti insufficienti per combattere il cambiamento climatico e rafforzare la resilienza. Attendiamo inoltre con impazienza i programmi di lavoro cooperativi proposti come percorso da seguire su questioni importanti come la contabilità integrata delle emissioni, l’integrazione dei lavori verdi e altro ancora».