In Italia aumenta la povertà energetica delle famiglie tra le fasce medie. In calo tra quelle più deboli

Picco della povertà energetica in Calabria. Le migliori Toscana e Marche

[27 Febbraio 2024]

Basandosi sugli ultimi dati ISTAT disponibili, lo studio “Evoluzione della povertà energetica in Italia”, realizzato dall’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE) e presentato in collaborazione con Fondazione Banco dell’energia, fotografa l’andamento della povertà energetica nel nostro Paese nel  2022 e segnala un aumento della povertà energetica delle famiglie tra le fasce medie, in calo tra le famiglie delle fasce più deboli.

Secondo lo studio OIPE, «Tutte le famiglie hanno risentito dell’aumento dei prezzi energetici ma in modo diverso: in particolare, le famiglie vulnerabili, che hanno beneficiato di misure di sostegno e di contenimento dei prezzi, sono riuscite a subire meno gli aumenti, a differenza delle famiglie con una capacità di spesa media. In linea generale, quindi, le famiglie in povertà energetica si attestano sui 2 milioni, corrispondenti al 7,7 % del totale».

Nel 2022  in Italia c’è stato un aumento di 500 euro per famiglia della spesa energetica rispetto all 2021, portando la spesa annuale media per l’energia elettrica e il riscaldamento delle famiglie italiane a 1.915 euro nel 2022, con un +32%, con i prezzi al consumo che sono cresciuti del 50% e del 34,7%, rispettivamente per energia elettrica e gas. Se si prende in considerazione solo il riscaldamento, la spesa è cresciuta del 29%, contenuta anche grazie all’aumento generale delle temperature.

Inoltre, lo studio segnala «Un calo nel numero delle famiglie in povertà energetica nelle Isole e nel Centro, un livello stabile al Nord e una concentrazione più elevata nei piccoli centri e nelle aree suburbane»,

Toscana e le Marche registrano la percentuale più bassa con il 4,5%, la Calabria quella più alta, con il 22,4%.  E la Calabria è anche la regione che registra l’incremento maggiore (+5,7%) mentre le altre regioni restano sostanzialmente stabili o riducono la povertà energetica.

Presentando lo studio realizzato insieme a Ivan Faiella, Luciano Lavecchia e Raffaele Miniaci, Paola Valbonesi, presidente dell’OIPE e a capo del Dipartimento di scienze economiche e aziendali “Marco Fanno” dell’università di Padova, ha evidenziato che «La riduzione della povertà energetica nel 2022 va interpretata in un contesto di ingenti sussidi concessi dal Governo e di interventi transitori su fiscalità e componenti tariffarie dei prodotti energetici. Non è una politica sostenibile nel medio termine ed è necessario che si organizzi, al più presto, una strategia di contrasto al fenomeno che si basi su analisi rigorose e su strumenti mirati per contemperare i vincoli di finanza pubblica e l’efficacia degli interventi che devono essere destinati solo alle famiglie vulnerabili».

Roberto Tasca, presidente del Banco dell’energia, ha concluso: «I dati presentati da OIPE indicano che le azioni messe in campo sia dal governo sia dagli operatori sociali negli ultimi anni hanno prodotto dei risultati incoraggianti. Tuttavia, nonostante i prezzi delle forniture energetiche si siano abbassati nel 2023, l’attenzione di istituzioni e società civile deve necessariamente rimanere alta per consolidare i risultati ottenuti. Come Banco dell’energia proseguiremo nel nostro impegno per contribuire a contrastare la povertà energetica, con particolare attenzione a quei contesti territoriali dove il fenomeno negli ultimi anni ha registrato numeri in costante crescita».