Il Wwf sostiene la regola del “3-30-300”: 3 alberi visibili da ogni abitazione, 30% di copertura arborea in ogni quartiere e uno spazio verde a non più di 300 metri da casa

Giornata nazionale degli alberi, 10 anni tra Comuni inadempienti e capitozzature selvagge

Legambiente: «Non sempre viene rispettato l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato, e ancora meno si rispetta l’obbligo di pianificare e gestire in maniera sostenibile il patrimonio verde e le alberature presenti nelle città»

[20 Novembre 2023]

Istituita con la legge numero 10 del 2013 dedicata alle “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, la Giornata nazionale degli alberi compirà domani dieci anni, ma non c’è ancora molto da festeggiare.

Oltre a istituire un evento celebrativo, la legge infatti prevede che tutti i Comuni al di sopra dei 15mila abitanti si dotino di un catasto degli alberi, piantino un nuovo albero per ogni bambino nato o adottato, producano una pianificazione e un regolamento del verde urbano e che ogni sindaco produca un bilancio del verde a fine mandato.

Dalle risposte emerse dai questionari inviati da “Ecosistema Urbano” di Legambiente alle città capoluogo di provincia, nel 2023, è emerso che la maggioranza delle amministrazioni si è dotata di un regolamento del verde urbano (più del 69%) mentre è praticamente assente la pianificazione del verde in città (76,85%).

La nota dolente è sicuramente l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato: la maggioranza dei Comuni non ha risposto a questa domanda. Sono emerse carenze anche in merito al Piano annuale di monitoraggio e gestione del verde urbano, fondamentale per verificare lo stato di salute degli alberi ed evitare il rischio crolli: più del 44% ha ammesso di esserne sprovvisto.

Stesso discorso per quanto riguarda il piano di adattamento al clima (più del 51% ne è sprovvisto) mentre va meglio sul fronte del censimento del verde (quasi l’80% ha a disposizione questo documento).

«Il messaggio che vogliamo far passare alle nuove generazioni – spiega Giorgio Zampetti, dg di Legambiente –  è che la crisi climatica può e deve essere frenata, il nostro migliore alleato e lo strumento che è alla portata di tutti è sicuramente la forza della natura, degli alberi e delle foreste urbane per i benefici che ne conseguono per il pianeta. Occorre un impegno maggiore da parte dei Comuni nell’applicare le norme della legge 10/2013 che detta norme per la gestione e tutela delle aree verdi nelle aree urbane; non sempre viene rispettato l’obbligo di mettere a dimora un albero per ogni nuovo nato o adottato e ancora meno si rispetta l’obbligo di pianificare e gestire in maniera sostenibile il patrimonio verde e le alberature presenti nelle città. Invitiamo le amministrazioni a rispettare questa norma dal forte valore simbolico ma che darebbe man forte alla tutela dell’ambiente».

I volontari dell’associazione ambientalista stanno mettendo in campo sforzi mirati: Legambiente rinnova infatti per il 28esimo anno la Festa dell’albero che contribuisce agli obiettivi del progetto europeo Life Terra – cofinanziato dal programma Life dell’Ue e di cui Legambiente è unica referente in Itali – con più di 180 eventi, 145 scuole con più di 16mila alunni e alunne, oltre 5mila alberi in piantumazione a partire dalle aree urbane.

Del resto, secondo le stime della Fao entro il 2050 nelle aree urbane vivrà la maggioranza della popolazione, circa il 70%, e quindi gli alberi in città saranno un prezioso alleato nell’adattamento al cambiamento climatico e nel contrasto all’inquinamento atmosferico, oltre che essere uno strumento per ridurre la perdita di biodiversità.

Gli  alberi fanno bene al pianeta e alla salute dell’uomo, grazie alla loro funzione di depuratori di aria e da climatizzatori naturali grazie alla riduzione della formazione delle “isole di calore”.

Inoltre, come ricordano dal Wwf, le chiome degli alberi assorbono quasi la metà dell’acqua piovana, mentre le radici aumentano la permeabilità del suolo rispetto ad una superficie cementificata o asfaltata, facilitando così la penetrazione dell’acqua e riducendo il rischio di allagamenti o inondazioni.

Le chiome degli alberi sono in grado di assorbire anche le onde acustiche, fungendo da barriere fonoassorbenti e riducendo il rumore delle città che sempre più spesso raggiunge livelli ritenuti nocivi.

E se per noi tutti questi preziosi servizi sono gratuiti, in realtà hanno un valore anche economico: ad esempio, il valore di mercato delle abitazioni presso un’area alberata è superiore anche del 5%.

Ecco perché il Wwf sostiene la regola del “3-30-300”: 3 alberi visibili da ogni abitazione, 30% di copertura arborea in ogni quartiere e uno spazio verde a non più di 300 metri da casa.

Non a caso anche gli ambientalisti del Panda celebrano la Giornata nazionale degli alberi con diversi eventi sul territorio: ad esempio a San Lazzaro di Savena (Bologna), Borgo Val di Taro (Parma), Corigliano-Rossano (Cosenza) e Lago Sfondato (Caltanissetta), dove, assieme ad altre associazioni locali saranno organizzate attività di messa a dimora e di sensibilizzazione sull’essenziale valore ecologico degli alberi e sulla loro fondamentale importanza nelle città e per la nostra vita.

Ma non solo: è di oggi la denuncia alle autorità del Wwf Silentum di potature massicce e capitozzature ingiustificate nel comune di Capaccio Paestum  (Salerno), dove centinaia di grandi esemplari di eucalipto in buono stato vegetativo sono stati brutalmente amputati.

«Interventi per nulla giustificati e che anzi – sottolineano gli ambientalisti – rischiano di creare, questi sì, situazioni di pericolo per la sicurezza delle persone. Il Wwf chiede a Comune di Capaccio Paestum, Consorzio di Bonifica e Carabnieri di intervenire e alla ditta di sospendere immediatamente le operazioni».