Geotermia e turismo, non solo Toscana: il caso Islanda

Una risorsa che potrebbe dare una mano per rilanciare l'economia

[8 Gennaio 2016]

È noto come la geotermia sia – oltre che una formidabile risorsa di approvvigionamento energetico – un volano di sviluppo turistico. Basti pensare, per quanto riguarda la Toscana, al Museo della Geotermia di Larderello (PI) o al Parco Naturale delle Biancane di Monterotondo M.mo (GR), che ogni anno accolgono decine di migliaia di visitatori. Oppure i percorsi escursionistici (come quelli realizzati nelle vicinanze delle centrali di Enel Green Power di Bagnore 4 sull’Amiata o di Sasso Pisano, nel comune di Castelnuovo Val di Cecina). O ancora al successo sempre maggiore che riscuote ogni anno “Centrali Aperte” che apre le porte -tra le altre- anche agli impianti geotermoelettrici.

Un valore aggiunto, quindi, quello del turismo, che anche l’Islanda – paese dalle grandi risorse geotermiche – conosce bene e che è deciso a sviluppare ancora di più. Secondo il Presidente dell’Islanda, Ólafur Ragnar Grímsson, infatti, la gente ha bisogno di vedere con i propri occhi, oltre agli aspetti prettamente naturalistici legati al calore della terra, anche le sue applicazioni industriali, come esempio concreto di green economy, o nelle specifiche parole del capo di stato islandese, come “esempio concreto di società e economia di energia pulita”.

L’Islanda vuole ancora di più mettere a frutto le potenzialità legate al “turismo geotermico” per rilanciare l’economia dopo il collasso finanziario.

«Per la maggior parte delle persone parlare di una economia o di una società basata su energia pulita, è teoria, una idea, non quotidianità – ha detto il presidente Grímsson al Forum innovazione sostenibile, un evento collaterale alla Conferenza sul clima di Parigi – Questo è il motivo per cui, ad esempio, Blue Lagoon riceve ogni anno circa il 20 per cento di tutti i turisti che vengono in Islanda».

Il Blue Lagoon è -probabilmente- uno tra gli stabilimenti termali più famosi al mondo. Situato nei pressi di una centrale geotermoelettrica nelle immediate vicinanze della capitale Reykjavík, è stato incluso nel 2012 nella top 25 delle “Meraviglie del Mondo” da parte della prestigiosa rivista National Geographic.

L’Islanda si è emancipata dall’importazione e dipendenza dal carbone e petrolio a partire dal 1970. E ora trae tutta la sua energia per l’elettricità e il riscaldamento da centrali geotermiche e idroelettriche.