Energia rinnovabile dalle pescaie dell’Arno fiorentino, avanzano i lavori idroelettrici a Girone

Monni: «Sono stati installati due impianti che produrranno energia sfruttando un salto di 4,40 metri, sviluppando 4,6 GWh l’anno»

[5 Aprile 2024]

Dopo l’inaugurazione della turbina idroelettrica alla briglia dell’Isolotto, la scorsa settimana, oggi la Regione Toscana ha condotto un sopralluogo alle traverse di Martellina e Cartiera (Girone), dove l’Arno fiorentino continua a trasformarsi in una centrale idroelettrica diffusa.

«Le traverse sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini come appunto la pescaia in cui siamo oggi o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque», ricorda il presidente Giani.

La stessa forza dell’acqua verrà adesso usata per produrre elettricità: «Pensare l’Arno come fonte di energia è qualcosa di straordinario – continua Giani – Il Girone ha una particolarità che mi piace sottolineare, quella del passaggio sulla pescaia per le canoe, e la ricostruzione di una pescaia storica che potremo rivedere nella sua bellezza. Mancano due mesi alla fine dei lavori».

Il cantiere rientra nella riqualificazione delle 13 pescaie (chiamate anche traverse, o appunto briglie) presenti nel tratto di Arno che va da Rignano a Lastra a Signa, voluta dalla Regione e finanziata con attraverso un project financing da 100 mln di euro con Iniziative toscane.

Una volta installate tutte e 12 le turbine idroelettriche, da 55 km di Arno fiorentino – fra Incisa  e Lastra a Signa – si produrranno 55 GWh di elettricità rinnovabile, equivalente al fabbisogno di 20mila famiglie (risparmiando 25mila tonnellate annue di CO2).

«Questa ristrutturazione – spiega l’assessora all’Ambiente Monia Monni, entrando nel dettaglio di Girone – ha riguardato due briglie, Martellina e Cartiera. Su quest’ultima al Girone, sono state installati due impianti che produrranno energia sfruttando un salto di 4,40 metri sviluppando una potenza di 4,6 GWh l’anno. S tratta di un intervento esteso, prevalentemente di natura idraulica perché è proprio questa la funzione primaria delle pescaie: mantenere una quota costante dell’acqua per impedire fenomeni di erosione che spesso compromettono gli argini. Ma c’è anche una funzione ecologica, le traverse concentrano le acque impedendo che il fiume vada completamente in secca e in più, con le turbine si produce energia. Un’opera multifunzionale fatta dialogando con il territorio».