Ecosistema urbano 2015, Livorno precipita e il primato passa a Pisa

Toscana per lo più statica per la vivibilità ambientale, ma gli scivoloni superano i miglioramenti

[28 Ottobre 2015]

Dopo la pubblicazione del nuovo rapporto nazionale Ecosistema urbano, l’analisi condotta annualmente da Legambiente (in collaborazione con Ambiente Italia e Sole 24 Ore) sulla vivibilità ambientale dei capoluoghi di provincia toscani, oggi il Cigno verde toscano dedica un focus alla nostra Regione in particolare. Dalla ricerca emerge una Toscana da media classifica, con città definite ingessate e pigre, anche se non manca qualche stravolgimento rispetto all’analisi 2014.

Guardando alla classifica che inserisce le città toscane nel contesto nazionale, 4 capoluoghi di provincia riescono a rosicchiare qualche posizione (Pisa, Firenze, Arezzo e Prato), ma è l’altro piatto della bilancia a pesare di più. Sono infatti 6 le città a scivolare più in basso rispetto alla performance registrata lo scorso anno: Livorno, Siena, Lucca, Pistoia, Grosseto e Massa. Tutti scartamenti ridotti, entro le 10 posizioni in classifica (da qui la sostanziale staticità della Toscana rispetto al resto d’Italia), tranne tre eccezioni: Firenze, Livorno e Massa.

Il capoluogo di Regione passa dalla 60esima posizione in classifica generale a una più dignitosa (per quanto scarsa) 43esima posizione, mentre Massa scivola ancora più giù, dall’83esimo posto al 96esimo, ultima tra città toscane e di tutto il Centro-nord. Ma lo scivolone più pesante arriva da Livorno, che nel suo primo anno sotto amministrazione a 5 stelle precipita più di ogni altra città toscana: da 32esima passa 52esima.

Quasi un paradosso, se si pensa che soli 12 mesi addietro la città era celebrata non solo come capoluogo con la migliore vivibilità ambientale in Toscana dal rapporto Ecosistema urbano, ma era entrata nelle grazie di altre autorevoli indagini sulla qualità della vita, promosse dal Sole 24 Ore e da Italia Oggi. Un brusco risveglio che riporta la città a una dimensione sicuramente più coerente con la realtà quotidiana, intrisa di difficoltà non solo economiche, e che non manca di rinfocolare i consueti dubbi sulla portata di simili indagini: il caso particolare dei rifiuti urbani approfondito due giorni fa su queste pagine ne è un esempio.

Nel ritratto 2015 delle città toscane, il primato della vivibilità ambientale passa così all’eterna rivale di Livorno, Pisa, che dalla 43esima posizione del 2014 balza alla 36esima. Più in generale, secondo Legambiente Toscana i passi avanti fatti fino ad ora dalla Toscana sono troppo pochi: a parte qualche performance di primato nazionale, come nel caso di Siena (per le piccole città) che eccelle nel trasporto pubblico locale e Pisa (per le città medie) prima in positivo per abbattimento del PM10, o Massa 3° per KW installati di solare termico e fotovoltaico, le altre città toscane sono, infatti, quasi tutte posizionate a metà classifica o più in basso. Nel complesso abbiamo una buona presenza di isole pedonali, un buon trasporto pubblico nella domanda e nell’offerta, bassi consumi di acqua, ed una sufficiente qualità dell’aria ma ci sono ancora molti lati da migliorare.

«Un quadro regionale senza infamia e senza lode – è la sintesi di Ecosistema urbano per Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – che ci obbliga a fare alcune considerazioni sui ritardi e le inadempienze delle nostre amministrazioni locali. La Toscana, specialmente sulla gestione integrata dei rifiuti e sulla prevenzione dell’inquinamento atmosferico può e deve fare molto di più».