Colmare il gap politico in materia di assistenza all’infanzia è un investimento, non un costo (VIDEO)

Fornire un’assistenza continua ai figli dalla nascita fino all’inizio dell’istruzione primaria obbligatoria

[27 Ottobre 2023]

L’Onu ha designato il 29 ottobre come International Day of Care and Support, una decisione che punta ad aumentare la consapevolezza del ruolo cruciale del lavoro di cura nella società. Attualmente, circa 380 milioni di persone lavorano nel settore dell’assistenza e le proiezioni indicano che, con la crescita della domanda di servizi di assistenza, questo numero aumenterà significativamente in futuro. Ma c’è già una carenza di operatori sanitari e fattori come salari bassi  e condizioni di lavoro scadenti rappresentano un problema continuo. questo apre la strada a una potenziale crisi assistenziale.

Secondo la nuova ricerca “The benefits of investing in transformative childcare policy packages towards gender equality and social justice” dell’International Labour Organization (ILO), «Fornire assistenza continua ai genitori dalla nascita del bambino fino all’inizio dell’istruzione primaria obbligatoria – per colmare il cosiddetto gap politico in materia di assistenza all’infanzia – potrebbe portare un ritorno sull’investimento (ROI) di oltre 3,7 dollari per ogni dollaro investito».

Per l’ILO, «Tali investimenti potrebbero anche portare alla riduzione delle disuguaglianze di genere e di altre disuguaglianze, alla creazione di posti di lavoro dignitosi, al miglioramento della salute e del benessere e contribuire a creare un percorso verso la giustizia sociale».
Il brief ILO si basa sui risultati del nuovo Care Policy Investment Simulator dell’ILO, il più grande strumento online di modellazione delle politiche assistenziali. Simula gli effetti della fornitura di un pacchetto di investimenti nell’assistenza per colmare il gap nelle politiche sull’assistenza all’infanzia e calcola i requisiti di investimento e gli effetti sulla creazione di posti di lavoro, sull’occupazione di genere e sui gap salariali.
Lo studio, che copre 82 Paesi, rileva che «Un dollaro investito nel colmare questo gap nelle politiche relative all’assistenza all’infanzia potrebbe comportare un aumento medio di 3,76 dollari del prodotto interno lordo (PIL) globale entro il 2035. Potrebbe anche ridurre il gap di genere globale nei guadagni mensili da 20,1% nel 2019 all’8% nel 2035; e aumentare l’occupazione femminile a una media globale del 56,5% nel 2035, rispetto al 46,2% del 2019. Tali investimenti hanno anche il potenziale per creare circa 300 milioni di posti di lavoro entro il 2035, inclusi 96 milioni di posti di lavoro diretti nell’assistenza all’infanzia, 1,36 milioni di posti di lavoro diretti nell’assistenza a lungo termine e 67 milioni di posti di lavoro indiretti nei settori non assistenziali. Fornire servizi di assistenza all’infanzia universali e di alta qualità, gestiti da personale qualificato e apprezzato nell’educazione della prima infanzia, richiederebbe una spesa aggiuntiva equivalente all’1,5% del PIL globale, in aggiunta all’attuale spesa pubblica pari allo 0,3% del PIL globale e questo non tiene conto le tasse aggiuntive che verrebbero riscosse dall’aumento dell’occupazione formale».

Il gap nelle politiche per l’assistenza all’infanzia si riferisce al periodo compreso tra la fine del congedo legale legato alla cura dell’infanzia e l’età di inizio dell’assistenza e dell’istruzione gratuita e universale della prima infanzia o dell’istruzione primaria. Attualmente, a livello globale questa media è di circa 4,2 anni. Il congedo di maternità, paternità e parentale combinato disponibile per le famiglie è in media di 6,1 mesi a livello globale, mentre l’età media di inizio per l’assistenza e l’istruzione gratuita e universale della prima infanzia è di 4,7 anni. Il gap colpisce il 90% dei genitori effettivi e potenziali (quasi 3,5 miliardi di persone) in tutto il mondo.
L’ILO ricorda che «il gap nella politica per l’assistenza all’infanzia crea un’importante barriera strutturale sia per le donne che per gli uomini, anche se le donne tendono ad essere maggiormente colpite. Pertanto, affrontare il divario nelle politiche relative all’assistenza all’infanzia presenta un enorme potenziale per l’uguaglianza di genere, in particolare in termini di occupazione e reddito. Si stima che l’84% dell’occupazione netta totale creata colmando il divario politico andrebbe alle donne, poiché cambiano il lavoro di cura non retribuito con lavoro retribuito e formale».

Il brief ILO delinea una serie di risposte politiche in linea con gli standard internazionali del lavoro necessari per sostenere la trasformazione dell’economia della cura, che sono dettagliate anche nel nuovo  ILO Global Care Policy Portal, che presenta lo stato delle politiche assistenziali nazionali che includono dialoghi sociali nazionali che coinvolgono coloro che forniscono e ricevono assistenza e li utilizzano per progettare programmi basati sui diritti; rafforzare la capacità fiscale, normativa e tecnica; promuovere la comprensione dei benefici degli investimenti nelle politiche di assistenza e nell’occupazione e rafforzare la capacità dei governi, dei datori di lavoro e delle organizzazioni dei lavoratori.

Videogallery

  • Caring for the carers

  • Making decent work a reality for domestic workers