Per evitare la Via il trucco dello spezzatino non funziona

[11 Agosto 2015]

La Valutazione di impatto ambientale (Via) non può essere evitata frazionando artificiosamente un intervento unitario. Lo afferma il Tribunale amministrativo del Veneto (Tar) in riferimento alla realizzazione del centro logistico denominato District Park e delel opere di viabilità connesse.

La Regione Veneto ha pianificato nella zona sud-ovest del territorio provinciale di Verona, su una superficie di 6,5 milioni di metri quadrati, uno sviluppo commerciale e industriale che prevede la realizzazione, nei Comuni di Trevenzuolo e Vigasio, del centro logistico avanzato di oltre un milione di mq., di un centro agroalimentare e di un autodromo, con previsione della necessaria realizzazione delle opere viabilistiche idonee a sostenere l’impatto della trasformazione urbanistica sulla circolazione.

Le tre società interessate alla realizzazione dei progetti hanno attivato separatamente i procedimenti di approvazione degli strumenti urbanistici attuativi diretti a rendere possibili gli interventi programmati all’interno dei tre ambiti di rispettiva competenza, collaborando invece unitariamente con l’amministrazione provinciale di Verona al fine di concordare, progettare e rendere possibile la realizzazione delle infrastrutture di viabilità principale, fra le quali, la realizzazione del collegamento a un nuovo casello autostradale sulla limitrofa Autostrada del Brennero, senza tuttavia giungere ad alcuna definitiva decisione unitaria.

Ma, nel 2011 i soggetti attuatori hanno chiesto alla Provincia di suddividere l’intervento viabilistico in tre lotti funzionali. Il Consiglio Provinciale ha quindi approvato un nuovo schema di accordo di programma e uno schema di atto unilaterale d’obbligo per ciascun soggetto attuatore riguardanti la realizzazione delle opere viabilistiche. Ha previsto la nuova modalità di realizzazione per stralci del sistema infrastrutturale viabilistico delle zone sud-ovest del territorio provinciale.

Successivamente una sola società ha richiesto la verifica di assoggettabilità a Via del progetto di modifica del piano urbanistico attuativo (Pua) del District Park e al contempo della viabilità extracomparto. Assoggettabilità esclusa dalla Provincia.

Però, secondo il Comune di Nogarole Rocca il progetto del “District Park” andava valutato unitariamente.

La disciplina relativa alla Via non può essere elusa a mezzo di un riferimento a realizzazioni o interventi parziali, caratteristici nelle opere da realizzarsi per “tronchi” o “lotti”. Se così fosse si trasferirebbe in capo ai soggetti redattori dei progetti il potere di determinare i limiti della procedura di Via con conseguente espropriazione delle competenze istituzionali dell’amministrazione competente e sostanziale elusione delle finalità perseguite dalla legge.

La Via ha la funzione di individuare, descrivere e valutare gli effetti che un progetto privato o pubblico produce su una serie di fattori biotici (quali l’uomo, la flora e la fauna) e abiotici (quali il suolo, l’acqua, l’aria, il clima, il paesaggio, i beni materiali e il patrimonio culturale nonché sulle rispettive integrazioni), dove per progetto si intende la realizzazione, sia di lavori di costruzione o di altri impianti od opere, sia di altri interventi sull’ambiente naturale o sul paesaggio, compresi quelli destinati allo sfruttamento delle risorse del suolo.

La valutazione deve prendere in considerazione, oltre ad elementi di incidenza propri di ogni singolo segmento dell’opera, anche le interazioni degli impatti indotte dall’opera complessiva sul sistema ambientale. Integrazioni che non potrebbero essere apprezzate nella loro completezza se non con riguardo anche agli interventi che, sebbene al momento non ne sia prospettata la realizzazione, siano poi posti in essere per garantire la piena funzionalità dell’opera.