Maltrattamento animali: Lega e Forza Italia presentano emendamenti contro pene più severe

Smentito Salvini, dimenticato Berlusconi. Lndc, Lav, Enpa e Oipa chiedono al governo Meloni di respingere gli emendamenti

[14 Marzo 2024]

Il 17 febbraio, in occasione della “Giornata nazionale del gatto”, il vicepremier Matteo Salvini postava un accorato appello contro la crescita allarmante di maltrattamenti, abbandoni, uccisioni di gatti e di cani e annunciava che  «Questa piaga inaccettabile ha spinto la Lega a condurre in Parlamento due proposte:
– un disegno di legge per inasprire severamente le pene per chi si macchia di questi orrendi reati, con aggravanti per la pubblicazione online delle violenze; – l’inserimento nel ddl del nuovo Codice della Strada di una norma per la sospensione o il ritiro della patente per quei criminali che abbandonano per strada i loro animali, provocando incidenti. Una persona che non rispetta gli amici a quattro zampe è la vera BESTIA. Giù le mani», il tutto condito sui social da teneri filmati e foto di gattini.

Ma oggi la Lega Nazionale difesa del Cane – LNDC Animal Protection denuncia che «Una nuova battaglia politica si sta consumando sulla pelle degli animali. Nonostante le promesse fatte dal Ministro Salvini poco più di un anno fa sull’intenzione di inasprire le pene per chi commette reati a danno degli animali, la proposta di legge n. 30 presentata dall’intergruppo per i diritti degli animali – a firma di esponenti di diverse parti politiche come Brambilla, Evi, Costa, Rizzetto e altri – è gravemente sotto attacco proprio da parte della Lega e di Forza Italia.  Alcuni emendamenti proposti in Commissione Giustizia da esponenti di questi partiti infatti mirano a mantenere lo status quo se non addirittura a peggiorare le norme esistenti. In particolare, i leghisti Bruzzone, Bisa, Bellomo, Matone, Morrone e Sudano chiedono che le attuali leggi vengano applicate soltanto agli animali cosiddetti da compagnia, escludendo così tutti gli altri animali – da quelli selvatici a quelli cosiddetti da reddito – che perderebbero le già esigue tutele previste ad oggi. Inoltre, la proposta di legge prevede un importante inasprimento delle pene per l’uccisione di animali (dagli attuali “da 4 mesi a 2 anni di reclusione” a “da 2 a 6 anni di reclusione”) e per il maltrattamento (attualmente punito con la reclusione da 3 a 18 mesi o con la multa, che verrebbe punito con la reclusione da 1 a 5 anni e con la multa), ma sempre i parlamentari leghisti sono contrari».

L’Ente nazionale protezione animali (Enpa)conferma: «Gli emendamenti presentati ieri dalla Lega alla proposta di Legge n. 30 a prima firma Brambilla, e sottoscritta da parlamentari di quasi tutti gli schieramenti politici, che avrebbe dovuto inasprire finalmente le pene a carico di chi uccide o maltratta gli animali, rischiano di depauperare completamente il testo, facendo fare un triste passo indietro ai diritti degli animali».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche la LAV: «Tutti d’accordo, a parole, per alzare le pene contro maltrattamenti e uccisioni di animali. Ma nei fatti, nella Commissione Giustizia della Camera, sono stati presentati ieri decine di emendamenti per far fare addirittura un passo indietro al Codice penale approvato nel 2004 che ha permesso condanne storiche, fra le altre, come quella contro Green Hill per i cani beagle torturati».

Carla Rocchi, presidente nazionale Enpa, denuncia: «Gravissimo, in particolare, il tentativo di rendere le norme esistenti sul maltrattamento animale applicabili solo per gli animali “da compagnia”. E dire che solo un mese fa Enpa proprio intervenendo alla Camera aveva sottolineato la necessità di tutelare tutti gli animali senza distinzioni di tipologie. Una vecchia distinzione tra animali di serie A e animali di serie B in totale contrasto con la sensibilità dei cittadini e con la giurisprudenza degli ultimi venti anni. Ma la Lega è aggiornata sull’evoluzione giurisprudenziale? Lo sa che ormai la Cassazione inserisce in tutela tutti gli animali? Evidentemente non tiene conto di quanto accade nei tribunali, dove centinaia sono i processi per uccisione e maltrattamento di animali. Forse intende trascurare la grande rilevanza giurisprudenziale delle pronunce della Corte di Cassazione che sentenzia sui reati a danno degli animali tutti? E che dire delle uccisioni efferate degli animali o dei maltrattamenti? Evidentemente per la Lega non sono così gravi se non reputano necessario inasprire le pene.

E nemmeno il cane Dudù e gli agnellini salvati da Silvio Berlusconi in un ormai celebre spot pasquale sembrano commuovere i deputati di Forza Italia, Infatti la Rocchi definisce «Scioccante anche il freno sui combattimenti tra cani, un’attività che vede la criminalità organizzata in prima linea, frutta un giro d’affari di 300 milioni di euro e che ogni anno vengono fa perdere la vita a circa 5 mila cani. Secondo l’emendamento a firma dei deputati di Forza Italia Nevi, Pittalis, Calderone, Patriarca, la pena per chi realizza combattimenti fra cani non va aumentata come prevedeva il testo da 2 a 4 anni ma deve rimanere quella attuale da 1 a 3 anni».

La presidente di LNDC Animal Protection, Piera Rosati, aggiunge che «Questa è la dimostrazione che le parole dette da alcuni politici – in continua campagna elettorale – sono solo chiacchiere che volano via col vento. Tutti gli animali meritano le stesse tutele e gli stessi diritti in quanto esseri senzienti. Fare distinzione tra animali da compagnia e tutti gli altri è un vergognoso e vile tentativo di ingraziarsi i favori di allevatori e cacciatori, ma non c’è da sorprendersi. Evidentemente questi parlamentari sono sordi alle richieste di praticamente tutti gli italiani, indignati dalle violenze quotidiane che si consumano sulla pelle degli animali e che da sempre chiedono che chi uccide e maltratta venga punito in modo esemplare. Mi auguro che tutti gli emendamenti peggiorativi vengano respinti, ricordando che anche la Presidente del Consiglio Meloni, il Presidente del Senato La Russa e il Ministro della Giustizia Nordio si erano espressi pubblicamente sulla necessità di avere pene più severe per questi reati».

Anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) invierà una lettera alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e al presidente della Commissione, Ciro Maschio, affinché, nel rispetto dell’articolo 9 della Costituzione, che tutela gli animali e la biodiversità, la “proposta di legge Brambilla” possa andare avanti nel suo corso verso una maggiore tutela degli animali, domestici e non, come auspica la maggioranza dell’opinione pubblica.