Gli Usa si sono scaldati, ma non la parte occidentale, il recupero delle foreste potrebbe spiegare il perché

Un secolo di rimboschimenti ha mantenuto freschi gli Stati uniti orientali

Ma non sempre le foreste sono utili come strumento di adattamento climatico

[20 Febbraio 2024]

Secondo lo studio “A Century of Reforestation Reduced Anthropogenic Warmingin the Eastern United States”, pubblicato su Earth’s Future da un team di ricercatori statunitensi e cinesi, «La diffusa riforestazione del XX secolo negli Stati Uniti orientali ha contribuito a contrastare l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico».

A differenza di altri studi recenti che mostrano un progressivo indebolimento della riforestazione come elemento di contrasto di un global warming troppo veloce, gli autori del nuovo studio evidenziano «Il potenziale delle foreste come strumenti di adattamento climatico regionale, necessarie insieme a una diminuzione delle emissioni di carbonio».

Prima della colonizzazione europea, gli attuali Stati Uniti orientali erano quasi interamente ricoperti da foreste temperate. Dalla fine del XVIII secolo all’inizio del XX secolo, l’industria del legname e il disboscamento per l’agricoltura portarono in alcune aree a perdite di foreste superiori al 90%. Negli anni ’30, gli sforzi per ripristinare le foreste, insieme all’abbandono e al successivo rimboschimento di campi agricoli poco produttivi, hanno dato il via a un ritorno quasi secolare delle foreste. Da allora in queste aree sono cresciuti circa 15 milioni di ettari di foresta.

Uno degli autori dello studio, Kim Novick dell’università dell’Indiana ricorda che «L’entità della deforestazione avvenuta nella parte orientale degli Stati Uniti è stata notevole e le conseguenze sono state gravi. Si è trattato di un cambiamento drammatico nella copertura del suolo, e non molto tempo fa».

Durante il periodo di ricrescita delle foreste, il riscaldamento globale era già in corso, con temperature in tutto il Nord America in aumento in media di 0,7 gradi Celsius, ma dal 1900 al 2000, la costa orientale e il sud-est Usa si sono raffreddati di circa 0,3° C, con un  raffreddamento più forte nel sud-est. Studi precedenti suggerivano che questo raffreddamento potesse essere causato da aerosol, attività agricola o aumento delle precipitazioni, ma molti di questi fattori spiegherebbero solo un raffreddamento fortemente localizzato. Nonostante le relazioni note tra foreste e raffreddamento, gli studi non avevano preso in considerazione le foreste come una possibile spiegazione di quel raffreddamento anomalo e diffuso.

La principale autrice dello studio, Mallory Barnes, una scienziata ambientale dell’università dell’Indiana, conferma che «Questa diffusa storia di riforestazione, un enorme cambiamento nella copertura del suolo, non è stata ampiamente studiata per come avrebbe potuto contribuire all’anomala mancanza di riscaldamento negli Stati Uniti orientali, che gli scienziati del clima chiamano un “buco di riscaldamento”. Ecco perché inizialmente abbiamo deciso di fare questo lavoro. Si tratta di capire quanto le foreste possono raffreddare il nostro ambiente e l’entità dell’effetto. Questa conoscenza è fondamentale non solo per le proiezioni di rimboschimento su larga scala volte alla mitigazione climatica, ma anche per iniziative come la piantumazione di alberi urbani»

Per confrontare le foreste con le praterie e i terreni coltivati ​​vicini La Barnes, Novick e il loro team hanno utilizzato una combinazione di dati provenienti da satelliti e da  58 torri meteorologiche, il che ha consentito loro di esaminare come i cambiamenti nella copertura forestale possano influenzare le temperature della superficie del suolo e nei pochi metri d’aria proprio sopra il superficie. E hanno scoperto che «Attualmente le foreste negli Stati Uniti orientali raffreddano la superficie terrestre di 1-2 gradi Celsius ogni anno. L’effetto di raffreddamento più forte si verifica a mezzogiorno in estate, quando gli alberi abbassano la temperatura da 2 a 5 gradi Celsius, fornendo sollievo quando è più necessario.

Utilizzando i dati di una rete di torri di misurazione del gas, il team ha dimostrato che «Questo effetto di raffreddamento si estende anche all’aria, con le foreste che abbassano la temperatura dell’aria in prossimità della superficie fino a 1 grado Celsius durante il mezzogiorno». Gli studi precedenti sull’effetto di raffreddamento degli alberi si erano concentrati sulle temperature del terreno, non dell’aria.

Per tracciare la relazione tra la copertura forestale e la temperatura del suolo e dell’aria in prossimità della superficie dal 1900 al 2010, Il team di ricerca ha utilizzato i dati storici sulla copertura del suolo e i dati meteorologici giornalieri provenienti da 398 stazioni meteorologiche, scoprendo che «Entro la fine del XX secolo, le stazioni meteorologiche circondate dalle foreste erano fino a 1 grado Celsius più fredde rispetto alle località non sottoposte a rimboschimento. Sono stati raffreddati anche punti fino a 300 metri di distanza, suggerendo che l’effetto di raffreddamento del rimboschimento potrebbe essersi esteso anche alle parti non boscose del territorio».

Anche altri fattori, come i cambiamenti nell’irrigazione agricola, potrebbero aver avuto un effetto di raffreddamento sulla regione oggetto di studio. Secondo gli autori, «La riforestazione degli Stati Uniti orientali nel XX secolo probabilmente ha contribuito, ma non può spiegare del tutto, l’anomalia del raffreddamento».

La Barnes ha commentato: «E’ entusiasmante poter fornire ulteriori informazioni alla domanda di lunga data ed è anche sconcertante: perché gli Stati Uniti orientali non si sono riscaldati ad un ritmo commisurato al resto del mondo?  Non possiamo spiegare tutto il raffreddamento, ma riteniamo che la riforestazione sia una parte importante della storia».

Grazie alla capacità delle foreste di sequestrare e immagazzinare carbonio, la riforestazione negli Stati Uniti orientali è generalmente considerata una strategia praticabile per la mitigazione climatica. Gli autori dello studio concludono facendo notare che «Il nostro lavoro suggerisce che il rimboschimento degli Stati Uniti orientali rappresenta anche un importante strumento per l’adattamento climatico. Tuttavia, in ambienti diversi, come le regioni boreali coperte di neve, l’aggiunta di alberi potrebbe avere un effetto riscaldante. In alcune località, la riforestazione può anche influenzare le precipitazioni, la copertura nuvolosa e altri processi su scala regionale in modi che possono essere più o meno vantaggiosi. I gestori del territorio devono quindi prendere in considerazione altri fattori ambientali nel valutare l’utilità delle foreste come strumento di adattamento climatico».