Siccità: in Europa negli ultimi 50 anni è triplicata la perdita di raccolti

A soffrire di più sono i raccolti di cereali, meno le coltivazioni irrigue

[6 Aprile 2021]

Secondo lo studio “Severity of drought and heatwave crop losses tripled over the last five decades in Europe”, pubblicato recentemente su Environmental Research Letters da un team di ricercatori portoghesi dell’Universidade Nova de Lisboa e tedeschi del Max-Planck-Institut, negli ultimi 50 anni in Europa  la perdita dei raccolti agricoli a causa della siccità è triplicata.

Che i cambiamenti climatici stiano causando l’aumento delle perdite di raccolti è già empiricamente noto e altri studi lo hanno analizzato localmente, ma tra gli impatti dei fenomeni meteorologici sempre più estremi – siccità, ondate di caldo, inondazioni e ondate di freddo – quelli che hanno una maggiore incidenza sulle rese agricole sono la siccità e le ondate di calore, con danni più che triplicati e  perdite salite dal 2,2% del periodo 1964 – 1990 al 7,3% del tra il 1991 – 2015.

Dallo studio arriva la conferma che le siccità stanno diventando sempre più intense, prolungate e frequenti e che «Gli eventi più gravi diventano sproporzionatamente più gravi». Dato che il cambiamento climatico dovrebbe far aumentare i fenomeni atmosferici estremi, lo studio mette in guardia sui possibili “effetti ondulatori” dell’impatto della siccità sull’Europa e, a cascata, sul sistema alimentare globale e i prezzi dei generi alimentari.

Lo studio fa l’esempio della grande ondata di caldo e siccità del 2018 in Europa che ha causato un calo della produzione di cereali dell’8% rispetto alla media dei 5 anni precedenti, portando a una carenza di foraggio per il bestiame e a un aumento dei costi delle materie prime.

Però, nello stesso periodo preso in esame dallo studio la quantità di raccolti in Europa è del 150% e  le perdite legate a fenomeni atmosferici estremi sono diverse a seconda del tipo di raccolto, Come spiega la principale autrice dello studio, Teresa Bras, della Faculdade de Ciências e Tecnologia dell’Universidade Nova de Lisboa, «I cereali, che occupano quasi il 65% dell’area coltivata europea e sono usati principalmente per nutrire gli animali, sono quelli più colpiti e hanno evidenziato perdite sempre maggiori legate a siccità e ondate di calore rispetto ad altri raccolti, in aumento del 3% ogni anno».  Secondo i ricercatori, altri tipi di coltivazioni, come frutteti e ortaggi, soffrono meno per la siccità grazie all’irrigazione.