Roadmap globale per eradicare la fame restando entro i limiti di più 1,5° C

La Fao prevede la trasformazione dei sistemi agroalimentari da emettitori netti a pozzi di carbonio

[11 Dicembre 2023]

Alla COP28 Unfccc che si sta concludendo tra le polemiche a Dubai la Fao ha avviato  un processo per lo sviluppo di una roadmap globale innovativa per eliminare la fame e tutte le forme di malnutrizione senza superare la soglia di 1,5 gradi Centigradi fissata dall’Accordo di  Parigi.

L’Agenzia alimentare dell’Onu spiega: «Considerando che, secondo le previsioni, 600 milioni di persone dovranno affrontare la fame cronica entro il 2030 e una crescente crisi climatica globale, la roadmap richiede un cambiamento trasformativo nei sistemi agroalimentari. Sfida la narrativa prevalente secondo la quale l’aumento della produzione è sinonimo di maggiori emissioni e degrado ambientale. Sottolinea invece l’opportunità all’interno dei sistemi agroalimentari di migliorare l’efficienza produttiva allineandosi con gli obiettivi di mitigazione climatica, adattamento e resilienza».

Infatti, con il rapporto the  “Achieving Sustainable Development Goal 2 (SDG2) without Breaching the 1.5°C threshold: a Global Roadmap” la Fao delinea una strategia globale per i prossimi 3 anni e identifica 120 azioni e tappe fondamentali in 10 ambiti: energia pulita, colture, pesca e acquacoltura, perdite e sprechi alimentari, foreste e zone umide, diete sane, bestiame, suolo e acqua, dati e politiche inclusive, quest’ultimi due identificati come fattori abilitanti sistemici complessivi.

Sul fronte delle emissioni, l’obiettivo è  quello di «Ridurre le emissioni di metano dei sistemi agroalimentari del 25% entro il 2030 rispetto al 2020, raggiungere la carbon neutrality entro il 2035 e trasformarli in un pozzo di carbonio entro il 2050, catturando 1,5 gigatonnellate di emissioni di gas serra all’anno.

Per cibo e nutrizione, la roadmap  stabilisce un percorso per eliminare la sottonutrizione cronica entro il 2030 e garantire l’accesso a diete sane per tutti entro il 2050. Ulteriori traguardi includono il dimezzamento dello spreco alimentare globale pro capite entro il 2030 e l’aggiornamento delle Food-based dietary guidelines (FBSG) da parte dei Paesi per fornire raccomandazioni quantitative adeguate al contesto sui modelli dietetici.

Inoltre, la roadmap  evidenzia «La relazione simbiotica tra la trasformazione dei sistemi agroalimentari e le azioni per il clima», sollecitando «la mobilitazione dei finanziamenti per il clima per l’attuazione».

Presentando il rapporto a Dubai, il direttore generale della Fao Qu Dongyu ha detto che «La roadmap della Fao per  l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 2  e  l’obiettivo 1,5° C  sottolinea l’importanza dei finanziamenti climatici per la trasformazione dei sistemi agroalimentari al fine di ottenere cibo buono per tutti, oggi e domani».

Mettendo al centro una transizione giusta, la roadmap prevede la trasformazione dei sistemi agroalimentari da emettitori netti a assorbitori di carbonio. Richiede metodi di produzione alternativi, modelli di consumo adeguati, una gestione forestale raffinata e tecnologie innovative come la cattura del carbonio.

Sostenendo l’ottimizzazione delle risorse globali al di là della produzione agricola, il piano suggerisce di «Riequilibrare i modelli di consumo e di promuovere diete sane per tutti» e sottolinea che «L’adattabilità a contesti specifici è fondamentale, mettendo in guardia contro soluzioni valide per tutti».

La Fao assicura che «Questo pacchetto concreto di soluzioni, sarà sottoposto ad un’ampia messa a punto ed elaborazione nei prossimi tre anni. La COP29 approfondirà l’adattamento regionale e le opzioni finanziarie, mentre la COP30 delineerà investimenti concreti e pacchetti politici a livello nazionale. L’appello della Fao per questa roadmap globale completa si allinea perfettamente con il suo mandato e le sue capacità organizzative, sfruttando le competenze su diversi argomenti».

L’economista capo della Fao Máximo Torero ha presentato la roadmap in occasione di un evento ministeriale della COP28 dedicato a sostenere la recente Emirates Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food System, and Climate Action che è stata approvata da oltre 150 paesi e ha concluso: «La Fao è impegnata a sostenere i paesi nel tradurre la Emirates Declaration on Sustainable Agriculture, Resilient Food System, and Climate Action nella sua piena attuazione, ampliando le soluzioni del sistema agroalimentare guidate dalla nuova roadmap. La Fao sta attualmente lavorando con la Presidenza della COP28 e i suoi partner su un’iniziativa di cooperazione tecnica per accelerare l’azione. Insieme alL’International Fund for Agricultural Development (IFAD), alla Banca Mondiale e al CGIAR,, la Fao lancerà anche il programma di sostegno Agrifood Sharm-El Sheikh, un pacchetto di sostegno triennale coerente con la roadmap per aiutare far progredire e rendere operativo il lavoro congiunto di Sharm el Sheikh e i suoi risultati. Il programma sosterrà conoscenze, prove e strumenti che contribuiranno ad aumentare l’ambizione attraverso i processi dell’Unfccc, a sbloccare i finanziamenti e ad accelerare l’azione sul campo. E’ necessario basarsi sui lavori e le collaborazioni esistenti per risolvere l’enorme sfida che il mondo sta affrontando. Dobbiamo apportare definizioni comuni, coerenza e complementarità alle azioni e ai quadri politici che stiamo implementando. La roadmap mostra che il raggiungimento di questi obiettivi, con la giusta serie di azioni, è compatibile con  sistemi agroalimentari che sono pozzi netti di carbonio».