Nuovi strumenti Ue per prevedere e affrontare le conseguenze settoriali della siccità

Le previsioni per i prossimi decenni suggeriscono che il rischio di siccità aumenterà notevolmente

[11 Ottobre 2023]

La Commissione europea ha pubblicato nuovi strumenti di gestione del rischio e di previsione strategica al fine di migliorare la capacità dell’UE di affrontare la siccità e la carenza idrica e spiega che «I due strumenti, la banca dati europea sull’impatto della siccità e l’atlante europeo del rischio siccità, fanno parte della strategia volta a promuovere le azioni europee nel settore idrico e saranno integrati nell’Osservatorio europeo sulla siccità di Copernicus. Aiuteranno le autorità a prevedere e affrontare i rischi di siccità e carenza idrica a livello europeo, nazionale e locale».

L’Atlante utilizza un approccio innovativo per affrontare le complesse caratteristiche dei pericoli, dei rischi e degli impatti della siccità. I partner del JRC e di EDORA hanno utilizzato conoscenze specialistiche e tecniche di apprendimento automatico per valutare i rischi per vari settori e sistemi all’interno dell’Ue nelle condizioni attuali e negli scenari climatici previsti di +1,5°C, +2°C, +3°C rispetto al periodo preindustriale. La valutazione si concentra su 5 settori e sistemi: sistemi di colture agricole, approvvigionamento idrico pubblico, produzione di energia, trasporto fluviale ed ecosistemi. Per valutare i rischi associati alla siccità, l’analisi ha integrato i risultati della letteratura, le consultazioni con esperti e le valutazioni basate sui dati per i 27 paesi dell’Ue.

In una nota la Commissione Ue ricorda che «Nel complesso, le previsioni per i prossimi decenni, disponibili nell’Atlante del rischio di siccità, suggeriscono che il rischio di siccità aumenterà notevolmente. Le previsioni indicano che l’impatto sarà avvertito in tutta l’Ue, benché a livello diverso nelle varie regioni. Poiché i cambiamenti climatici incidono sulla frequenza e sull’intensità delle precipitazioni, la carenza idrica può peggiorare in modo significativo in diverse regioni europee. A causa del crescente rischio di siccità, le rese di alcune colture potrebbero diminuire notevolmente».

Inoltre, dalle previsioni emerge inoltre che «L’approvvigionamento idrico pubblico, compresa l’acqua potabile, potrebbe essere compromesso in diverse regioni europee. Nel settore dell’energia, la diminuzione dei livelli di acqua in fiumi più caldi renderà più difficile il raffreddamento delle centrali nucleari, mentre la siccità inciderà notevolmente sulla produzione di energia idroelettrica in alcune parti d’Europa. La pressione sulla navigazione interna rimarrà elevata e aumenterà in alcune regioni.

La carenza idrica e la siccità avranno un impatto negativo considerevole anche sulla natura. Le previsioni suggeriscono che la salute degli ecosistemi acquatici e terrestri sarà notevolmente colpita».

La regione del Mediterraneo è quella più a rischio a causa della chiara tendenza all’aumento delle condizioni di siccità causate dal riscaldamento globale. In particolare, la penisola iberica è esposta a un rischio di siccità più elevato sia nelle condizioni climatiche attuali che in quelle previste.

Le regioni settentrionali potrebbero dover affrontare effetti più diversificati e variabili, comprese condizioni meteorologiche più umide ma più variabili e un previsto aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi. Per alcuni settori come l’agricoltura e l’energia idroelettrica si prevede un minor rischio di siccità, in particolare nei Paesi Baltici.

L’Europa orientale e occidentale potrebbero sperimentare effetti più complessi a causa dell’interazione tra le dinamiche di essiccazione/bagnatura e la variabilità delle precipitazioni. In particolare, la Romania è già esposta a rischi di siccità relativamente elevati e le proiezioni mostrano un aumento del rischio in diversi settori. In Francia, si prevede che il rischio di siccità più elevato nel sud si riscontra anche nel nord, man mano che i livelli di riscaldamento aumentano. Inoltre, la Francia è particolarmente vulnerabile sia in termini di energia nucleare che idroelettrica, con rischi che si prevede aumenteranno in modo significativo.

La Commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù, Iliana Ivanova, responsabile del Joint Research Centre (JRC), ha commentato: «La siccità colpisce tutte le regioni dell’UE, con un enorme impatto sulla vita umana, sui nostri ecosistemi, sull’agricoltura, sull’occupazione e sui trasporti. La mappatura del rischio di siccità aiuta a identificare le aree vulnerabili e ad anticipare e comprendere la siccità. Il Joint Research Centre della Commissione svolge un ruolo importante nella protezione dei cittadini e del nostro ambiente, grazie al lavoro scientifico e analitico che fornisce costantemente».

Negli ultimi decenni, l’Ue è stata colpita da numerosi eventi di siccità: l’European Drought Observatory (EDO)  ha segnalato 21 eventi gravi dal 2011. La siccità del 2022 è stata particolarmente devastante e ha avuto un impatto duraturo fino all’inizio del 2023. Questi eventi hanno colpito non solo la regione meridionale, tradizionalmente vulnerabile, ma anche l’Europa centrale, orientale e settentrionale. Gli impatti sono stati avvertiti in vari settori tra cui l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico, la silvicoltura, l’energia, l’acquacoltura, gli ecosistemi e la sicurezza pubblica. Le perdite economiche annuali legate alla siccità nell’Ue e nel Regno Unito sono state precedentemente stimate in circa 9 miliardi di euro.

La Commissione Ue evidenzia alcune soluzioni per affrontare l’emergenza siccità: «Le politiche di agricoltura di precisione e di diversificazione delle risorse idriche possono essere integrate nelle strategie di adattamento sostenibile nel settore agricolo e apportare benefici. Politiche come il regolamento UE sul riutilizzo dell’acqua, in vigore da giugno 2023, possono promuovere la diversificazione delle risorse idriche, in particolare nelle zone costiere dove l’acqua viene solitamente sprecata. Per l’approvvigionamento idrico pubblico, gli sforzi di adattamento devono concentrarsi sia sulla qualità che sulla quantità dell’acqua, con la rifusione della direttiva UE sull’acqua potabile che ricopre un ruolo cruciale, grazie agli standard aggiornati di qualità dell’acqua. L’implementazione di sistemi di raffreddamento a secco o ibridi può ridurre la vulnerabilità del sistema energetico. Per il trasporto fluviale, una potenziale strategia di adattamento promettente consiste nell’adattare le navi al flusso basso e nella gestione delle scorte di approvvigionamento. Le pratiche di gestione forestale, come cicli di rotazione più brevi e un’adeguata mescolanza di specie arboree, possono aumentare la resilienza alla siccità negli ecosistemi forestali. Le zone cuscinetto attorno agli ecosistemi designati possono aiutare nell’adattamento degli ecosistemi di acqua dolce».