E’ questa la nuova normalità dell’emisfero settentrionale?

L’estate degli estremi, segnata da ondate di caldo, incendi, siccità e alluvioni

Le temperature Mar Mediterraneo saranno eccezionalmente elevate nei prossimi giorni e settimane

[1 Agosto 2023]

Il caldo intenso che sta attanagliando gran parte dell’emisfero settentrionale in questa estate di estremi sta causando gravi danni alla salute delle persone e all’ambiente.

L’ultimo aggiornamento della World meteorological organization (Wmo) conferma che «la Cina ha stabilito un nuovo record nazionale di temperatura giornaliera e  sono stati battuti molti nuovi record di temperatura delle stazioni di rilevamento delle temperature. Gli incendi hanno causato devastazioni e decine di vittime e l’evacuazione forzata di migliaia di persone in alcune parti del Mediterraneo, tra cui Algeria, Grecia, Italia e Spagna». Durante la seconda metà di luglio, il  Copernicus Atmosphere Monitoring Service (Cams) ha registrato un aumento significativo dell’intensità e delle emissioni degli incendi boschivi nel Mediterraneo orientale, in particolare in Grecia. In accordo con il dataset  GFAS, «le emissioni di questi incendi sono state le più alte per questo periodo di tempo in Grecia negli ultimi 21 anni».  Il Canada ha visto la sua peggiore stagione di incendi mai registrata, danneggiando la qualità dell’aria per milioni di persone in Nord America.

Le temperature della superficie del mare hanno raggiunto nuovi record, con gravi ondate di caldo marino nel Mediterraneo e al largo della costa della Florida.

Il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, ha evidenziato che «le condizioni meteorologiche estreme – un evento sempre più frequente nel nostro clima in fase di riscaldamento – stanno avendo un impatto importante sulla salute umana, sugli ecosistemi, sulle economie, sull’agricoltura, sull’energia e sull’approvvigionamento idrico. Questo sottolinea la crescente urgenza di ridurre le emissioni di gas serra il più rapidamente e il più profondamente possibile. Inoltre, dobbiamo intensificare gli sforzi per aiutare la società ad adattarsi a quella che purtroppo sta diventando la nuova normalità. La comunità Wmo sta fornendo previsioni e avvertimenti per proteggere vite e mezzi di sussistenza mentre ci sforziamo di raggiungere il nostro obiettivo di Early Warnings for All».

Un studio rapido condotto da scienziati del World weather attribution network  e pubblicato il 25 luglio ha affermato che le ondate di caldo portano la chiara impronta del cambiamento climatico: « Senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo, questi eventi termici sarebbero stati estremamente rari. In Cina sarebbe stato un evento di circa 1 anno su 250, mentre, se gli esseri umani non avessero riscaldato il pianeta bruciando combustibili fossili, un caldo  massimo come nel luglio 2023 sarebbe stato praticamente impossibile che si verificasse nella regione degli Stati Uniti/Messico e dell’Europa meridionale».

La Wmo ricorda che «le ondate di caldo sono tra i pericoli naturali più mortali con migliaia di persone che muoiono ogni anno per cause legate al caldo. Il pieno impatto di un’ondata di caldo spesso non è noto fino a settimane o mesi dopo».

Molte stazioni di rilevamento di Francia, Grecia, Italia, Spagna, Algeria e Tunisia hanno registrato nuovi record di temperatura massima diurna e notturna. Ad esempio, il 18 luglio Figueres, in Catalogna, ha registrato un nuovo record di temperatura di 45,4° C (massimo provvisorio di tutti i tempi). In una stazione della Sardegna il 24 luglio sono stati registrati 48,2° Co. In Algeria e Tunisia, la temperatura massima più alta è stata il 23 luglio rispettivamente di 48,7° C (Dar El Beïda/Argel) e 49,0° C (Tunisi e Kairouan).

Secondo un un Climate watch advisory del nodo di monitoraggio del clima del Centro climatico regionale per l’Europa della Wmo, gestito dal Deutscher wetterdienst (Dwd), il servizio meteorologico tedesco, «in alcune parti del Mediterraneo, è possibile un’ulteriore continuazione del caldo estremo fino ad agosto».

Alvaro Silva, un esperto della divisione dei servizi climatici della Wmo, fa notare che «un numero crescente di studi dimostra connessioni tra il riscaldamento rapido e l’Artico e i modelli meteorologici alle medie latitudini, comprese le dinamiche atmosferiche come il jet stream. Il jet stream diventa più debole e più ondulato quando l’aria calda viene trasportata a nord e l’aria fredda a sud. In queste condizioni, si instaurano modelli meteorologici quasi stazionari e portano a prolungate ondate di caldo e siccità in alcune regioni e forti precipitazioni in altre».

Secondo un rapporto della China meteorological administration, il 16 luglio la stazione meteorologica di Sanbao  a Turpan, nella regione autonoma cinese dello Xinjiang, ha registrato una temperatura di 52,2° C, stabilendo un nuovo record di temperatura nazionale

L’US national weather service ha confermato che «anche gran parte degli Stati Uniti è stata colpita da estese ondate di caldo, con temperature elevate in numerosi luoghi. Alcune località potrebbero persino registrare i loro record di temperatura di tutti i tempi». L’US national weather service ha emesso ripetute allerta di caldo eccessivo che spesso hanno riguardato più di 100 milioni di persone. Nell’ultimo aggiornamento emesso il 31 luglio, ha avvertito che «il caldo pericoloso nelle zone colpite continuerà fino al 5 agosto».

Negli Stati Uniti centro-meridionali e sud-orientali, i valori massimi dell’indice di calore potrebbero avvicinarsi o superare i 43 ° C). Molte parti della Florida, inclusa Miami, sono state colpite da un’ondata di caldo prolungata record. Il 30 luglio, Phoenix, in Arizona, ha registrato 31 giorni di fila di temperature diurne superiori a 43,3° C e minime notturne ripetutamente superiori ai 32,2 ° C.

John Nairn, senior advisor della Wmo per il caldo estremo, ha avvertito: «Dobbiamo ampliare la nostra attenzione andando oltre le temperature massime perché la temperatura minima è molto importante per la salute e per le infrastrutture essenziali».

Il 16 luglio, sensore di temperatura a Furnace Creek, nel Death valley national park in California ha registrato 53,3° C. Secondo il Wmo Archive of weather and climate extremes, la temperatura più calda mai registrata era stata proprio a Furnace Creek: 56,7° C il 10 luglio 1913.

Il 17 luglio, sulle isole greche di Rodi, Evia e Corfù gli incendi hanno costretto l’evacuazione di centinaia di residenti e turisti  Secondo il Cams, «le emissioni di questi incendi hanno raggiunto livelli record, con un totale stimato di 1 megatonnellata di emissioni di carbonio tra il 1° luglio e il 25 luglio, quasi il doppio del record di luglio 2007, dopo diversi giorni di incendi ad alta intensità». Anche in Algeria sono state segnalate diverse dozzine di vittime.

A iniziare dalla primavera, in Canada le condizioni calde e secche hanno alimentato una precoce e intensa stagione degli incendi che hanno costretto più di 120.000 persone ad abbandonare le loro case eche  hanno inquinato l’aria per milioni di persone in tutto il Nord America. In Canada, gli incendi da record continuano a bruciare vaste aree forestali. Il 24 luglio c’erano più di 650 incendi fuori controllo. Secondo il Canadian Interagency Forest Fire Center, «nel 2023 sono già bruciati più di 11 milioni di ettari, rispetto alla media decennale di circa 800.000 ettari.

I livelli record di emissioni generati dall’intensa attività degli incendi boschivi in ​​tutto il Canada a maggio e giugno hanno avuto un impatto notevole sulla qualità dell’aria, sia in Canada che altrove. Il Cams, dice che «nelle prime tre settimane di giugno, la potenza radiativa del fuoco (FRP) per il Paese nel suo complesso è stata significativamente superiore alla media del periodo 2003-2022, con emissioni di carbonio stimate a oltre 100 megatonnellate per il mese. I livelli di emissioni dall’inizio dell’anno fino alla prima settimana di maggio sono rimasti vicini alla media 2003-2022, ma poi sono rapidamente saliti a livelli significativamente più alti rispetto a qualsiasi anno precedente nel record Cams. Gli incendi hanno continuato a imperversare alla fine di luglio, con numerosi incendi scoppiati all’interno del Circolo Polare Artico canadese».

La Wmo avverte che «le temperature superficiali del mare (SST) del Mar Mediterraneo saranno eccezionalmente elevate nei prossimi giorni e settimane, superando i 30° C in alcune aree e i 4° C al di sopra della media in gran parte del Mediterraneo occidentale».

Rapporti non confermati affermano che nella Manatee Bay, in Florida, è stata registrata una temperatura della superficie del mare di 38,4  C, più calda di un bagno caldo. La Wmo ricorda che «gli impatti delle ondate di caldo marino includono la migrazione e le estinzioni di specie e l’arrivo di specie invasive, con conseguenze per la pesca e l’acquacoltura».

Le forti piogge e le inondazioni hanno causato gravi danni e perdite di vite umane in diverse parti del mondo. 40 persone sarebbero morte a causa di piogge torrenziali e inondazioni improvvise che hanno colpito la Corea del sud il 14 luglio. Le inondazioni nel nord-ovest della Cina hanno ucciso circa 15 persone, spingendo il presidente Xi Jinping a sollecitare maggiori sforzi per proteggere il pubblico da condizioni meteorologiche estreme. Nel nord dell’India, strade e ponti sono crollati e le case sono state spazzate via mentre i fiumi straripavano durante le forti piogge monsoniche e le inondazioni che hanno ucciso dozzine di persone. Lo Stato montuoso dell’Himachal Pradesh è stato duramente colpito, così come il Punjab, il  Rajastan e l’Uttar Pradesh. New Delhi ha segnato il suo giorno di luglio più piovoso degli ultimi 40 anni, con 153 millimetri di pioggia caduti in un giorno.

Il 31 luglio la Japanese Meteorological Agency ha emesso allerta per forti piogge per le prefetture di Fukuoka e Oita, a Kyushu, la terza isola più grande del Paese. Un nuovo record giornaliero di precipitazioni di 376,0 mm c’è stato il 10 luglio a Minousan e 361,5 mm a Hikosan, entrambi nella regione di Kyushu.

Negli Usa nordorientali, parti del New England hanno subito fortissime piogge torrenziali su suoli già saturi dopo le gravi inondazioni di inizio luglio. New York ha emesso un’emergenza inondazioni improvvise e l’11 luglio più di 4 milioni di persone sono state allertate per inondazioni.

Stefan Uhlenbrook, direttore di idrologia, acqua e criosfera della Wmo, conclude: «Mentre il pianeta si riscalda, l’aspettativa è che vedremo eventi di precipitazioni sempre più intensi, più frequenti e più gravi, che porteranno anche a inondazioni più gravi».