La Carovana dei ghiacciai in Svizzera sul ghiacciaio del Morteratsch

Il più grande ghiacciaio del gruppo del Bernina, dal 1878 ad oggi è arretrato di quasi 3 chilometri, perdendo 23 metri solo nel 2022

[11 Settembre 2023]

Anche i  ghiacciai svizzeri sempre più sotto scacco della crisi climatica e delle temperature record che, solo qualche giorno fa hanno portato MeteoSvizzera a registrare lo zero termico a 5.253 metri sul livello del mare, il secondo valore più alto dall’inizio delle misure nel 1954. Infatti, secondo il report dell’Accademia Svizzera di Scienze Naturali, «Nell’estate 2022, si sono persi quasi 3 km3 di ghiaccio e, l’acqua proveniente dalla fusione di questo volume, sarebbe stata sufficiente a riempire tutti gli invasi artificiali delle Alpi Svizzere. In particolare, nell’Engadina e nel Sud del Canton Vallese, le perdite di spessore di ghiaccio sono oscillate tra i 4 e i 6 metri», valori purtroppo in linea con quelli registrati in tutti i settori dell’Arco Alpino Italiano.

Secondo i dati della  Rete svizzera di monitoraggio dei ghiacciai (GLAMOS), il ghiacciaio del Morteratsch, il più grande ghiacciaio del gruppo del Bernina delle Alpi grigionesi, dal 1878 ad oggi è arretrato di quasi 3 chilometri, perdendo 23 metri solo nel 2022. Nello storico dei dati spicca l’arretramento di 164 metri del 2015 e di 134 metri del 2016.
per accendere i riflettori sull’emergenza del ritiro dei ghiacciai alpini svizzeri, la stessa che interessa anche i ghiacciai italiani, la Carovana dei ghiacciai di Legambiente per la prima volta si è spostata in Svizzera sul Ghiacciaio del Morteratsch per la sua sesta e ultima tappa.

A conclusione della giornata di escursione al Ghiacciaio del Morteratsch con monitoraggio, osservazione e discussione delle morfologie glaciali, a cui è seguito un flash mob per una governance dei ghiacciai e il “Saluto al Ghiacciaio”, omaggio al prezioso servizio che svolgono i giganti bianchi.

Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente <, ha commentato: «Siamo molto orgogliosi di aver portato la nostra Carovana dei Ghiacciai oltre i confini nazionali, in Austria e in Svizzera. L’obiettivo principale è quello di costruire nuove alleanze e arrivare ad una governance internazionale dei ghiacciai attraverso uno scambio tra il mondo accademico europeo, associazioni, istituzioni e cittadini. Perché bisogna ricordarsi che nessun ghiacciaio alpino è immune di fronte alla crisi climatica, che accelera la sua corsa e non conosce confini. Per questo bisogna lavorare insieme ad adeguate strategie e piani di adattamento al clima, su scala locale e internazionale, a tutela dei territori e delle comunità».

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e presidente CIPRA Italia, ha ricordato che «Gli esperti dicono che i ghiacciai svizzeri sono destinati a scomparire entro la fine del secolo senza riduzione di CO2 Previsioni che accomunano i nostri ghiacciai italiani. Per questo abbiamo voluto organizzare un convegno internazionale dove abbiamo chiamato a raccolta alcuni tra i maggiori esponenti del mondo della ricerca scientifica internazionale, perché siamo sicuri che non c’è tempo da perdere e che una governance dei ghiacciai e delle risorse idriche sia possibile solo creando una forte rete di alleanze e con strategie di adattamento ambiziose e comuni».

Marco Giardino, vice presidente del Comitato Glaciologico Italiano e docente di geomorfologia all’Università di Torino, ha concluso: «Il Ghiacciaio del Morteratsch, meta dell’ultima tappa della Carovana dei ghiacciai 2023, dispone di una serie di dati di arretramento frontale ultracentenaria, splendidamente illustrati da un sentiero Glaciologico molto frequentato. Un prezioso strumento per diffondere la consapevolezza sugli effetti del riscaldamento climatico che oggi ha confinato la lingua di questo ghiacciaio dietro una barriera rocciosa e ha reso sempre più difficoltosi i rilevamenti degli esperti, per l’instabilità accentuata dell’ambiente glaciale».