Il suolo potrebbe rilasciare più carbonio del previsto, influenzando il cambiamento climatico

Circa l’80% del carbonio terrestre è trattenuto nel suolo, ma la siccità provoca il rilascio di quantità crescenti di gas serra

[19 Marzo 2024]

L’accuratezza dei modelli climatici dipende da molti fattori: emissioni antropiche di gas serra, emissioni degli animali da allevamento, crescita urbana, deforestazione, albedo della neve e sulla copertura del terreno ed  eruzioni vulcaniche, Ma lo studio “Amplifying feedback loop between drought, soil desiccation cracking, and greenhouse gas emissions”, pubblicato su Environmental Research Letters da un team di ricercatori statunitensi e canadesi guidato da Farshid Vahedifard della Tufts University e dell’ United Nations University Institute for Water, Environment and Health (UNU-INWEH) evidenzia che altri processi naturali sono stati trascurati e ne indica uno importante che è sotto i nostri piedi e copre la maggior parte delle terre emerse.

Il team di Vahedifard  fa notare che «Il suolo immagazzina l’80% del carbonio sulla Terra e, con l’aumento dei cicli e della gravità della siccità in diverse regioni, quel serbatoio cruciale si sta rompendo e distruggendo, rilasciando ancora più anidride carbonica e altri gas serra nell’atmosfera. In effetti, potrebbe creare un circolo vizioso amplificato che potrebbe accelerare il cambiamento climatico ben oltre le previsioni attuali».

Per Vahedifard, «Questo processo non è stato sufficientemente valutato nella letteratura esistente o incorporato nei modelli. Se non consideriamo l’interazione tra siccità, cracking dell’essiccamento del suolo ed emissioni di CO2, questo potrebbe comportare significative imprecisioni nella modellizzazione e nella previsione del cambiamento climatico. Ci sono anche altre ripercussioni. Una cattiva salute del suolo può portare a una ridotta fotosintesi e a un minore assorbimento di anidride carbonica, e può compromettere l’integrità strutturale delle dighe di terra che proteggono dalle inondazioni».

Ci sono anche altri feedback loops  che potrebbero non essere stati pienamente presi in considerazione nei modelli di cambiamento climatico, come lo scioglimento del ghiaccio marino e l’esposizione delle superfici oceaniche più scure che assorbono più calore dal sole. L’aumento degli incendi dovuti a condizioni calde e secche rilascia una grande quantità di anidride carbonica nell’atmosfera, che a sua volta crea un clima più caldo e secco più favorevole agli incendi.  Un altro circolo vizioso amplificato è lo scioglimento del permafrost artico e subartico, che rilascia anche anidride carbonica nell’atmosfera e aumenta la temperatura climatica, portando a un ulteriore scioglimento del permafrost.

Ma lo studio avverte che «I cambiamenti del suolo causati dalla siccità potrebbero essere altrettanto significativi, se non più significativi, di qualsiasi di questi fattori. La siccità, manifestata da lunghi periodi di basso contenuto di umidità del suolo e di alta temperatura, porta alla fessurazione dei terreni a grana fine, che a volte si estendono per metri sotto la superficie. Le crepe comportano una maggiore esposizione all’aria, una maggiore attività microbica e la decomposizione della materia organica, con rilascio di anidride carbonica, perdita di nutrienti e capacità di sostenere la crescita delle piante, riducendo il sequestro di anidride carbonica».

Vahedifard conferma: «Le profonde crepe espongono riserve di carbonio molto più antiche che in precedenza erano stabili e protette. La permeazione dell’aria nel suolo accelera il rilascio non solo di anidride carbonica dalla materia organica ma anche di altri gas serra come il protossido di azoto.

Anche piccoli animali come lombrichi e millepiedi che aiutano a rivoltare il terreno sono colpiti dalla ridotta umidità e dalla maggiore esposizione all’aria, essendo meno in grado di svolgere un ruolo attivo nel ciclo dei nutrienti e nel mantenimento della struttura del suolo. Questo, a sua volta, aumenta la probabilità di fessurazioni e aerazione del suolo. L’effetto amplificante dei feedback loops del carbonio nel suolo e le sue interazioni con altri circuiti potrebbero portarci oltre punti critici e portare a cambiamenti climatici ancora più gravi e permanenti».

Lo scienziato conclude: «Le agenzie governative e i politici devono promuovere un uso sostenibile del territorio, che può includere l’adozione di tecniche di irrigazione di precisione e pratiche di conservazione dell’acqua, nonché l’uso di colture resistenti alla siccità, I fertilizzanti organici e il compost possono aumentare il contenuto di materia organica del suolo e migliorare la capacità di ritenzione idrica del suolo. Naturalmente, questo può aiutare solo se fa parte di uno sforzo globale per ridurre le emissioni di gas serra derivanti da tutte le attività umane».