Il clima cambia l’agricoltura italiana: oltre mille ettari coltivati a frutta tropicale

«Un risultato che è il frutto della tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio»

[6 Settembre 2023]

Mentre la crisi climatica sta tagliando una parte significativa delle produzione agricole tipiche delle campagne italiane, lungo lo Stivale si moltiplicano le piante tropicali.

Secondo la Coldiretti, ovvero la più grande associazione di rappresentanza degli agricoltori italiani, salgono a «oltre mille gli ettari coltivati a frutta tropicale per effetto dei cambiamenti climatici che stanno modificando radicalmente la mappa delle produzioni agricole, con l’arrivo dei frutti esotici al sud e la migrazione degli ulivi che arrivano sulle Alpi a nord».

L’ultimo esempio arriva in questi giorni, col via alla raccolta del mango italiano. A far la parte del leone è la Sicilia con coltivazioni di avocado e mango di diverse varietà la cui raccolta prosegue sino alla fine di novembre.

Fra Sicilia, Puglia e Calabria dove sempre più spesso prima si sperimentano e poi si avviano vere e proprie piantagioni di frutta originaria dell’Asia e dell’America Latina dalle banane al mango, dall’avocado al lime, dal frutto della passione all’anona, dalla feijoa al casimiroa, dallo zapote nero fino ai litchi.

«Un risultato che è il frutto – sottolinea Coldiretti – della tendenza al surriscaldamento in Italia dove la classifica degli anni più roventi negli ultimi due secoli si concentra proprio nell’ultimo decennio e comprende nell’ordine il 2022 il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2020 mentre anche il 2023 si classifica fino ad ora in Italia nella top ten degli anni più caldi di sempre».

Quello delle piante tropicali made in Italy per Coldiretti è «un fenomeno destinato a modificare in maniera profonda i comportamenti di consumo nei prossimi anni, ma anche le scelte produttive delle stesse aziende agricole per gli effetti del surriscaldamento determinati dalle mutazioni del clima. Ma il clima influisce ormai su tutte le colture con vino e olio prodotti a latitudini sempre più settentrionali, mentre la Pianura Padana si è popolata nel tempo di produzioni tipicamente mediterranee come grano e pomodoro da salsa con 70mila ettari coltivati in Italia per quasi la metà proprio al nord e l’Emilia Romagna che è diventata l’hub dell’oro rosso nelle regioni settentrionali».