Il cambiamento climatico ha influenzato le elezioni Usa. E lo farà ancora

Le preoccupazioni climatiche probabilmente hanno fatto vincere i democratici e portato Biden alla Casa Bianca nel 2020

[26 Gennaio 2024]

Secondo lo studio “Climate change opinion and recent presidential elections”, pubblicato su Zenodo da un team di ricercatori guidati da Matthew Burgess del Center for Environmental Futures (C-SEF) dell’ università del Colorado – Boulder, «Quando gli elettori hanno votato per le elezioni presidenziali del 2016 e del 2020, molti erano spinti dalla preoccupazione per il cambiamento climatico». Il nuovo rapporto ha stabilito che «Le opinioni sul cambiamento climatico hanno svolto un ruolo significativo nel determinare il voto delle persone» e che  «Probabilmente la questione climatica è costata ai repubblicani le elezioni del 2020».

Burgess, del Cooperative Institute for Research in Environmental Sciences (CIRES) e direttore del C-SEF, evidenzia che «Si tratta ovviamente di informazioni che i politici e i sostenitori di tutto lo spettro politico vorranno sapere, in vista del ciclo elettorale del 2024. Come ridurre la polarizzazione politica del cambiamento climatico è una delle domande alle quali il nostro team di ricerca è attualmente maggiormente interessato, e questo fornisce alcune informazioni».

Nel nuovo studio, Burgess e i suoi coautori del C-SEF, della Vanderbilt University e dell’Università della California Santa Barbara, hanno cercato di comprendere l’importanza del cambiamento climatico come questione elettorale nelle due più recenti elezioni presidenziali Usa. Il team ha utilizzato i dati del  Voter Study Group apartitico per analizzare in che modo le opinioni sui problemi climatici e i dati demografici hanno influenzato le elezioni del 2016 e del 2020.

Al CIRES sottolineano che «Il team di ricerca ha utilizzato diverse tecniche per valutare in che modo l’opinione sul cambiamento climatico ha modellato le scelte degli elettori: regressione logistica, un modello di apprendimento automatico e una simulazione del collegio elettorale in cui potevano attivare o disattivare il ruolo del cambiamento climatico». La conclusione dei ricercatori è che «I repubblicani avrebbero potuto guadagnare almeno il 3% nel voto popolare, che quasi certamente sarebbe stato sufficiente per conquistare la Casa Bianca nel 2020». Il team ha scoperto che «Le opinioni personali sul cambiamento climatico sono state uno dei più forti predittori del comportamento elettorale nel 2020, soprattutto tra gli indipendenti».

Tutti sanno che la mobilitazione contro Trump delle associazioni ambientaliste statunitensi è stata importante e capillare e non sorprende che la maggioranza dei democratici e degli indipendenti sia preoccupata per il cambiamento climatico. Ma anche molti repubblicani più giovani e moderati vedono il cambiamento climatico come una questione importante: «Un quarto dei repubblicani che pensano che il cambiamento climatico sia “molto importante” ha votato per il presidente Biden nel 2020», fanno notare i ricercatori.

E lo studio fa presente che «Una preoccupazione così diffusa per il cambiamento climatico è attualmente un chiaro vantaggio per il Partito Democratico» che su questo tema ha ben 26 punti di distacco sui repubblicani. in  un recente sondaggio  Ipsos i democratici hanno sul cambiamento climatico un vantaggio maggiore di qualsiasi altro argomento che li oppone ai repubblicani,. Secondo IL nuovo studio, gli elettori di  diverse convinzioni politiche «Sembrano vedere i democratici come più capaci di trovare soluzioni e attuare politiche per affrontare i problemi creati dal cambiamento climatico, anche se non tutte le politiche democratiche sul cambiamento climatico sono necessariamente popolari».

Ma è lo stesso studio ad avvertire che «Sebbene la questione del cambiamento climatico sia un chiaro indizio per chi voterà nel 2020, nel complesso non è la preoccupazione numero uno tra gli elettori. Meno del 5%  degli adulti considera il cambiamento climatico la questione più importante. Le questioni più urgenti includono quelle che riguardano la vita quotidiana delle persone, come l’economia, l’assistenza sanitaria, l’istruzione e la criminalità».

Ma allora, se il cambiamento climatico non è la questione principale per gli elettori, perché è un predittore così forte del loro voto? Per Burgess, «Una ragione potrebbe essere che la maggior parte delle persone vede le prove del cambiamento climatico così forti che, se un candidato dovesse negare o minimizzare tale questione, potrebbe fidarsi meno di quel candidato su altre questioni. Un altro motivo potrebbe essere che gli elettori stanno cominciando a vedere una connessione tra il cambiamento climatico e le questioni legate alle quali tengono di più, come l’economia, la sicurezza e la salute. Ma non possiamo dirlo con certezza, e questa è una domanda chiave per la ricerca futura».

Mentre gli Usa si preparano alle prossime elezioni per eleggere l’uomo più potente del mondo, ci sono buone probabilità che il cambiamento climatico influenzerà gli elettori nella scelta delle persone per le quali  voteranno e Biden e i democratici punteranno probabilmente su questo per recuperare il voto dell’opinione pubblica progressista e dei giovani che li stanno abbandonando a causa dell’appoggio dato dall’amministrazione Biden alla guerra israeliana nella Striscia di Gaza.