Le persone anziane tendono ad emettere più dei giovani e sono meno propense a credere che il cambiamento climatico sia un problema serio

Demografia e cambiamenti climatici: i nessi tra due trend globali

Usa, Cina e Ue emettono più gas serra nonostante la loro crescita demografica sia ferma o rallentata

[5 Giugno 2023]

Si prevede che entro il 2060 la crescita della popolazione raggiungerà quasi 10 miliardi di persone e  questo avrà un forte effetto sulle emissioni globali: più persone consumano più risorse, emettono più gas serra e richiedono una produzione alimentare su vasta scala, tutti fattori che esacerbano i livelli di emissione e l’aumento delle temperature. Il Joint Research Centre (JRC) della Commissione europea ha pubblicato il nuovo rapporto  “Demography and climate change – EU in the global context” (accompagnato da un video) che conferma che «La crescita demografica rimane una delle cause principali della produzione di emissioni», ma anche che «Allo stesso tempo vi è un disallineamento tra i tassi di crescita della popolazione e i livelli di emissioni di gas serra nei diversi Paesi».

I principali responsabili delle emissioni – Stati Uniti, Cina e Ue – sono le regioni in cui la crescita della popolazione si è ormai fermata o è rallentata. La maggior parte della crescita demografica mondiale si sta invece verificando nelle regioni del mondo che attualmente registrano le emissioni più basse e sono meno responsabili delle emissioni passate. Ciò significa che i principali responsabili delle emissioni dovranno garantire tagli netti e rapidi, mentre i Paesi con le emissioni più basse ma con un’elevata crescita demografica hanno bisogno di sostegno per trovare modi di crescita che evitino forti aumenti delle emissioni».

Intervenendo alla presentazione del report, la vicepresidente per la democrazia e la demografia della Commissione Ue. Dubravka Šuica, ha evidenziato che «Per elaborare politiche climatiche e ambientali efficaci è importante capire il modo in cui i cambiamenti demografici incidono sulle emissioni e il modo in cui cambiamenti climatici e degrado ambientale influenzano i diversi gruppi di popolazione. La relazione del Centro comune di ricerca fornisce informazioni preziose sulla relazione tra popolazione umana e cambiamenti climatici e contribuirà a garantire che le nostre politiche siano ben concepite per affrontare la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi».

Al JRC dicono che il rapporto dimostra che «Le emissioni tendono ad essere strettamente legate al livello di reddito, ma anche al profilo di età dei consumatori. Le persone anziane tendono ad emettere di più, poiché spesso vivono in famiglie più piccole e il loro consumo è concentrato su bisogni ad alta intensità di carbonio come il riscaldamento o l’elettricità delle case». La ricerca mostra anche che «Le generazioni più anziane sono anche meno propense a credere che il cambiamento climatico sia un problema molto serio e meno disposte a cambiare i propri comportamenti personali».

E’ un bel problema visto che, come sottolineano i ricercatori JRC, «Con l’invecchiamento della popolazione europea, le generazioni più anziane saranno sempre più responsabili delle emissioni complessive. Gli scienziati stimano che entro il 2060 il 39% delle emissioni totali sarà prodotto da persone sopra i 65 anni. Nell’Ue, le differenze intergenerazionali nei consumi, negli atteggiamenti e nei comportamenti aggiungono nuove dimensioni alle già forti differenze nella responsabilità delle emissioni a seconda dei livelli di reddito. Pertanto, sarà sempre più importante affrontare queste differenze e mirare a misure politiche per l’efficienza energetica e le transizioni verdi per le generazioni più anziane».

I cambiamenti demografici hanno impatti a lungo termine che non riguardano solo i nostri sforzi per ridurre le emissioni di gas serra «Sono ancora più rilevanti nell’influenzare la capacità di adattamento delle società di far fronte ai già inevitabili cambiamenti climatici – conclude il JRC – Non tutti saranno colpiti dagli estremi del cambiamento climatico allo stesso modo e il rapporto evidenzia i modi per mitigare l’impatto sui gruppi demografici vulnerabili e contribuire a creare misure di adattamento. Comprendere questi trend a lungo termine e il ruolo fondamentale delle caratteristiche demografiche sulle emissioni contribuirà a creare una spinta sociale per l’azione ambientale e la sostenibilità».