Crisi climatica in Toscana, Coldiretti: +136% incendi rispetto all’anno scorso

Per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo: ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro

[21 Luglio 2022]

Temperature elevate, bassissima umidità, precipitazioni praticamente assenti con un deficit regionale pari al 77% in meno secondo il rapporto del Servizio idrologico regionale, vegetazione secca e vento sono i fattori della miscela esplosiva che – sull’onda della crisi climatica in corso – hanno favorito l’innesco di 279 incendi tra gennaio e giugno con un incremento rispetto allo stesso periodo di un anno fa del 136%.

È quanto afferma Coldiretti Toscana, ricordando che per ricostituire i boschi ridotti in cenere dal fuoco ci vorranno fino a 15 anni con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo: intanto, ogni rogo costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici delle aree devastate.

«Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni favorendo l’innesco degli incendi con danni incalcolabili su ambiente, patrimonio boschivo e biodiversità – spiega il presidente di Coldiretti Toscana, Fabrizio Filippi – Ci sono poi molti terreni e boschi abbandonati che, per effetto della chiusura delle aziende agricole, si trovano ora senza la presenza di un agricoltore che possa gestirli. Si tratta di fattori che rappresentano un ulteriore elemento di criticità in queste condizioni. I boschi, a causa dell’incuria e della mancanza di opere di prevenzione e manutenzione, sono diventati giungle».

Un problema acuto, che non porterebbe però alle conseguenze attuali senza la concomitante crisi climatica che moltiplica intensità e frequenza degli eventi meteo estremi come l’ondata di calore e la mancanza di precipitazioni in corso: nel corso di milioni di anni di evoluzione, i boschi infatti hanno ampiamente dimostrato di potersela anche cavare da soli.

Resta il fatto che, soprattutto in questa fase storica, comportamenti corretti nei boschi restano indispensabili. Nel merito Coldiretti ricorda che è in vigore il divieto assoluto di abbruciamenti fino al 31 agosto 2022: è infatti vietata qualsiasi accensione di fuochi, ad esclusione della cottura di cibi in bracieri e barbecue situati in abitazioni o pertinenze e all’interno delle aree attrezzate. Anche in questi casi vanno comunque osservate le prescrizioni del regolamento forestale.

«È molto importante rispettare i divieti e fare molta attenzione – aggiunge Filippi – Così come è importante segnalare prontamente eventuali focolari con le aziende agricole in prima linea per la prevenzione e la riduzione degli incendi. A nome di Coldiretti voglio ringraziare tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento. Siamo vicini alle imprese e alle famiglie che sono state costrette a lasciare le loro case».