Crisi climatica, gli anziani sono tra i soggetti più vulnerabili alle ondate di calore

Cmcc: «Avremo bisogno di politiche pubbliche per rispondere ai costi sanitari di giornate sempre più torride»

[1 Settembre 2023]

La crisi climatica viene spesso rappresentata come un problema soprattutto per le generazioni più giovani, che in futuro – senza una rapida riduzione delle emissioni legate al consumo di combustibili fossili – si troveranno a fare i conti con temperature sempre più torride ed eventi meteo estremi.

In questo inquadramento del problema le generazioni più anziane, al contrario, mostrano riluttanza a sostenere politiche pubbliche orientate al futuro, di cui potranno dunque beneficiare solo parzialmente.

In realtà la crisi climatica è in corso già adesso, e sempre più studi scientifici mostrano che gli anziani rientrano tra le categorie più esposte agli impatti del riscaldamento globale.

Il Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici (Cmcc) ha partecipato ad una ricerca recentemente pubblicata su The Gerontologist, dove s’indaga l’intersezione tra la salute degli anziani e i cambiamenti climatici, individuando due tendenze significative: l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle temperature, prefigurando un futuro potenzialmente critico.

Lo studio, concentrato nell’area degli Usa, indica infatti una crescente vulnerabilità tra gli individui anziani agli effetti avversi sulla salute fisica e mentale del calore estremo.

Lo stress termico aggrava infatti problematiche di salute preesistenti negli anziani, per una maggiore inefficienza nella regolazione della propria temperatura corporea e le sensibilità legate ai farmaci; inoltre gli impatti psicologici, l’isolamento e le difficoltà di movimento aggravano la loro vulnerabilità.

«Gli anziani – spiegano gli autori dello studio – correranno sempre più rischi per la salute a causa del calore in futuro, e avremo bisogno di politiche pubbliche per rispondere ai costi sanitari di giornate sempre più torride».

Ad esempio, sotto il profilo dell’adattamento alle ondate di calore è sempre più necessario investire in spazi comuni più freschi accessibili, formazione specializzata per gli operatori di primo soccorso, come anche in trasporti e sistemi di raffreddamento a basso consumo energetico. Per quanto riguarda invece la mitigazione della crisi climatica, occorre accelerare la transizione energetica passando da un’economia fossile a una basata su efficienza energetica e fonti rinnovabili.

Una prospettiva che riguarda da vicino non solo gli Usa, ma anche l’Italia. Solo nell’estate del 2022 si stima infatti che nel nostro Paese siano morte oltre 18mila persone per le ondate di calore.

Come spiegato recentemente dall’Istat, i cambiamenti climatici stanno assumendo «rilevanza crescente anche sul piano della sopravvivenza, per un Paese in cui sono sempre più numerosi i grandi anziani e tra essi i soggetti che, per via della loro generale fragilità, sono più esposti al rischio di subire le conseguenze delle condizioni climatiche estreme».