Cop28, la nuova bozza di accordo sul clima cancella l’addio ai combustibili fossili

Wwf: «Se passasse così com’è sarebbe un disastro, un fallimento per i Governi. Sarà necessario fare gli straordinari»

[11 Dicembre 2023]

La nuova bozza per il testo finale della Cop28, la Conferenza Onu sul clima che teoricamente dovrebbe concludersi domani a Dubai, rappresenta un punto molto basso delle trattative internazionali.

Nel testo viene cancellato ogni riferimento all’abbandono graduale (phase out) delle fonti fossili, una richiesta chiave avanzata – oltre che dalla comunità scientifica – dall’Ue come anche dai Paesi più vulnerabili all’avanzata della crisi climatica.

«La nuova bozza di testo pubblicata oggi alla Cop28 di Dubai è deludente e molto meno ambiziosa di quelle precedenti – commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed energia del Wwf Italia – Se passasse così com’è sarebbe un disastro, un fallimento per i Governi chiamati ad affrontare, finalmente, la causa della crisi climatica, i combustibili fossili. Nessuno pensi di tornare a casa con un testo del genere, sarà necessario fare gli straordinari. Anche per la presidenza questo risultato sarebbe uno smacco, dato che cercava risultati ambiziosi».

Del resto lo stesso sultano Al Jaber, alla guida della Cop28, ha dato prova di negazionismo climatico; una posizione poi confermata dai Paesi Opec che tentano strenuamente la difesa di gas e petrolio.

«In pratica sulla riduzione dei combustibili fossili il testo rimanda al 2050 e sul carbone si ferma a Glasgow – sintetizza Midulla – Nessun progresso nemmeno sui sussidi ai combustibili fossili che l’anno scorso ammontavano a 7 trilioni di dollari. Le opzioni energetiche sono state allargate alle false soluzioni, nucleare e CCS (cattura e stoccaggio del carbonio), un ulteriore modo per perdere tempo prezioso».

Anziché puntare a cancellare tutti i sussidi ai combustibili fossili, ad esempio, la bozza di accordo si concentra solo su quelli arbitrariamente definiti “inefficienti”. Nel testo si sottolinea comunque la necessità di triplicare la capacità rinnovabile installata a livello globale entro il 2030, e di raddoppiare al contempo il tasso annuo di miglioramento dell’efficienza energetica, ma senza togliere di mezzo i combustibili fossili si aggiunge nuova energia al sistema globale senza però decarbonizzarlo.

«Dall’Accordo di Parigi in poi, la situazione climatica si è fatta molto più preoccupante, abbiamo visto – sottolinea Midulla – fenomeni climatici estremi ovunque, nell’ultimo anno le temperature sono andate decisamente fuori scala: di fronte a questa situazione, questo è quello che sa produrre la classe dirigente mondiale? Il testo finale dovrà prevedere l’eliminazione chiara e rapida dei combustibili fossili, con anni target e senza false soluzioni per affrontare finalmente di petto la crisi climatica, prima che sia tardi per evitare le conseguenze peggiori».