I risultati del nuovo rapporto Climate analytics alla vigilia del vertice di Torino

Clima, nessuno dei Paesi del G7 è in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030

Grant: «Queste economie rappresentano il 38% del Pil mondiale, non stanno facendo il necessario nonostante abbiano sia la tecnologia che le risorse finanziarie»

[24 Aprile 2024]

Dal 28 al 30 aprile la Reggia di Venaria (Torino) ospiterà la riunione ministeriale del G7 su Clima, energia e ambiente, guidata dalla presidenza italiana.

«A Venaria l’Italia arriva con idee chiare e con la determinazione necessaria per rendere questo G7 portatore di risultati reali e ambiziosi», ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto.

Ma in realtà nessuno dei Paesi di antica industrializzazione riuniti nel gruppo intergovernativo – Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Usa – è in traiettoria per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione al 2030.

È quanto emerge dal nuovo rapporto di Climate analytics, che ha studiato i piani di riduzione delle emissioni dei Paesi del G7.

In particolare, al ritmo attuale il Gruppo dei sette (G7) raggiungerà appena la metà delle riduzioni delle emissioni di gas serra necessarie entro il 2030 per raggiungere l’obiettivo di 1,5°C previsto dall’Accordo di Parigi.

Le economie del G7 devono ridurre le proprie emissioni del 58% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2019 per fare la loro parte nel limitare il riscaldamento a 1,5°C. Ma l’attuale livello di ambizione al 2030 è pari ad appena al 40-42%, e – ancora peggio – le politiche esistenti suggeriscono che il G7 probabilmente raggiungerà solo una riduzione del 19-33% entro la fine di questo decennio.

«Queste economie, che rappresentano il 38% del Pil mondiale – sottolinea Neil Grant, autore principale dell’analisi – non stanno facendo il necessario nonostante abbiano sia la tecnologia che le risorse finanziarie per fare il salto di qualità. In un contesto di estremi climatici senza precedenti, esacerbati dall’uso dei combustibili fossili, intraprendere azioni ambiziose per la decarbonizzazione e fissare una scadenza per abbandonare i combustibili fossili dovrebbe essere il minimo indispensabile».

In questa traiettoria rientra anche la necessità di porre fine ai finanziamenti pubblici e ad altri tipi di sostegno ai combustibili fossili all’estero: al contrario l’Italia e il Giappone – ovvero l’attuale e la precedente presidenza del G7 – sono «tra i primi 5 Paesi che sovvenzionano progetti di combustibili fossili nel G20», sottolinea lo studio.