Allerta globale per le tempeste di sabbia e povere. Gli hotspot presenti e futuri

Wmo: minacciano sempre più salute, sicurezza e i mezzi di sussistenza: E il cambiamento climatico sta peggiorando le cose

[20 Ottobre 2023]

Ogni anno, circa 2.000 milioni di tonnellate di polvere entrano nell’atmosfera, oscurando i cieli e danneggiando la qualità dell’aria in regioni che possono trovarsi a migliaia di chilometri di distanza e influenzando le economie, gli ecosistemi, il tempo e il clima. Gran parte di questo processo ènaturale, ma una buona parte è il risultato di una cattiva gestione dell’acqua e del territorio.

La World meteorological organization (Wmo)  ha pubblicato il suo “Airborne Dust Bulletin 2022”, il  rapporto annuale sull’incidenza e sui pericoli delle tempeste di sabbia e polvere e sul loro impatto sulla società che dà anche uno sguardo a come i cambiamenti climatici potrebbero potenzialmente aumentare gli hot spot delle tempeste di sabbia e polvere.

Dal rapporto emerge che «La media globale delle concentrazioni medie annuali di polvere sulla superficie nel 2022 è stata leggermente superiore a quella del 2021 a causa dell’aumento delle emissioni dall’Africa centro-occidentale, dalla penisola arabica, dall’altopiano iraniano e dalla Cina nordoccidentale. Spazialmente, il picco medio annuo stimato di concentrazione di polvere sulla superficie si trovava nella zona di Bodéle (Ciad, in Africa)».

Nel 2022 l“Airborne Dust Bulletin ha identificato hotspot con concentrazioni di polveri significativamente più elevate nell’America centrale e meridionale, nella maggior parte dell’Africa centrale, in Spagna, nel Mar Rosso, nella penisola arabica, nel Mar Arabico, nell’altopiano iraniano, nel Golfo del Bengala, nell’Asia meridionale, nel Bacino Tarim nella Cina nordoccidentale e nell’Oceano Atlantico tropicale tra l’Africa occidentale e i Caraibi.

Negli ultimi anni, l’accuratezza del monitoraggio e delle previsioni è migliorata grazie al progresso dei modelli numerici e dei sistemi di osservazione. Il Sand and Dust Storm Warning Advisory and Assessment System (SDS-WAS)  della Wmo, istituito nel 2007, si impegna a migliorare gli allarmi attraverso centri regionali dedicati e combina ricerca e lavoro operativo che è ora integrato nell’iniziativa internazionale Early Warnings for All.

Il segretario generale della Wmo, Petteri Taalas, sottolinea che «La Wmo è impegnata ad affrontare questo grave pericolo. Le tempeste di sabbia e polvere hanno ripercussioni sulla salute, sui trasporti, compresi l’aviazione, il trasporto terrestre, il trasporto stradale e ferroviario e l’agricoltura. Questo incide sulla salute pubblica, sulla sicurezza e sull’economia. L’iniziativa Early Warnings for All contiene l’ambizione di migliorare le capacità standard di previsione delle tempeste di polvere e i servizi di allarme. Promuoviamo fortemente concetti di servizi di allarme rapido multi-rischio per riunire tutti i rischi sotto un unico ombrello. E stiamo anche promuovendo previsioni basate sull’impatto che sono alla base di migliori allerte per tempeste di sabbia e polvere. Ma occorre fare di più, soprattutto di fronte al continuo degrado ambientale e ai cambiamenti climatici attuali e futuri. I rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change e lo  State of the Climate della Wmo dimostrano che le attività umane stanno avendo un impatto sulle tempeste di sabbia e polvere. Ad esempio, temperature più elevate, siccità e maggiore evaporazione portano a una minore umidità del suolo. Questo, combinato con una cattiva gestione del territorio, favorisce un maggior numero di tempeste di sabbia e polvere».

L“Airborne Dust Bulletin che negli ultimi decenni, la regione del Medio Oriente, che collega i continenti asiatico, africano ed europeo, è stata colpita da processi di desertificazione ed eventi di polvere allarmanti e avverte che « I prelievi intensivi di acqua e la crescente pressione sulle risorse idrologiche aggravano le sfide di un clima arido. secondo le osservazioni satellitari dell’aerosol, gli hot spot più significativi nel trend crescente di aumento delle emissioni di polveri si trovano lungo parti del confine tra Afghanistan e Pakistan, parti della Repubblica islamica dell’Iran, la pianura mesopotamica in Iraq, la Repubblica araba siriana orientale, i tratti inferiori del Tigri e dell’Eufrate. fiumi vicini al Golfo Persico».

Le regioni più vulnerabili al trasporto di polvere a lungo raggio sono: l’Oceano Atlantico tropicale settentrionale tra l’Africa occidentale e i Caraibi; Sud America; il Mar Mediterraneo; il Mar Arabico; il Golfo del Bengala; Cina centro-orientale; la penisola coreana e il Giappone. Nel 2022, il trasporto transatlantico di polvere africana ha invaso l’intera regione del Mar dei Caraibi e quest’anno si sono verificate frequenti incursioni.

Pericoli nella regione panamericana

Il rapporto è stato pubblicato in occasione della Semana del Clima de América Latina y el Caribeche si tiene dal 23 al 30 ottobre e per il Forum dei Ministri dell’Ambiente dell’America Latina e dei Caraibi previsto dal 24 al 26 ottobre. Entrambi si tengono Panama City e cercano di discutere soluzioni climatiche in vista della COP28unfccc di Dubai di dicembre. Include i dettagli di una nuova revisione completa dei rischi legati alle polveri per le Americhe, compilata da 28 esperti Nodo Panamericano de Asesoramiento y Evaluación para Tormentas de Arena y Polvo della Wmo, mentre una mappa della vulnerabilità alle polveri si concentra sugli effetti sulla salute e sulla sicurezza.

La Wmo evidenzia che «Le tempeste di polvere influiscono sul trasporto aereo e stradale; riducono le prestazioni degli impianti solari e diffondono agenti patogeni umani, tutti fattori che influiscono negativamente sulle economie locali e regionali. La perdita di sostanze nutritive del suolo costa all’agricoltura più di 8 miliardi di dollari ogni anno nella regione panamericana. L’esposizione alle particelle di polvere è stata associata ad effetti negativi sulla salute, tra cui attacchi di cuore, mortalità cardiovascolare, cancro ai polmoni e della Valley fever negli Usa.

Per l’Airborne Dust Bulletin  sono necessarie «Ulteriori ricerche sulle future interazioni tra tempeste di sabbia e polvere e i cambiamenti climatici, nonché sui cambiamenti di accompagnamento nella circolazione atmosferica globale e nei modelli di precipitazione». Intanto, ricerche recenti hanno valutato i potenziali cambiamenti nelle emissioni globali di polveri in base a diversi scenari di riscaldamento climatico: «La differenza tra gli anni base (2015-2024) e gli anni futuri (2091-2100) per tre diversi scenari mostra che si prevede che le emissioni delle tempeste di polvere aumenteranno in modo significativo alla fine di questo secolo con l’avanzare del forte riscaldamento dai deserti del Gobi e del Taklamakan dall’Asia orientale all’Asia centrale. Nel deserto del Gobi e in Asia centrale, si prevede che la diminuzione della copertura nevosa e l’aumento dei venti superficiali dovuti al riscaldamento causeranno un aumento delle emissioni delle tempeste di polvere durante il mese di marzo. Nel Sahara, gli effetti del riscaldamento globale potrebbero non essere così pronunciati come in alcune parti dell’Asia, in parte a causa della mancanza di copertura nevosa nel Sahara».

Ma il rapporto spiega anche come la Wmo sta rispondendo a queste numerose sfide: il . SDS-WAS mira a fornire agli utenti previsioni, osservazioni e conoscenze tempestive e di alta qualità sulle tempeste di sabbia e polvere, opera come un hub internazionale di ricercatori, centri operativi e utenti finali, ed è organizzato attraverso nodi di attività regionali, coordinati e iimplementati dal Regional Centre. Attualmente i Nodi Regionali di ricerca SDS-WAS sono quattro: Nord Africa, Medio Oriente ed Europa (NAMEE) con un centro a Barcellona; il nodo asiatico con un centro a Pechino; il nodo panamericano con un centro a Bridgetown, alle Barbados; i l Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC) con un centro a Jeddah, in Arabia Saudita.