Vittoria degli indios in Perù: archiviato il progetto di legge genocida

La destra fujimorista e le compagnie petrolifere puntavano a negare l’esistenza dei popoli incontattati

[26 Giugno 2023]

I leader indigeni del Perù hanno accolto con entusiasmo la notizia che la Comisión de Pueblos Indígenas del Congreso de la República ha raccomandato di archiviare il progetto di legge n. 3518/2022-CR, che cercava di far disconoscere l’esistenza dei Pueblos Indígenas en Aislamiento y Contacto Inicial (PIACI)  dell’Amazzonia peruviana, ma avvertono che «Tuttavia, questa archiviazione non è ancora definitiva, perché è ancora pendente il dibattito nella Comisión de Descentralización» e per questo sottolineato che «Continueranno a lavorare affinché detta iniziativa legislativa sia archiviata anche nella Comisión de Descentralización per il bene dei popoli isolati e dei loro territori.

Survival International parla di «Straordinario colpo di scena in Perù, dove una importante commissione del Congresso ha bocciato il Progetto di Legge 3518, che i popoli indigeni del paese avevano anche definito “Progetto di legge genocida” per gli effetti devastanti che avrebbe avuto se fosse stato approvato.Il PL 3518-2022 era già stato mandato al Congresso per il voto ma ora, grazie alla bocciatura e archiviazione da parte della Commissione per la decentralizzazione, il suo percorso è bloccato».

L’Asociación Interétnica de Desarrollo de la Selva Peruana (AIDESEP) e l’Organización Regional de Pueblos Indígenas del Oriente (ORPIO) hanno fatto  forti pressioni sui politici peruviani e oltre 13.000 sostenitori di Survival hanno scritto ai membri della Comisión de Descentralización, esortandoli a bloccare anche loro il disegno di legge presentato dai parlamentari della destra fujimorista legati alla potente industria degli idrocarburi e che rappresentava una gravissima minaccia specialmente per le tante tribù incontattate del paese, le cui terre sarebbero state esposte allo sfruttamento industriale.

Questo voto cruciale è arrivato proprio durante la #UncontactedTribesWeek, la settimana di sensibilizzazione e mobilitazione internazionale di Survival International per i popoli incontattati di tutto il mondo e l’Organizzazione fa presente che «Se la Commissione per la decentralizzazione avesse approvato il progetto di legge, questo sarebbe poi passato al voto alla Camera dei Deputati dove, con tutta probabilità, sarebbe stato approvato. Survival lotta per i diritti dei popoli incontattati del Perù da oltre 40 anni. In Perù, l’industria del petrolio e del gas ha già avuto un impatto catastrofico su questi popoli. Negli anni ‘80, ad esempio, a seguito delle prospezioni petrolifere effettuate dalla Shell, furono introdotte malattie mortali che uccisero oltre la metà del popolo Nahua (che era precedentemente incontattato)».

Per la ricercatrice di Survival International Teresa Mayo, si tratta di «Una grande vittoria per i popoli indigeni del Perù, per le loro organizzazioni e per le migliaia di persone comuni che in tutto il mondo hanno sostenuto la campagna contro questo devastante progetto di legge. E’ difficile credere che questo progetto fosse a pochi passi dall’essere approvato. Per i popoli incontattati del Perù sarebbe stata davvero una catastrofe: sarebbero rimasti alla mercè delle compagnie petrolifere e del gas che prendono di mira le loro terre e risorse ormai da generazioni. Sarebbero stati privati di tutti i loro diritti e molti di questi popoli sarebbero stati sterminati. Siamo molto felici che questo progetto di legge sia stato bloccato, ma continueremo a vigilare nel caso i giganti del petrolio e del gas, e i loro alleati politici, dovessero ritentarci».

Tabea Casique (Ashaninca) di AIDESEP ha detto: «Sono molto felice perché abbiamo lavorato duramente per fermare questo disegno di legge che viola i diritti dei popoli incontattati e di recente contatto (…) L’archiviazione del disegno di legge protegge i nostri parenti incontattati, i loro diritti e le loro vite, ed evita il genocidio e l’ecocidio che avrebbe scatenato».

Per Roberto Tafur, dell’ORPIO, «La decisione mette in risalto la partecipazione di coloro che hanno una coscienza che li ha spinti a preoccuparsi dei nostri fratelli PIACI. Perché la vita viene prima del denaro. Per arrivare qui abbiamo combattuto molto. E dobbiamo continuare a lottare per i nostri fratelli che sono nel folto della foresta, che non sanno che noi stiamo combattendo per loro».

Durante il dibattito “En defensa de los pueblos indígenas aislados y la ley 28736”, tenutosi Parlamento, la deputata Sigrid Bazán di Juntos por el Perú – Cambio Democrático (JP-CD, socialdemocratico e indigenista) ha sottolineato che «La legge 28736 (Ley PIACI) è stata concepita per la tutela dei diritti, dei territori e dei modi di vita dei PIACI, che isolarsi per proteggere la loro vita da minacce esterne. Inoltre, l’interesse a spogliare i PIACI delle loro terre è quello di concederle alle economie estrattiviste presenti nella giungla. I PIACI sono un ostacolo agli affari delle mafie. Ma non parliamo solo dei Paesi dell’Amazzonia, parliamo in generale dei 4 milioni di ettari che sono nelle riserve e di altri 4 milioni in lavorazione. Tutto questo territorio della nostra giungla è in pericolo e naturalmente anche le popolazioni che ci vivono».

Anche il deputato democristiano Jorge Marticorena del  Partido Democrático Somos Perú (PDS) ha sottolineato il suo impegno per la tutela del PIACI: «Difenderemo i vostri diritti perché siete i veri proprietari della ricchezza del Perù. Non permetteremo che la violazione dei vostri diritti continui»

Come è noto, il disegno di legge 3518 punta a far approvare e riserve indigene da parte dei governi regionali, quindi non ci sarebbe più una politica di protezione nazionale e dal procedimento delle concessioni petrolifere verrebbero esclusi i ministeri della cultura e dell’ambiente, 8 enti statali interessati e i rappresentanti di organizzazioni indigene. E la storia e la cronaca hanno dimostrato che la capacità delle compagnie petrolifere di convincere/corrompere i governi regionali peruviani è molto elevata,

L’ AIDESEP ha consegnato alla Bazán e a Marticorena più di mezzo milione di firme di persone di tutto il mondo che hanno aderito anche alla difesa del PIACI: «Cittadini di 200 Paesi hanno firmato la petizione virtuale, promossa da Avaaz, e sostengono la richiesta di archiviazione definitiva della legge 3518, che minaccia la vita dei nostri fratelli indigeni isolati».

A chi mette addirittura in dubbio l’esistenza di popoli incontattati, Il presidente dell’AIDESEP Jorge Pérez Rubio, ha risposto che «E’ difficile vedere i PIACI perché di fronte agli attacchi storici che hanno subìto hanno deciso di vivere in isolamento. “Abbiamo commesso l’errore di non parlare dei popoli isolati. Dobbiamo promuovere un flusso di informazioni sul PIACI. Bisogna difendere la vita dei popoli isolati, chiedo al ministero della cultura di estendere i meccanismi per l’istituzione delle riserve, quali sono le prove per respingere i discorsi negazionisti».

Anche nel governo golpista di destra peruviano c’è chi non è d’accordo con l’offensiva fijimorista contro gli indios: il  vice ministro dell’Interculturalità, Juan Reátegui, ha già inviato i suoi pareri tecnici sul disegno di legge 3518 alla Comisión de Descentralización del Congresso, evidenziando gli elevati livelli di vulnerabilità delle PIACI: «Lo Stato ha la funzione di garantire i loro diritti, come l’autodeterminazione dei rapporti di questi popoli. Dal ministero della cultura respingiamo il disegno di legge 3518. Non possiamo cedere a iniziative di disinformazione che violano i diritti».

Per smentire chi nega l’esistenza del PIACI, leader indigeni di diverse regioni amazzoniche hanno portato le loro testimonianze sulla presenza di popoli isolati e le prove che hanno trovato della loro presenza. Inoltre, hanno espresso il loro disagio per lo scarso interesse del governo a proteggerli. Julio Cusurichi, responsabile del programma AIDESEP PIACI. Ha ricordato che «In Perù, i PIACI sono nelle riserve territoriali in quasi tutta l’Amazzonia. Esistono, ci sono impronte, case, abbiamo visto frecce, ci sono molte indicazioni dell’esistenza di questi popoli in isolamento».

I leader indigeni hanno affermato che i loro nonni hanno raccontato loro la storia dei PIACI, ma hanno sottolineato che loro stessi li hanno visti e per questo non si può dubitare della loro esistenza.

Beltrán Sandi, presidente dell’ORPIO: ha denunciato che «Fino ad oggi, noi indigeni non godiamo dei nostri diritti. Per decenni l’Amazzonia è stata abbandonata dal governo, c’è un debito abbastanza grande con l’Amazzonia. Se il mondo è in pericolo, l’Amazzonia è la speranza. Chiediamo che questo disegno di legge 3518 venga archiviato».

Per l’antropologo Fritz Villasante ha concluso: «Screditare e mettere in discussione le testimonianze dei comuneros, che hanno visto i PIACI e formano parte della documentazione richiesta per il riconoscimento di questi popoli, evidenzia il razzismo e la discriminazione dei promotori del proyecto de ley 3518».