Toscana, il bilancio delle operazioni antibracconaggio delle guardie Wwf

Denunciate numerose irregolarità, in aumento le segnalazioni di bracconaggio

[6 Febbraio 2019]

A pochi giorni dalla chiusura della stagione venatoria 2018/19, il Wwf fa il bilancio dell’intensa attività di controllo a tutela delle specie migratrici svolta negli ultimi mesi in Toscana,  in particolare nelle aree umide, dal Padule di Bientina, Lago di Massaciuccoli, Padule di Porcari, Lago di Sibolla, Padule di Fucecchio, Laghi di Quarrata e aree umide della Piana Fiorentina. Tutte le attività svolte sono state effettuate e organizzate attraverso il Coordinamento nazionale guardie giurate Wwf Italia. Ai servizi hanno partecipato guardie provenienti da tutta la Toscana. L’intera  attività, compresa la collaborazione dei volontari,  è stata svolta per dare seguito al programma previsto da Piano nazionale antibracconaggio predisposto dalla conferenza Stato Regioni.

Il Panda dice che sono stati «170 i servizi svolti da 18 guardie giurate del Wef Italia, impiegate  nelle Province di Pisa, Lucca, Pistoia e Firenze, con la  collaborazione di una decina di volontari che hanno contribuito alle verifiche delle zone più a rischio. Tutti i servizi operativi  svolti attraverso programmazione d’ufficio o su specifiche segnalazione di cacciatori e cittadini, hanno visto consumate sul territorio  1055 ore  con 7732 km percorsi. 218 le persone controllate  durante l’attività venatoria».

Un’attività antibracconaggio svolta grazie al coordinamento e la collaborazione dei Carabinieri Forestali e delle polizie Provinciali interessate, «che ha portato a servizi  congiunti con mezzi e natanti in dotazione. Tredici le persone deferite all’Autorità Giudiziaria per vari reati riguardanti il bracconaggio verso specie non cacciabili, protette e particolarmente protette».  Il Wwf spiega che «I casi più particolari hanno visto la detenzione di specie appartenenti a pettirosso, pispola e cinciarella, avifauna questa  rigorosamente protetta dalla Convenzione di Berna. Molti i casi di uso di richiami acustici elettronici, dispositivi  ritenuti dalla Suprema Corte attività criminosa, ritenendo penalmente rilevante la sola detenzione di detti strumenti in ambito di attività venatoria».

Una persona è stata denunciata per uccellagione per essere stata sorpresa con una rete di cattura; 3 persone sono state denunciate per violazione gli articoli 651 e 452 del codice penale per avere ostacolato il controllo. Una denuncia ha riguardato l’abbandono nel posto di caccia di un richiamo elettronico e di oltre cento cartucce inesplose. Una persona è stata denunciata per detenzione di mezzo di cattura non consentito. Le attività di controllo hanno portato al sequestro di 30 metri di rete da uccellagione, oltre settanta richiami vivi, 8 esemplari di fauna morta, 5 richiami elettronici, una trappola non consentita. La Polizia Giudiziaria è intervenuta con due verifiche domiciliari. Sono in corso tre accertamenti, presso le autorità competenti, per la  presenza di appostamenti fissi di caccia realizzati in muratura o cemento armato. Uno è risultato realizzato in area contigua. Un secondo non risulta mai essere stato autorizzato. In un terzo risultano  presenti corrente elettrica e vari fabbricati  anche ad uso cucina.

Le guardie del Wwf hanno recuperato anche un airone cenerino ferito, ma dicono che «Per quanto riguarda la distanze di sicurezza viene rilevato un importante miglioramento rispetto alla stagione precedente, anche se in due casi è stato sanzionato un cacciatore in esercizio a 15  metri da un abitazione ed un altro mentre sparava a 12 metri da un fabbricato. Un cacciatore è stato invece sanzionato per mancato rispetto della distanza di sicurezza da un agriturismo».

Le segnalazioni di attività di bracconaggio sono in aumento, e il Wwf evidenzia: «In particolare da parte di  cacciatori più attenti alle regole che chiedono di verificare la  caccia verso specie protette, uso di richiami elettronici e spari fuori orario».

Per quanto riguarda quello che è forse il punto caldo della polemica tra cacciatori e Wwf, il Padule di Fucecchio. Il Panda rivela che «durante un servizio notturno sono stati controllati alcuni cacciatori provenienti da fuori regione, in violazione del regolamento area contigua che vieta l’accesso a chi non ha la residenza venatoria o a chi non ha il secondo ATC. Varie violazioni amministrative sono state redatte per utilizzo di richiami non consentiti, uccelli da richiamo senza anello, mancata annotazione della giornata venatoria, distanze di sicurezza, accesso vietato in area contigua e mancata annotazione dei capi abbattuti: per un totale di circa 7.390,00 euro».

Le Guardie Wwf  sono state coinvolte anche nella «verifica e ricerca di bocconi avvelenati, lacci e trappole disposti per il lupo in una zona boschiva della Provincia di Arezzo, con l’utilizzo anche di una guardia specializzata a quattro zampe: un cane pastore tedesco addestrato per la ricerca di bocconi avvelenati. La zona è stata monitorata e rilevata con sistema gps. Tale attività da seguito al progetto di tutela del lupo predisposto dal Wwf Italia».