Survival International: i Kawahiva incontattati sono ancora in pericolo

10 anni dopo, la demarcazione del territorio è in stallo

[11 Ottobre 2023]

Nel 2013, il Dipartimento brasiliano agli Affari Indigeni FUNAI aveva diffuso le immagini video di un incontro casuale con i Kawahiva incontattati dello stato di Mato Grosso, nel cuore dell’Amazzonia. L’attore premio Oscar Mark Ryalance aveva poi prestato la sua voce per narrare il filmato di Survival International “Gli ultimi Kawahiva”, e richiamare l’attenzione sulla loro difficile situazione.

Ma ora l’ONG che difende i popoli autoctoni denuncia che «A dieci anni dalla diffusione da parte delle autorità brasiliane di alcune immagini straordinarie che dimostravano l’esistenza di Kawahiva incontattati, le terre di questo popolo non sono ancora state pienamente protette – e si ritrovano accerchiate da trafficanti di legname e accaparratori di terra».

La campagna internazionale condotta da Survival International, al fianco degli indios, costrinse le autorità brasiliane ad agire e nel 2018 tutti gli allevatori di bestiame e i trafficanti di legname che avevano occupato il territorio dei Kawahiva furono sfrattati. «Ma, da allora evidenzia ancora l’ONG – il processo di protezione territoriale si è fermato, e trafficanti di legname e accaparratori di terra stanno circondando il territorio dei Kawahiva. Inoltre, è stata costruita una strada illegale a soli 2 km di distanza».

Nonostante gli attacchi subiti più volte dal suo avampo sto di protezione, un team della Fundação Nacional do Índio (FUNAI) ha continuato a lavorare nelle vicinanze per tenere lontani gli invasori.

Survival International fa notare che «Massacri e malattie hanno già ucciso molti Kawahiva: per i sopravvissuti, l’unica speranza è la demarcazione del loro territorio (ovvero, il riconoscimento legale e la delimitazione e protezione effettiva). Il governo ha già ricevuto due ultimatum per concludere il processo: un tribunale brasiliano aveva ordinato il completamento della demarcazione nel 2013, l’anno in cui fu diffuso il video. A dieci anni di distanza non è ancora avvenuto e nell’agosto di quest’anno la Corte Suprema ha quindi dato al FUNAI 60 giorni per finalizzare un piano per la demarcazione definitiva del territorio».

Eliane Xunakalo, della Federação dos Povos e Organizações Indígenas do Mato Grosso (FEPOIMT) sottolinea che «Per i nostri parenti incontattati è cruciale che si concluda la demarcazione. Il territorio dei Kawahiva del Rio Pardo è nelle mire degli esterni, ed è anche estremamente pericoloso per i funzionari del FUNAI che lavorano nell’avamposto di protezione lì vicino. Potremo garantire la sopravvivenza dei nostri parenti incontattati solo se il territorio sarà demarcato. Sta a noi proteggere i nostri parenti e il loro stile di vita, perché, in mezzo a tutte le minacce e sfide che esistono qui nel Mato Grosso, loro sono la resistenza e la resilienza».

La direttrice di Survival Brasil, Sarah Shenker, conclude: «Questo è uno dei casi più importanti fra tutti quelli che riguardano le tribù incontattate del Brasile. I Kawahiva sono sopravvissuti a innumerevoli attacchi genocidi che hanno sterminato molti di loro; il processo di demarcazione ha subito un arresto, e i trafficanti di legname pregiato e gli accaparratori di terra considerano il territorio come aperto allo sfruttamento. Sappiamo che sono stati attivi all’interno della foresta dei Kawahiva: ogni incontro tra i Kawahiva e questi estranei, che generalmente sono armati, potrebbe essere letale. Le autorità devono intervenire subito per concludere il lavoro e proteggere legalmente il territorio dei Kawahiva una volta per tutte».