Storica sentenza in Messico: gli indigeni Nahua sconfiggono una compagnia mineraria canadese

La Corte suprema blocca le concessioni minerarie: lo Stato non ha adempiuto all'obbligo di consultazione e di acquisizione del consenso

[18 Febbraio 2022]

La Suprema Corte de Justicia de la Nación (SCJN) del Messico ha ordinato di annullare due concessioni minerarie date alla compagnia canadese Almaden Minerals Ltd, a Tecoltemi, nello Stato di Puebla. Si tratta di una sentenza storica  per il Messico che per la prima volta dà ragione a una comunità indigena, quella Nahua dei Tecoltemi ejido, nel comune di Ixtacamaxtitlán de Puebla che, con il sostegno dell’organizzazione Fundar e del Consejo Tiyat Tlali, nel 2015 aveva presentato ricorso contro le concessioni minerarie.

Le licenze minerari sono state concesse nel 2003 e nel 2009 alla Minera Gorrión, una controllata di Almaden Minerals Ltd in Messico, per svolgere attività di esplorazione nella comunità Nahua del Tecoltemi ejido, su poco più di 14.000 ettari a  Ixtacamaxtitlán.

I ministros della Primera Sala della SCNJ ministri si sono espressi all’unanimità a favore degli indigeni Nahua dei Tecoltemi ejido perché, non essendoci stata nessuna consultazione preventiva, , in base all’articolo 2 della Costituzione e della Convenzione 169 sui Popoli Indigeni e Tribali dell’International Labour Organization(ILO), è stato violato il diritto al consenso della comunità. Nella lettera che accompagna la sentenza inviata al ministro Jorge Pardo Rebolledo dal  giudice della SCNJ Jorge Pardo Rebolledo si legge: «Questa Prima Camera determina che ciò che è opportuno è ordinare al Ministero dell’Economia, attraverso la sua Dirección General de Regulación Minera, di lasciare insussistenti i titoli delle concessioni minerarie».

Però i magistrati non hanno accolto la richiesta dei ricorrenti di dichiarare incostituzionali gli articoli 6, 10, 15 e 19 della legge mineraria.

Infatti, Fundar è molto soddisfatta perché  la Corte Suprema di Giustizia ha deliberato all’unanimità che «Il diritto alla consultazione e al consenso della comunità Nahua è stato violato nell’emissione delle due concessioni minerarie impugnate» e sottolinea che «La decisione della Corte in merito alle concessioni è senza dubbio un grande risultato per i Tecoltemi ed è di grande attualità non solo per loro, ma anche per altre comunità del comune di Ixtacamaxtitlán e del resto del Paese, essendo questa la prima volta che la  SCJN riconosce la violazione il diritto alla consultazione e al consenso in caso di concessioni minerarie, e che ne ordina l’annullamento in conseguenza di detta violazione. Il SCJN ribadisce, con questa sentenza, in conformità a quanto già stabilito nell’ambito dei diritti umani delle popolazioni indigene, che prima del rilascio di una concessione mineraria lo Stato messicano avrebbe dovuto adempiere al proprio obbligo di consultazione e di ottenere il consenso».

Ma per quanto riguarda l’analisi dell’incostituzionalità e non convenzionalità della Legge Mineraria rivendicata dai Tecoltemi, Fundar  lamenta il fatto che «4 dei 5 Ministras e Ministros della Primera Sala hanno deciso di approvare il progetto di sentenza e di non riconoscere che il contenuto degli articoli 6, 15 e 19 sezioni IV, V , VI e XII viola il diritto alla terra e al territorio delle popolazioni indigene. Al contrario, hanno deciso di adottare un criterio già sollevato in precedenza nella SCJN: che la legge mineraria non è direttamente correlata agli interessi e ai diritti delle popolazioni indigene, poiché il suo scopo è regolamentare l’attività mineraria e non aspetti della vita sociale ed economica .o la politica di tali comunità. E questo nonostante, nel progetto stesso, quando si tratta di questioni relative alle concessioni minerarie, si riconosca che “la concessione di titoli di concessioni minerarie all’interno del territorio delle popolazioni indigene genera effetti diretti e immediati che incidono sulla loro autodeterminazione, territori e risorse naturali”, come è stato evidenziato in questi anni con la lotta di diverse comunità, che una ad una hanno dovuto cercare giustizia per difendere i propri territori e la propria vita. Per questo motivo, ci rammarichiamo che la SCJN abbia perso l’occasione di analizzare a fondo una legge che, privilegiando le attività minerarie, viola il diritto alla terra e al territorio delle popolazioni indigene, nonché il diritto alla proprietà degli ejidos. Nel caso di Tecoltemi, la cui maggior parte del territorio è proprietà ejido, l’affermazione è stata avanzata in qualità di comunità indigena ed ejido. A tal proposito, continueremo a denunciare i contenuti che violano la Legge e resteremo in attesa della pubblicazione e notifica, nei prossimi giorni, dell’ultima sentenza con la quale potranno essere conosciuti la motivazione e le argomentazioni finali».

È importante notare che una degli alti magistrati, Norma Lucía Piña Hernández, ha votato contro i paragrafi  della sentenza riguardanti gli articoli della legge mineraria perché il contenuto di detti articoli della legge potrebbe essere incostituzionali.

Comunque i Tecoltemi, l’Unión de Comunidades y Ejidos en Defensa de la Tierra, del Agua y de la Vida, Fundar e il  Consejo Tiyat  festeggiano «L’annullamento delle concessioni minerarie impugnate come conseguenza del riconoscimento della violazione della consultazione e del consenso della comunità», e ribadiscono che «La lotta è e continuerà ad essere per tutta la vita».