Seguire i pesci spada e i marlin via satellite per proteggerli meglio

Il progetto Finding punta a scoprire abitudini e siti riproduttivi di pesci spada e marlin

[5 Febbraio 2021]

Cinque specie di pesci spada presenti nelle acque tropicali, subtropicali e temperate di tutti gli oceani sono al centro del progetto triennale (2019-2021) Finding Large Oceanic Pelagic Predators Environmental Distribution denominato (Flopped). Colpite dalla pesca eccessiva e dallo sfruttamento eccessivo, la maggior parte di queste popolazioni di pesci spada è in uno stato preoccupante e per proteggerle al meglio è fondamentale conoscere e loro zone di riproduzione. Si tratta di una delle sfide di Finding, gestito dalla stazione dell’nstitut Français de Recherche pour l’Exploitation de la Mer (Ifremer) nell’Oceano Indiano (DOI) in collaborazione con Centre national de la recherche scientifique (CNRS) e  Comité régional des pêches maritimes et des élevages marins de La Réunion.

L’Ifremer spiega che «Una migliore comprensione della biologia e dell’ecologia del marlin nero (Makaira indica), del marlin blu (Makaira nigricans), del marlin striato (Tetrapturus audax), del pesce vela (Istiophorus platypterus) e del pesce spada (Xiphias gladius)) è una delle priorità di ricerca fissate dall’Indian Ocean Tuna Commission (IOTC). Nuovi dataset di dati più completi e affidabili forniranno nuove conoscenze utili per lo sfruttamento sostenibile di queste specie».

E il progetto Flopped ambisce proprio a identificare le aree di riproduzione di marlin e pesci spada, la loro connettività e i loro diversi contributi al rinnovamento della popolazione, la maturità sessuale delle specie, la loro migrazione, l’origine delle larve, le aree sensibili per il reclutamento biologico…

L’obiettivo del progetto,  cofinanziato dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), è quello di taggare  100 pesci spada e marlin per seguirli via satellite e, per riuscirci, la stazione Ifremer dell’Isola di Reunion posizionerà 100 tag sulle 5 specie target del progetto. Le marcature vengono effettuate prima della stagione riproduttiva, principalmente durante l’estate australe, da novembre ad aprile.
All’Ifremer sottolineano che «Grazie a questi fari elettronici attaccati al pesce, gli scienziati saranno in grado di registrare i dati che indicano i loro movimenti. E’ solo quando i tag si staccano dopo un tempo programmato (da 3 a 6 mesi) o in seguito alla morte o alla cattura del pesce, che i dati possono essere trasmessi via satellite. Questa trasmissione richiede che i tag restino diversi giorni sulla superficie».
In determinate situazioni, i tag sono soggetti a pericoli che impediscono la comunicazione dei dati ai team scientifici. Inoltre, gli utenti del mare sono invitati a partecipare alla raccolta di questi tag , anche con una campagna di sensibilizzazione: «Se prendi un pesce etichettato o se trovi un tag sulla spiaggia o in superficie, ti ringraziamo per aver contattato Ifremer», si legge nel materiale informativo e per ogni tag trovato e riconsegnato a Ifremer dà una ricompensa di 100 euro.

La prima campagna di etichettatura dei pesci spada e dei marlin è iniziata alla fine di agosto 2019, con un primo test in collaborazione con pescatori professionisti della Réunion, ed è proseguita in collaborazione con i pescatori sportivi e professionisti in occasione di manifestazioni (gare, campionati) o campagne scientifiche, in diversi siti di studio, ma non è stato possibile portarla a termine a causa della crisi sanitaria del Covid-19. La seconda campagna è iniziata con una missione a Mayotte nel novembre 2020 e ha consentito di marcare 6 pesci vela.

Fino a oggi sono stati taggati  42 pesci spada e marlin e i risultati sono attesi nel 2021. Gli scienziati sapranno quindi di più sul comportamento e le aree di riproduzione di questi grandi e veloci predatori marini.