L’airone cenerino è tornato a nidificare, quest’anno censiti 200 pulli

San Rossore oasi di biodiversità, ecco cosa c’è nella riserva integrale vietata ai visitatori

Si rafforza la tutela della riserva integrale del Palazzetto, la zona del Parco accessibile solo per ricerca scientifica e gestione ambientale

[16 Aprile 2024]

La riserva integrale del Palazzetto a San Rossore è un’area unica in Italia, 140 ettari situati tra Sterpaia e Madonna dell’Acqua accessibili per la ricerca scientifica e per la gestione ambientale.

Qui sono presenti specie rare, lame, piante maestose, paleo-dune alte 20 metri e ricoperte di vegetazione che raccontano l’evoluzione del territorio e della costa, tra cui spiccano due specie rarissime, definite relitti geografici: la felce florida (Osmunda regalis) e l’iperico delle torbiere (Hipericum elodes).

«Nell’ultimo periodo abbiamo investito per la conservazione di questa riserva situata nell’area a nord est della Tenuta di San Rossore», spiega il presidente del Parco, Lorenzo Bani.

Con un investimento di circa 50mila euro, tutta la recinzione intorno al Palazzetto è stata sia restaurata nei tratti meno compromessi sia, dove era necessario, completamente sostituita con nuovi steccati in pali di castagno e rete metallica. Alta 2 metri, la recinzione consente il movimento della microfauna ma non permette agli ungulati, le cui attività sono dannose per le delicate specie presenti, di entrare nella riserva. Con un doppio effetto positivo: la protezione ambientale di questi luoghi e anche delle zone agricole di Albavola e Campaldo che si trovano al di là della riserva.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il consorzio di bonifica 4 basso Valdarno, è stata ripristinata la pre-esistente area umida di 25 ettari situata a fianco dei canali della riserva, anticamente chiamata Gazzaia.

Dopo questo intervento l’airone cenerino è tornato a nidificare: solo quest’anno sono stati censiti 80 nidi con un totale di 200 pulli (così sono chiamati i pulcini di questo uccello).

«Continueremo ad occuparci di quest’area che va gestita con particolare attenzione per la sua delicatezza e la sua importanza ambientale», conclude Bani.