Prima dei cavalli c’erano i kunga: gli ibridi di asini prodotti per fare la guerra 4500 anni fa

In Mesopotamia si incrociavano asini domestici e emioni selvatici per creare destrieri più resistenti e veloci dei cavalli

[19 Gennaio 2022]

4.500 anni fa, in Mesopotamia, l’élite utilizzava gli equini per viaggiare e fare guerre, ma la natura di questi animali, pur essendo stati immortalati nell’iconografia e negli antichi testi dell’epoca, è rimasta misteriosa. Almeno finora, perché il nuovo studio“The genetic identity of the earliest human-made hybrid animals, the kungas of Syro-Mesopotamia”, pubblicato su Science Advances da un team di ricercatori francesi, tedeschi e statunitensi guidato da Thierry Grange dell’Institut Jacques Monod del CNRS/Université de Paris,  (CNRS/Università di Parigi), utilizzando il DNA antico dimostra che «Questi animali provenivano dall’incrocio di asini domestici e asini selvatici» e che questo li rende «Il più antico esempio di ibrido animale, prodotto dalle società siro-mesopotamiche 500 anni prima dell’arrivo del cavallo domestico nella regione».

All’Institut Jacques Monod  ricordano che «Gli equini hanno svolto un ruolo chiave nell’evoluzione dei metodi di guerra nel corso della storia. Sebbene i cavalli domestici siano apparsi nella Mezzaluna Fertile solo circa 4.000 anni fa, i Sumeri utilizzavano già da secoli sui campi di battaglia carri trainati da equini, come dimostra il famoso “stendardo di ‘Ur”, un mosaico sumero di 4.500 anni fa. Sulle tavolette di argilla cuneiforme di quel periodo si fa menzione anche di un cavallo molto prestigioso e di alto valore di mercato chiamato “kunga”. Tuttavia, la natura precisa di questo animale era stata oggetto di controversie per decenni».

Un team specializzato in paleogenomica dell’Istituto Jacques Monod ha cercato di risolvere questo  mistero studiando i genomi degli equini  travati nel complesso funerario principesco di Tell Umm el-Marra, nel nord dell’odierna Siria, e risalenti a 4 500 anni fa. Sulla base di criteri morfologici e archeologici, questi animali sepolti in tombe separate erano stati indentificati come i prestigiosi “kungas” da un archeologo statunitense.

I ricercatori autori del nuovo studio dicono che «Il genoma di questi animali, seppur degradato, potrebbe essere paragonato a quello di altri equini: cavalli, asini domestici ma anche asini selvatici della famiglia degli emioni sequenziati per questa occasione». E il team di Grange ha analizzato i resti di un equino trovati nel tempio più antico conosciuto, Göbekli Tepe, nel sud-est dell’attuale Turchia, risalente a 11.000 anni fa, e degli ultimi rappresentanti di asini selvatici siriani scomparsi all’inizio del XX secolo. Secondo le analisi, «Gli equini di Umm el-Marra sono ibridi di prima generazione risultanti da un asino domestico e da un emione maschio. Essendo questi kunga sterili e gli emioni selvatici, ogni volta era necessario incrociare un asino domestico e un emione precedentemente catturato. E la cattura di un asino selvatico siriano è rappresentata su un bassorilievo assiro di Ninive.

I ricercatori concludono: «Piuttosto che addomesticare i cavalli selvaggi che popolavano la regione, i Sumeri producevano e utilizzavano ibridi unendo le qualità dei loro due genitori (più forti e veloci degli asini – e anche più veloci dei cavalli – più controllabili degli emioni). Questi kunga saranno soppiantati dall’arrivo del cavallo domestico, più facile da riprodurre, quando sarà importato nella regione dalla steppa del Ponto».