Sperimentazione di un tramaglio selettivo che riduce i rigetti a mare di specie non commerciali

Parte dalle Egadi un progetto pilota per diminuire le catture accidentali della pesca

[15 Gennaio 2015]

A Trapani è stato presentato il progetto “Greca” dell’Organizzazione produttori di pesca di Trapani (OP di Trapani) e delle Isole Egadi, finanziato nell’ambito della misura 3.5 (azioni pilota) del FEP 2007/2013. Il progetto prevede prove di pesca sperimentale all’interno dell’Area marina protetta Isole Egadi, con il coinvolgimento di pescherecci delle marinerie di Trapani, Favignana e Marettimo, per testare l’efficacia di tremagli modificati con o l’inserimento di una “greca”, una fascia di rete ad imbrocco a maglie di grande dimensioni, nella parte inferiore che entra in contatto con il fondale, per ridurre la cattura accidentale di crostacei, echinodermi ed altri organismi marini che non sono oggetto di pesca e che non hanno nessun valore commerciale. Il tutto anche per aumentare la sostenibilità e la selettività dell’attrezzo più utilizzato dalle imbarcazioni che operano nelle Egadi e lungo la costa trapanese.

Il progetto sarà attuato dall’OP di Trapani sotto la consulenza scientifica dell’Istituto per l’ambiente marino costiero del Consiglio nazionale delle ricerche (Iamc-Cnr) di Mazara del Vallo e con il contributo di ricercatori del territorio che fungeranno da osservatori a bordo dei pescherecci. «In questo modo – si legge in un comunicato – i pescatori della pesca artigianale aderenti all’OP di Trapani e delle Isole Egadi, intendono dare il loro contributo alla conservazione della natura aggiungendo questa azione alle numerose attività già intraprese in questi ultimi anni per una gestione più sostenibile delle risorse».

Il sindaco di Favignana e Presidente dell’Area marina protetta delle Egadi, Giuseppe Pagoto, ha sottolineato che «Nell’attuale fase di crisi, è una strategia vincente l’azione dei privati e degli stackeholders a supporto delle amministrazioni, per mettere in campo azioni come questo progetto, che possono migliorare le condizioni socio-economiche e contribuire allo sviluppo locale».

Secondo il direttore dell’Amp delle Egadi, Stefano Donati, «Il punto di forza del progetto, volto alla sostenibilità della pesca professionale, è il fatto che i promotori dell’iniziativa siano proprio gli operatori della pesca, segnale tangibile del successo della strategia di gestione basata sul dialogo tra le parti, messa in atto dall’Area Marina Protetta insieme al mondo della pesca. Diamo il nostro pieno sostegno a progetti di questo tipo, con l’auspicio che la sperimentazione possa essere estesa in futuro a tutte le marinerie e che questa buona pratica possa diffondersi anche all’esterno dell’Amp».