Parlamento europeo e Cop26: eliminare entro il 2025 tutte le sovvenzioni ai combustibili fossili

Neutralità climatica in tutti i Paesi del G20 entro il 2050. 100 miliardi di dollari all’anno per il clima ai Paesi in via di sviluppo. Accelerare l'azione climatica entro 5 anni

[22 Ottobre 2021]

Una delegazione del Parlamento europeo guidata dal francese Pascal Canfin (Renew) sarà alla 26esima Conferenza delle parti Onu sui cambiamenti climatici (COP26 Unfccc) che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow  e con 527 voti favorevoli, 134 contrari e 35 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla COP26 Unfccc chiedendo un’azione accelerata sul clima in tutto il mondo e che l’Ue resti il leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.

Nel testo della risoluzione, gli eurodeputati manifestano «preoccupazione per il fatto che gli obiettivi nazionali annunciati a Parigi nel 2015 porterebbero a un livello di riscaldamento ben al di sopra dei tre gradi entro il 2100 (rispetto ai livelli preindustriali)». Inoltre, sostengono che l’Ue  debba rimanere il leader mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico e che lavoreranno per garantire che il pacchetto climatico dell’UE “Fit for 55” sia pienamente in linea con l’Accordo di Parigi.
I deputati europei chiedono che «Tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili siano gradualmente eliminate nell’UE entro il 2025 e chiedono a tutti gli altri paesi di adottare misure simili». Per accelerare il ritmo dell’azione climatica, l’Ue dovrebbe sostituire l’attuale piano decennale con un calendario quinquennale per tutti i Paesi membri».

Il Parlamento europeo ha riconosciuto che «La biodiversità svolge un ruolo fondamentale nel permettere agli esseri umani di contrastare e adattarsi al riscaldamento globale e le soluzioni basate sulla natura e che coinvolgono la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile degli ecosistemi fragili sono vantaggiose per tutti».

Alla COP26 Unfccc  «Tutte le nazioni del G20 dovrebbero assumere una leadership globale e impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro e non oltre il 2050» dicono gli eurodeputati che chiedono anche alla Commissione europea di «Collaborare con gli altri principali responsabili delle emissioni di CO2 per creare un circolo internazionale di nazioni per il clima, con l’obiettivo di definire degli standard comuni e aumentare il livello di ambizione in tutto il mondo, anche attraverso un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere».

Gli europarlamentari  accolgono con favore il rientro degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi e l’impegno del Presidente Usa  Joe Biden a dimezzare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti entro il 2030 (rispetto al 2005), e si aspettano che «per raggiungere questo obiettivo siano messe in campo misure politiche concrete e finanziamenti adeguati».

Nonostante i deputati europei riconoscano la volontà della Cina di essere un partner costruttivo nei negoziati globali sul clima, restano preoccupati per la dipendenza del paese dal carbone: «La Cina dovrebbe aumentare il suo livello di ambizione e i suoi obiettivi climatici dovrebbero coprire tutte le emissioni di gas serra, non solo le emissioni di anidride carbonica».

Ma gli eurodeputati riconoscono che «I Paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari in finanziamenti annuali sul clima per i Paesi in via di sviluppo, aumentando tale importo a partire dal 2025, quando anche le economie emergenti dovrebbero iniziare a contribuire a loro volta. Dovrebbe essere concordata una road-map che delinei il contributo equo di ogni Paese rispetto a questo piano di finanziamento. Inoltre, tutti i Paesi in via di sviluppo dovrebbero partecipare alla COP26, nonostante le restrizioni legate a Covid-19».