Non pensare all’elefante: l’Africa è passata da 12 mln a 415mila esemplari

Wwf: «La lotta al bracconaggio e una pianificazione territoriale migliore che promuove la coesistenza uomo-fauna sono la chiave per la conservazione»

[12 Agosto 2022]

In Africa esistono due specie di elefante, quello di savana (Loxodonta africana) e quello di foresta (Loxodonta cyclotis), entrambi nella “red list” della Iucn: il primo è classificato “in pericolo” e il secondo in “pericolo critico”, ovvero con elevato rischio di estinzione a breve termine.

Come spiega infatti il Wwf, oggi che cada la Giornata mondiale dedicata a questi pachidermi, gli elefanti di entrambe le specie è drasticamente diminuito: dai 12 milioni stimati circa un secolo fa ai 415.000 individui riportati nell’ultimo censimento su larga scala.

Se la popolazione dell’elefante di savana ha subìto una riduzione del 60% negli ultimi 50 anni, va ancora peggio per l’elefante di foresta, la cui popolazione negli ultimi vent’anni è passata da 270.000 esemplari a meno di 75.000.

Un trend decrescente che vede un responsabile chiaro nelle attività umane. Da una parte a causa della crisi climatica, che provoca la scomparsa di grandi aree umide e la necessità di sempre più grandi spostamenti per trovare acqua; dall’altra a causa dell’occupazione diretta degli habitat vissuti dagli elefanti, coi pachidermi che oggi occupano meno di un quinto dello spazio idoneo disponibile.

Poi c’è il bracconaggio, che resta ad oggi la causa principale del declino di entrambe le specie di elefanti africani: nonostante dal 1989 la Cites abbia regolato il commercio d’avorio e dal 2018 la Cina, primo mercato al mondo per richiesta, ne abbia vietato commercio e detenzione, si stima che proprio a causa delle zanne ogni anno vengano uccisi oltre 20.000 elefanti.

«La lotta al bracconaggio e una pianificazione territoriale migliore che promuove la coesistenza uomo-fauna sono la chiave per la conservazione di questa specie iconica – argomentano dal Wwf – Grazie a queste politiche alcuni elefanti di foresta si sono stabilizzati in aree protette ben gestite, come quelle del Gabon, della Repubblica del Congo o dell’area Kavango-Zambesi».