Nel lago di Santa luce una nuova piattaforma per il ritorno del falco pescatore

Polinori (Lipu): «Iniziativa di particolare importanza, perché la Riserva si colloca lungo la rotta migratoria e per la vicinanza al Parco della Maremma»

[8 Marzo 2024]

Il lago della Riserva naturale Santa luce (PI) vede una presenza costante in tutte le stagioni del falco pescatore, ma solo come migratore.

Nel nostro Paese infatti questo magnifico rapace rappresenta una specie estinta dalla fine degli anni ’60, per poi tornare a nidificare con alcune coppie nel Parco della Maremma e con una coppia in Sardegna, senza dimenticare i tentativi all’isola di Capraia.

Un nuovo progetto di reintroduzione è stato appena avviato nella Riserva di Santa luce, gestita dalla Regione Toscana e dalla Lipu, grazie alla collaborazione della Solvay.

«La presenza del falco pescatore nella riserva Lipu del lago di Santa Luce è motivo di grande soddisfazione – spiega Giamila Carli, sindaca di Santa Luce – Testimonia, infatti, la costante evoluzione della riserva e la perfetta naturalizzazione del bacino acquifero realizzato da Solvay Italia negli anni ’60, incastonato in un paesaggio rurale intatto e tipico della Toscana».

Ma oltre alla presenza transitoria del falco pescatore, l’ambizione adesso è di vederlo tornare a nidificare.

A tal fine – spiegano Silvia Mascagni, responsabile Lipu della Riserva, e  Andrea Daina Palermo, dipendente Solvay e volontario della Lipu – è stato posizionato un nido artificiale accanto a un albero della sponda est del lago utilizzato di frequente dal falco pescatore durante le sue soste nella zona. Il nido presenta anche una sagoma artificiale di falco, una strategia già sperimentata con successo nella vicina Corsica, dove il falco pescatore si riproduce, e utile per attrarre gli individui della specie e stimolarne la nidificazione.

«Questa iniziativa – argomenta Alessandro Polinori, presidente della Lipu – è di particolare importanza conservazionistica perché la Riserva si colloca lungo la rotta migratoria toscana del falco pescatore e per la vicinanza all’area del Parco della Maremma dove sono già presenti alcune coppie, fattori che possono favorire il ritorno della specie nella riserva. Un ringraziamento va alla Solvay e alla Regione Toscana, con le quali consolidiamo oggi una collaborazione che dura da tempo».

«Siamo particolarmente lieti di scrivere una nuova pagina nella nostra collaborazione ormai ultratrentennale con Lipu, attraverso un’iniziativa che è nata anche da un’idea proveniente dal nostro personale», conclude nel merito Nicolas Dugenetay, direttore dello stabilimento Solvay di Rosignano.