Multa da 2.000 euro al comandante del peschereccio che pescava a Montecristo

Legambiente: multe e pene troppo lievi, così non si fermano i bracconieri del mare

[29 Gennaio 2016]

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano rende noto che «Il tribunale di Livorno  ha  condannato il comandante  del peschereccio che pescava a strascico a Montecristo a 2.000 euro di ammenda oltre al pagamento delle spese processuali».

L’8 di maggio del 2014 intorno alle 11,30, durante un controllo a mare all’interno delle aree protette del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, effettuato con l’utilizzo dell’elicottero del Corpo Forestale dello Stato AB 412, il personale del Cfs colse in flagranza di reato un peschereccio di 16 metri che pescava a strascico a  Montecristo. L’imbarcazione proveniente da porto S. Stefano (GR) fu avvistata nelle acque di fronte alla costa est dell’Isola, quello rivolto verso l’Isola del Giglio, dalla parte opposta all’approdo di Cala Maestra.

Il Coordinamento Territoriale per l’Ambiente (CTA) del Corpo Forestale dello Stato, ha potuto così ndividuare il mezzo e di fotografarlo per la identificazione in piena attività di pesca all’interno delle 3 miglia dall’Isola di Montecristo e quindi in area protetta integrale, dove vige il divieto assoluto di pesca. Quindi il Cfs denunciò il comandante del peschereccio, per la violazione dell’art. 19, comma 3, della Legge 394 del 1991 che prevede la pena dell’arresto fino a 6 mesi o l’ammenda fino a 12.911 euro, contestando inoltre la violazione dell’art. 10, comma 1, del D. Lvo 4 del 2012 che prevede una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.000 a 12.000 euro.

Il parco sottolinea che è stata «Pienamente dimostrata  la responsabilità dell’imputato. Dalla documentazione  acquisita e dalle testimonianze il peschereccio svolgeva attività di pesca a traino con le reti tirate dentro l’area del Parco Nazionale Arcipelago Toscano dove vige il divieto di pesca».

Il presidente del Parco Nazionale e di Federparchi,  Giampiero Sammuri evidenzia che «La combinazione tra  la tecnologia e la disponibilità dell’elicottero della Forestale  sono un ausilio importante per la sorveglianza del Parco.  Un ringraziamento al Corpo Forestale per la efficienza e professionalità espressa nei compiti istituzionali di sorveglianza e tutela delle aree protette».

Legambiente Arcipelago Toscano si complimenta con il Corpo forestale dello Stato e il Parco nazionale  «ma rileva con amarezza che per un reato gravissimo, la pesca illegale a strascico in un’area marina protetta integralmente e addirittura probabilmente a una distanza proibita dalle stesse leggi ordinarie sulla pesca, al comandate del peschereccio pirata è stato comminato solo il minimo della sanzione pecuniaria. Un’inezia rispetto ai guadagni che i pirati del mare riescono a fare con una sola calata nelle acque integralmente protette di Montecristo o Pianosa».

Per aggravare ulteriormente la cosa, i bracconieri erano all’opera davanti ad un’isola insignita con Diploma europeo per la protezione dell’ambiente e in un mare integralmente protetto che l’Unione europea ha dichiarato Zona di protezione speciale, una delle poche ancora presenti in Italia.

«In altri Paesi – dice Legambiente – per il saccheggio del mare protetto le pene sono molto più dure, a cominciare dal sequestro dell’imbarcazione e dalla revoca della licenza di pesca. Fino a che, con le leggi esistenti,  si potrà procedere quasi impuniti al saccheggio del mare nessuno fermerà davvero i bracconieri della nostra bellezza e della nostra biodiversità e e così anche la preziosa attività delle forze dell’ordine e i costosi mezzi tecnologici di controllo messi in atto dal Parco rischiano di risultare inefficaci.  Inoltre, episodi come questi evidenziano quanto sia prezioso il ruolo svolto dal Corpo forestale dello Stato che il Governo ha deciso di eliminare e di accorpare ai Carabinieri. Ci chiediamo cosa ne sarà di Montecristo, Riserva dello Stato gestita e sorvegliata dalla Forestale. I bracconieri staranno certamente brindando e preparando altre reti a strascico per saccheggiarla a basso rischio e a basso costo».