Lula: l’Amazzonia è un passaporto per il rapporto del Sudamerica con il mondo

Dichiarazione di Belem: sviluppare la regione con l'inclusione sociale e difendere l’ambiente e le popolazioni indigene

[9 Agosto 2023]

Aprendo ieri a Belem la Cúpula da Amazônia, il vertice dei Paesi dell’Amazzonia che si conclude oggi, il  presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha detto che «E’ motivo di grande gioia ritrovarsi con i leader dei Paesi del Sud America per occuparsi dell’Amazzonia, questo patrimonio comune dei nostri Paesi.Dalla firma del Trattato di cooperazione amazzonica nel 1978, i capi di stato si sono incontrati solo tre volte: nel 1989, 1992 e 2009. Tutte  a Manaus.Non ci ritroviamo da 14 anni. E’ la prima volta che lo facciamo qui nel Pará e la prima volta in un contesto di grave peggioramento della crisi climatica. Non è mai stato più urgente riprendere ed espandere questa cooperazione. Le sfide della nostra epoca e le opportunità che si presentano richiedono un’azione congiunta. Ecco perché ho annunciato lo svolgimento di questo vertice ancor prima di assumere la presidenza, quando ero alla COP27, in Egitto».

Lula ha ricordato ai leader di Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Guyana, Perù, Suriname e Venezuela che la Cúpula da Amazônia ha tre grandi scopi. «Primo, discuteremo e promuoveremo una nuova visione di sviluppo sostenibile e inclusivo nella regione, combinando la protezione dell’ambiente con la creazione di posti di lavoro dignitosi e la difesa dei diritti di coloro che vivono in Amazzonia. Dovremo conciliare la tutela dell’ambiente con l’inclusione sociale; la promozione della scienza, della tecnologia e dell’innovazione; stimolare l’economia locale; la lotta alla criminalità internazionale; e la valorizzazione delle popolazioni indigene e delle comunità tradizionali e delle loro conoscenze ancestrali. Secondo, ci sono misure per rafforzare Organização do Tratado de Cooperação da Amazônia (Organización del Tratado de Cooperación Amazónica –  Amazon Cooperation Treaty Organization ACTO/OTCA). L’ACTO è un patrimonio costruito in quasi mezzo secolo e rappresenta l’unico blocco al mondo nato con una missione socio-ambientale. Ampliando e approfondendo le nostre iniziative di cooperazione, coordinamento e integrazione tra i membri dell’ACTO, saremo in grado di garantire che la nostra visione dello sviluppo sostenibile abbia una lunga durata e un’ampia portata.

Infine, rafforzeremo il posto dei Paesi con foreste tropicali nell’agenda globale, su questioni che vanno dalla lotta al cambiamento climatico alla riforma del sistema finanziario internazionale. Il fatto che siamo tutti qui insieme – governi, società civile e mondo accademico, stati e comuni, parlamentari e leader – riflette la nostra ferma intenzione di lavorare verso questi tre grandi obiettivi».

Lula ha ricordato che ci sono molte Amazzonie che nel loro insieme ne ospitano molte altre: «L’Amazzonia della foresta e delle città; l’Amazzonia dei lavoratori, delle donne e dei giovani; l’Amazzonia dei popoli indigeni e delle comunità tradizionali; l’Amazzonia della cultura, della scienza e del sapere ancestrale».

Dopo il benvenuto, il presidente brasiliano ha dato la parola ai rappresentanti della società civile per riferire sui risultati dei Diálogos Amazônicos, che si sono tenuti a Belem dal 4 al 6 agosto e che faranno parte della Declaração de Belém, che verrà approvata dalla Cúpula da Amazônia.

Tra i numerosi contributi al dibattito consegnati dai leader sociali ai capi di stato c’è la richiesta di un maggiore rigore su temi quali il controllo della deforestazione illegale e della perdita di biodiversità, la lotta alla criminalità organizzata e transfrontaliera, l’ampliamento degli impegni per la conservazione e, in particolare, il rispetto per la conoscenza degli antenati e delle popolazioni indigene e per una società inclusiva e uno sviluppo che vada a beneficio dei popoli che vivono in Amazzonia».

Lula ha fatto notare che le richieste della sov cietà civile convergono con quanto stanno programmando i Pesi amazzonici e ha ribadito «L’urgenza che l’aggravarsi della crisi climatica impone ai Paesi amazzonici e al mondo», ha chiesto una ripresa e l’espansione della cooperazione internazionale e ha affermato che «L’Amazzonia è un passaporto per le relazioni della regione con il mondo. Le risorse della regione saranno valorizzate e messe al servizio di tutti, invece di essere sfruttate a vantaggio di pochi. Sono convinto che la storia dell’Amazzonia sarà diversa d’ora in poi, prima e dopo questo incontro. Tutti parlano solo dell’Amazzonia. Ora è l’Amazzonia che alza la voce per parlare al mondo».

E il vertice ha accolto l’invito di Lula approvando la Declaração de Belém che tra i suoi punti principali ha: l’adozione di principi trasversali per la sua attuazione, che includono la protezione e la promozione dei diritti umani; partecipazione attiva e promozione dei diritti delle popolazioni indigene e delle comunità locali e tradizionali; parità dei sessi; combattere ogni forma di discriminazione; approccio interculturale e intergenerazionale; consapevolezza dell’urgente necessità di una cooperazione regionale per evitare il punto di non ritorno in Amazzonia; il lancio dell’Aliança Amazônica de Combate ao Desmatamento (Alleanza amazzonica per combattere la deforestazione), basata su obiettivi nazionali, come la deforestazione zero entro il 2030 in Brasile, rafforzando l’applicazione delle leggi forestali; l’offerta, da parte del governo brasiliano, del Centro de Cooperação Policial Internacional em Manaus per la cooperazione tra le forze di polizia degli otto Paesi; l’istituzione di un sistema integrato di controllo del traffico aereo per combattere il traffico aereo illecito, il traffico di stupefacenti e altri reati nella regione; la creazione di meccanismi finanziari per promuovere lo sviluppo sostenibile, con particolare attenzione alla Green Coalition, che riunisce le banche di sviluppo della regione.

La Declaração de Belém prevede anche la creazione di istanze, nell’ambito dell’ACTO, quali: (a) il Mecanismo Amazônico de Povos Indígenas, che promuoverà la loro partecipazione all’agenda dell’ACTO; (b) il Painel Técnico-Científico Intergovernamental da Amazônia – o “IPCC da Amazônia” – che comprenderà governi, ricercatori e società civile, popolazioni indigene e comunità locali e tradizionali; (c) l’Osservatorio sulla situazione dei difensori dei diritti umani, dell’ambiente e delle popolazioni indigene, per identificare i finanziamenti e le migliori pratiche per proteggere i difensori; (d) l’Osservatorio delle donne rurali per l’Amazzonia, per rafforzare le imprenditrici rurali; e) il Forum delle città amazzoniche, che riunisce gli enti locali; (f) la Rede de Inovação e Difusão Tecnológica da Amazônia, per stimolare lo sviluppo regionale sostenibile; (g) la rete delle autorità idriche per migliorare la gestione delle risorse idriche tra i paesi.

Dato che lACTO dovrà svolgere un ruolo centrale per attuare la nuova agenda di cooperazione amazzonica, la Dichiarazione di Belém prevede importanti revisioni nella struttura istituzionale dell’Organizzazione, compresa l’istituzione di un meccanismo finanziario per raccogliere e capitalizzare risorse non rimborsabili.