Legge Remaschi, gli EcoRadicali a Rossi: la caccia è il problema, non la soluzione

La Regione aderisca alla campagna #scacciamoli

[9 Febbraio 2016]

Pubblichiamo la lettera aperta sulla legge “Riordino delle funzioni amministrative in materia di caccia e pesca nel mare e nelle acque interne in attuazione della l.r. 22/2015. Modifiche alle leggi regionali: l.r. 3/1994, l.r. 3/1995, l.r. 20/2002, l.r. 7/2005, l.r. 66/2005”, la cosiddetta legge Remaschi sul contenimento degli ungulati, inviata al presidente della Regione Enrico Rossi, alla Giunta regionale dalla Toscana e ai Consiglieri regionali dagli EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista.

 

Sono certo che questo non è né il primo, né l’ultimo appello che vi giunge chiedendovi un ripensamento radicale sulla Legge Remaschi.

In effetti, la vergogna è tale che un siffatto provvedimento non poteva passare sotto silenzio. Vi apprestate a votare una legge che viola la nostra Costituzione repubblicana, il diritto comunitario e ogni senso di amore per la terra che rappresentate.

Vi apprestate a rovinare l’immagine della Toscana, trasformando i suoi paesaggi, famosi in tutto il mondo, in un gigantesco campo di sterminio di cinghiali, caprioli e qualunque cosa si muova.

Ma con essi ucciderete il turismo e l’agricoltura, cioè l’anima dell’economia toscana.

Forse non comprendete l’immane sciagura che comporterebbe il rilascio indiscriminato di piombo e plastica nei suoli, nelle acque. E voi sapete perfettamente che il piombo entra nella catena alimentare: il piombo dei cacciatori lo berranno e mangeranno tutti.

Così come non comprendete che gli altri esseri viventi non sono nati per essere «ottimizzati», essi vogliono vivere, esattamente come noi. Così come vorrebbero vivere e lavorare in pace i tanti agricoltori nei loro campi, senza essere uccisi e feriti. La Toscana guida la triste classifica dei morti e feriti causati dalla caccia: il diritto alla sicurezza è un diritto costituzionale. Così come la salute, nonché la tutela del patrimonio paesistico, artistico e naturalistico.

Il diritto alla caccia, invece, non è previsto nella Costituzione.

Oggi la vostra Amministrazione intende emanare un provvedimento così estremo perché la situazione è forse sfuggita di mano, dopo anni di allevamenti intensivi e importazione di specie alloctone: allevate e importate con i soldi di tutti per il divertimento sadico di pochi. Adesso volete abbatterli, ben sapendo che, soprattutto nei cinghiali, la caccia aumenta la prolificità.

Quindi la caccia è il problema: non la soluzione.

Se l’intenzione è davvero quella di «ottimizzare» i livelli faunistici toscani, allora l’unica via è abolire la caccia in tutta la Regione.

Concludo la presente, facendo appello a quel ripensamento radicale enunciato all’inizio della lettera, proponendo all’Amministrazione toscana, a partire dal suo Presidente, di diventare testimonial dei danni arrecati dalla caccia, aderendo alla nostra Proposta di Legge depositata alla Camera dei Deputati, che prevede una riforma organica della Legge 157/92, ormai superata.

Aderire alla campagna Scacciamoli: questa – crediamo – sarebbe una risoluzione maggiormente coerente con la storia di civiltà che la Toscana rappresenta.

Fabrizio Cianci

Segretario EcoRadicali – Associazione Radicale Ecologista

Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani